Capitolo 11 - Discussioni

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"Ti prego, non davanti a mia sorella." Supplicai Hanna, non appena la vidi fuori casa.

Avevo passato la serata febbricitante e le avevo mandato miriadi di messaggi per farmi dire almeno un indizio su ciò di cui dovevamo parlare, ma era stata irremovibile: ne avremo parlato da soli, faccia a faccia. Ovviamente non avevo dormito, roso dai dubbi su che cosa la ragazza volesse dirmi e avevo passato la notte a rigirarmi nel letto pensando ogni possibile scenario: magari doveva dirmi che le piacevo, oppure che voleva farlo con me, oppure che quel bacio le aveva fatto schifo, che i miei amici erano dei trogloditi e che non voleva più avere a che fare con nessuno di noi. Dovevo avere delle occhiaie da paura.

"Va bene, posso almeno baciarti?" Mi rispose, con un sorrisetto.

Mi girai a guardare June: era incollata allo schermo del telefono.

"Certo che puoi!"

Ci demmo un bacio tenero, mentre io le accarezzavo la schiena e lei mi passava le mani tra i capelli.

"Lo sapevo che tra voi due c'era qualcosa!"

Una voce emozionata ci fece voltare. Mia sorella ci stava guardando con due occhioni luccicanti e un sorrisetto poco casto. Arrossimmo in due.

"Non farti venire idee strane, sorellina, ci stiamo solo frequentando per ora." Le dissi, scompigliandole i capelli.

"Sì, sì, certo, come no." Rispose lei, poco convinta.

Ci incamminammo verso la scuola. La mia mano e quella di Hanna si sfioravano e, ogni volta che accadeva, lei arrossiva e io sentivo un brivido attraversarmi il braccio. Cosa avrei dovuto fare? Prenderle la mano o lasciare che giocassimo così? Infondo non mi aveva ancora detto il motivo per cui voleva parlare, magari si trattava di una cosa brutta, magari avrebbe schivato la mia mano e se ne sarebbe andata, offesa.

"Oh, al diavolo!" Pensai e le presi la mano.

Lei sussultò per la sorpresa, poi strinse le sue dita delicate intorno al mio palmo. Era strano vederci per strada mano nella mano, lei piccola come un folletto e io grande come un orco, ma la sua mano era soffice e piacevole da tenere, come se stessi stringendo una nuvola. Ci mettemmo a parlare della sua salute, per fortuna si era ripresa dal malessere del giorno prima, dei corsi che avremmo frequentato quel giorno e di cosa ne pensasse fino ad ora di Underhill.

"Sono stata solo sulla Kennedy Hill ed è stata un'esperienza mozzafiato, ma devo ancora farmi un bel giro in centro e nel mall fuori città prima di poter dare un giudizio."

"Ti ci porto io." Dissi, sorridendo. "Basta che tu porti i Queen!"

"Quelli non mancano mai! Ho anche AC/DC, Iron Maiden, Linkin Park e Guns & Roses se vuoi."

"Ma io ti sposo! Hai appena nominato i miei gruppi preferiti!" Esclamai, euforico di aver trovato una ragazza con i miei stessi gusti musicali.

"Chi sposa chi?" Si intromise June, che per tutto il tragitto era rimasta in silenzio, a controllare spasmodicamente il cellulare.

"Nessuno, sorellina, nessuno. Stavo solo scherzando." La tranquillizzai.

Arrivammo a scuola e mia sorella ci salutò per andare dalle sue amiche.
Era il momento.

"Allora, di cosa volevi parlarm..." Cominciai, ma le parole mi morirono in gola quando vidi i miei amici venire verso di noi.

"Non ora. Dobbiamo essere in un luogo indisturbato." Fece lei, prima di salutare i ragazzi.

La mia curiosità era alle stelle e stavo anche cominciando a sudare freddo.
Ovviamente Max notò le mie occhiaie e io dovetti inventarmi che non avevo dormito per via dei compiti. Tutti parvero bersela, tutti, tranne Hanna. Anche lei sembrava impaziente di vuotare il sacco, ma la mancanza di privacy la tratteneva. Parlammo del più e del meno: Liam aveva saputo che Clive avrebbe dato una festa a breve e non stava più nella pelle. Ovviamente eravamo già stati tutti invitati, Hanna inclusa e, considerando che Clive viveva in una delle case più ricche di tutta Underhill, si prospettava un evento col botto.
La campanella interruppe i nostri pensieri, io salutai Hanna con un bacio, sussurrandole:
"Ci vediamo dopo."

Hidden LoveWhere stories live. Discover now