Capitolo 7

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Preparavo la colazione in tranquillità, presi il caffè e andai in soggiorno, accesi la tv e andai sul canale del telegiornale, parlava di una donna morta dissanguata, non vi erano segni di armi da fuoco o tagli sul suo corpo, vi era solo sul suo collo due segni ma la polizia non riusciva a capire come fosse potuto succedere. Quando senti la notizia per lo shock mi versai il caffè ancora bollente addosso:
《Ahhhhh, scotta, scotta, scotta》 urlai per il dolore. Andai subito in camera a cambiarmi. Quando scesi le scale vidi Adrien entrare in casa, ero arrabbiata, quei segni erano a causa di un vampiro, e l'unico vampiro che conoscevo era lui:
《Come ti è venuto in mente?》 Urlai contro di lui ma lui non mi disse niente 《come ai potuto uccidere una donna?》lui ancora non rispondeva. Ormai era vicino a me e sussurrò:
《Se pensi che sia stato io pensalo pure. Dovresti stare attenta . Magari la prossima vittima potresti essere tu.》
Io ero paralizzata. Corsi in camera mia e mi chiusi la porta a chiave. Ora avevo ancora paura. Pensavo che ci saremmo potuti avvicinare ma non era così, "sono stata una sciocca a pensare che potrebbe esserci qualcosa tra di noi" pensai. Vidi Tikki entrare in camera oltrepassando un muro:
《Che succede Mari?》 Io non gli risposi, volevo stare da sola, quei strani esseri potevano centrare qualcosa con lui, lui probabilmente li aveva mandati in modo che diventassi amica con loro così che mi fidassi e mi avrebbe potuto uccidere quando voleva:
《Vai via Tikki. Voglio stare da sola!》 Tikki se ne andò via. Forse avevo esagerato ma dopo quello che mi aveva detto Adrien non potevo più credere e fidarmi di nessuno in questa casa. Volevo andarmene via al più presto, magari potevo approfittare delle ore della notte per scappare, tanto lui era fuori. Uscì dalla mia camere e mi guardai in torno per assicurarmi che non c'era nessuno feci per scendere le scale ma qualcosa mi prese per il polso, volevo urlare ma quel qualcosa mi tappò la bocca:
《Se vuoi la vita salva allora è meglio se taci ragazzina!》 Dalla voce sembrava un uomo. Lui mi teneva ancora la bocca tappata mentre io cercavo di chiedere aiuto, ma invano. Sentì dei rumori qualcuno stava salendo le scale:
《Marinette, che succede?》 Urlò Adrien, io non potevo rispondergli, mi dimenai ma non riuscivo a liberarmi. Quando vidi Adrien davanti a me implorai tutti i santi che lui mi avrebbe aiutata. I suoi occhi erano di nuovo rossi sangue e guardava me, capì che era la fine, o sarei morta per colpa di un vampiro o per l'uomo che mi teneva:
《Lasciala andare.》 Disse Adrien mentre stringeva i pugni e si avvicinava:
《Fai un altro passo e la uccido.》 Disse l'uomo puntandomi un coltello alla gola:
《Ti ho detto di lasciarla!》 Urlò Adrien mentre saltò addosso a l'uomo, per difendersi quest'ultimo mi gettò a terra, Adrien lo aveva in un certo senso immobilizzato e infilò le sue zanne nel collo dell' uomo. Dopo un paio di minuti l'uomo scomparve diventando polvere. Si voltò verso di me ancora con gli occhi rossi, avevo paura, avrei fatto la fine di quello che voleva uccidermi? Svenni.

Mi risvegliai nel mio letto, ormai era mattina, sul comodino c'era una tazza di latte calda e due brioche in un vassoio. Non avevo idea di chi le avesse portate in camera mia, sicuramente non Adrien. Mi misi seduta e cominciai a fare colazione, finito il tutto mi ricordai che l'altra notte non avevo fatto il bagno per via di un incidente. Così presi dei pantaloncini in jeans e una maglietta azzurra. Mi lavai velocemente, lavai i denti, la faccia e mi vestì. Andai in camere, presi il vassoio e mi diressi giù in cucina. Lì ad attendermi c'erano Plagg e Tikki:
《Buon giorno Marinette!》 Urlarono in coro le due creaturine:
《Buon giorno anche a voi, Tikki, volevo chiederti scusa per averti risposto così male ieri.》
《Non fa niente Mari, eri arrabbiata e me lo aspettavo che rispondessi così.》 Mi disse sorridendo.

Adrien era in soggiorno sdraiato sul divano, mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui:
《A-adrien, volevo dirti una c-cosa...》 dissi balbettando, ero un po' imbarazzata:
《Dimmi tutto.》 Mi rispose subito:
《Volevo dirti grazie, per ieri, mi ai salvata da quell'uomo, potevi benissimo aspettare finché non mi uccidesse e invece mi ai salvata, grazie mille.》
《Non ringraziarmi. Piuttosto, dimmi, ti è piaciuta la colazione?》
《T-tu me l'hai preparata?》
《Sì》intanto si stava avvicinando a me:
《L-la colazione era buona.》 Disse e mi alzai velocemente, stavo per uscire ma lui mi prese per il braccio sinistro:
《Scusa per averti detto che saresti potuta essere la prossima vittima, stai tranquilla che scherzavo, non farei mai una cosa del genere a te.》 E mi diede un bacio in testa. Ero diventata completamente rossa. Però non sapevo se credergli oppure no. Ero ferma immobile davanti all'uscita della stanza, non riuscivo a muovermi, possibile che un semplice bacio sulla testa mi facesse questo effetto. Adrien era tornato steso sul divano sorridente:
《Come mai stai davanti alla porta?》 Disse con mezzo sorriso. Io non lo guardai e nemmeno gli risposi e uscì con il volto basso.

