capitolo 5

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Il resto della giornata è passato con nostri continui sguardi di sfuggita, ma nessuna parola e nessun contatto fisico. Solo un piccolo sfioramento di dita dove ho sentito l'elettricità di un continente intero.

Ormai sono passati giorni ed ho parlato anche con Bea spiegandole tutti i miei comportamenti così freddi nei suoi confronti. Nel mentre si è lasciata scappare che era stato proprio lui a impedire a Tonno di vederci, così che sarei andata da lui nel caso avessi avuto bisogno di aiuto. Il mio povero cuore..

Poi c'è stato Dario che mi ha proposto varie volte di stare insieme perché non voleva lasciarmi sola, preoccupato per il mio stato d'animo.
E' passato tante volte a casa o anche solo per un saluto o per portarmi della cioccolata, una scusa un po' banale visto che la portava ogni volta ma apprezzo e gli voglio un gran bene.
E diciamo che Tone si è tipo trasferito qui, sta sempre con me ma ad un compromesso cioè quello di non creare nessuna situazione che comprenda Cesare Cantelli.

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Stiamo sul mio letto a scherzare, mi sta facendo il solletico cosa che ASSOLUTAMENTE non sopporto
<<FRANCESCO TONEATTI smettila subito>> dico cercando di non urlare per le troppe risate
<<ovvio che no polpettinaaaaa>> continua e ridiamo come matti mentre alzo gli occhi al cielo
<<TONNO SMET->> non finisco la mia frase che la porta si apre di botto, non vedo chi è perché ho quel bisonte del mio migliore amico addosso.

<<se non vuoi che tusaichi ti uccida scendi subito da Fede>> dice Nicolino <<povera piccola, la starai soffocandooo>> continua poi buttandosi anche lui addosso, alzando una gran risata generale.

E menomale che dovevi salvarmi Nic.

Ad un certo punto sulla soglia della porta si materializza tutto il restante gruppo. Nels Dario Frank ed anche Cesu sono li che ci guardano in modo strano, come biasimarli.

Mio fratello come una bestia butta a terra quei poveretti ed io dalle risate non respiro
<< che cosa volevate farle? Eh?>> mio fratello domanda cercando di non ridere <<brutti pervertiti!>> finisce ed un enooorme risarola prende tutti noi.

Peccato che il mio sguardo finisce per un millisecondo su Cesare e smetto di sorridere: fermo sullo stipite della porta senza emozioni con gli occhi fissi su di me, sembra solo un corpo vuoto. Cerco un contatto con i suoi occhi, quando incastra quei smeraldi, ahimè scuri e non di quel brillante che tanto amo, nei miei..ho sentito il mio cuore fermarsi. Il suo sguardo sembra quasi disgustato.

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Dopo tutto quel casino siamo poi andati tutti fuori a mangiare. Il pomeriggio è passato, come sempre, tra risate e figure di merde varie.

Ovviamente quella che faceva pessime figure ero io. Rido per qualsiasi cosa e sono già distratta di mio, poi inciampo su qualsiasi cosa..

Adesso siamo solo io e Nels a casa, ho notato che oggi mi ha tenuta d'occhio più del solito. Mi conosce e so che ha capito che qualcosa non va

<<ehi sorellina>> inizia <<come stai?>>
<<mah bene tu?>> rispondo <<come mai questa domanda?>> finisco poi
<< bene grazie>> si siede di fronte a me ed io con lui <<ma nulla, in questi giorni ti vedo un po' giù di morale>>

rimango in silenzio
<<si vede che c'è qualcosa che ti turba>> fa una piccola pausa <<dimmi che hai, sai che con me puoi parlarne>> si ferma di nuovo <<sono il tuo fratellone>> dice facendo un sorriso sincero.

Abbasso lo sguardo, inizio a spiegargli tutto quello che è successo compreso quei piccoli episodi, parlando anche delle mie emozioni mentre qualche lacrima mi scappa.
Non ho mai pianto per un ragazzo, solo una volta è capitato e mi ero promessa di non rifarlo.

Mi guarda e noto un pizzico di fastidio ma cerca di non dimostrarlo, sa che non è un buon momento per me. Mi stringe forte e tutta la mia tristezza scompare, è la mia ancora.

Dopo quel momento di fraternità, siamo ritornati sorridenti ed abbiamo giocato alla play: l'ho asfaltato.

La nostra serata è passata tra sushi per la sua felicità, anime, qualche partita alla play e poi siamo andati a letto.

Golden /Cesare Cantelli/Where stories live. Discover now