Volevo andare fuori a prendere una boccata d'aria ma non volevo andare a chiedere il permesso ad Adrien. Quindi tornai in camera mia e aprì la finestra, giusto per risentire l'aria pura. Tikki altrepassò il muro insieme a Plagg e si avvicinarono:
《Ti manca uscire fuori, vero?》 Mi domandò Tikki:
《Si, molto, ma non voglio andare a chiedere a Adrien se posso uscire, è già tanto se mi permette di girare per la villa senza che lui mi segua.》 Gli risposi tristemente:
《Se vuoi posso andare io a chiederglielo》 si propose Plagg:
《Grazie Plagg, ma non c'è ne bisogno, davvero.》 Non volevo che andasse da Adrien, non volevo proprio che per colpa delle mie voglie ci dovessero rimettere Plagg oppure Tikki.
In quel momento Adrien entrò nella stanza:
《Dove pensi di andare? 》 mi disse con tono arrabbiato:
《I-io ecco...》 ad aiutarmi fu Plagg:
《Lei non va da nessuna parte, stava solo prendendo una boccata d'aria siccome qua qualcuno non la lasciare uscire dalla porta. Dove pensi che vada? Il cancello è chiuso mentre la recinzione non la scavalcherà mai, non ha le ali, quindi non volerà da nessuna parte e poi...》 a calmarlo fu Tikki mettendogli una zampina sulla spalla:
《Adrien, Plagg voleva dire semplicemente che Marinette è già da un po' che vuole uscire fuori dalla villa, lei non vuole scappare, vuole solo prendersi una boccata d'aria fresca, ma non voleva disturbarti così e salita in camera sua e a aperto la finestra non per tentare di scappare.》 Disse lei con voce molto più calma rispetto a Plagg. Ora capivo che di loro mi potevo veramente fidare, il coraggioso Plagg se fosse stato al servizio di Adrien non lo avrebbe attaccato così e neppure Tikki, speravo che un giorno mi sarei potuta fidare pure del vampiro:
《Va bene, dopo cena potrà andare fuori in giardino, solo se l'accompagno io.》 Disse per poi andare via dalla mia stanza.

Per pranzo non scesi giù in cucina ma rimasi in camera mia con il gattino e la coccinella, pure il pomeriggio lo avevo passato con loro, avevamo parlato molto, conoscendoci meglio, scoprì che erano Kwami, e che esistevano da 3000 anni, ma non c'erano solo loro, c'erano molti più Kwami che erano in tutto il mondo. Si stava facendo sera, ed era quasi ora di cena. Scesi per farmi da mangiare, mi feci una semplice insalata mista, non volevo stare troppo tempo li anche perché sapevo che dopo sarei di nuovo potuta uscire all'aria aperta. Mangiai in fretta mentre Tikki e Plagg mangiavano ancora io andai a cercare Adrien. Non ci impiegati molto tempo perché era vicino al portone:
《Finito di cenare?》 Mi chiese, io annuì con il capo:
《Bene, allora possiamo uscire fuori, ma ricorda che non ci staremo molto.》 Mi disse serio:
《Sempre meglio di niente.》 Dissi con sarcasmo.

Il sole era appena tramontato, il cielo era di un colore rossastro che si mischiava al nero della notte, in cielo si poteva vedere persino alcune stelle e la luna. Facemmo il giro della villa fino ad arrivare al giardino pieno di fiori, mi mancava sentire il loro profumo, puntai gli occhi alla piscina e mi voltai verso Adrien che per tutto il tempo era stato zitto:
《Un giorno potrei fare il bagno dentro la piscina?》 Gli chiesi:
《Vedremo.》 "È sempre meglio di un no" pensai.

Si era fatto buio, così rientrammo nella villa, io andai in bagno per lavarmi, misi il pigiama e andai sotto le coperte, stavo per spegnere la luce ma Adrien entrò in camera:
《Vai a dormire?》
《Sì, non sono un vampiro che di notte rimane sveglio.》
《Ai ragione.》 Mi rispose, si avvicinò e mi diede una bacio sulla fronte:
《Buona notte Mari》 e spense la luce. "Menomale" pensai, altrimenti avrebbe visto quando ero diventata rossa:
《B-buona n-notte pure a te, A-adrien.》 Non capivo perché balbettavo, e mi odiavo per questo.
Lui sorrise e uscì dalla mia camera, sicuramente sarebbe andato a caccia. Ma intanto ero felice, felice che il ghiaccio cominciava a sciogliersi. Mi addormentai con un grande sorriso sulle labbra.

MIRACULOUS : Innamorata di un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora