1. Every Time We Touch

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La sabbia mi solleticava la pelle con un tocco così leggero che non riuscì a percepirlo completamente e ciò mi portò ad affondare le dita dei piedi con più insistenza tra i granelli, per sentire un'altra volta quel solletico cosi piacevole. 

Le onde si innalzavano davanti a me, aspettavano solo che il mio corpo si tuffasse dentro di esse per venir portato via dal loro comodo cullare. Non ero esattamente credente ma se n paradiso dovesse esistere realmente lo avevo scovato di sicuro.

Probabilmente il grande capo che comandava sopra le nostre teste aveva deciso di darmi una ricompensa per il mio duro lavoro e mi aveva portato nel giardino dell'eden, solo che questa volta non c'erano alberi e serpenti, ma calda sabbia e un mare cosi limpido da potermici specchiare.

Non che io lavorassi o altro, ero semplicemente uno studente universitario con grandi sogni, esattamente il doppio di me. Purtroppo però, colui che aveva deciso di portarmi in questo paradiso fu lo stesso che decise di assegnarmi una vita che non sentivo mia, intrappolato nella stesa gabbia che creai con le mie mani. So bene che la mia famiglia è una delle più invidiate del paese ma vi giuro che ve la regalerei se fosse possibile, in cambio accetto persino la solutidine, tanto è mia amica. Mi culla la notte quando non riesco più a fingere oppure il mattino presto prima che io affronti la giornata.

I raggi solari richiamano la mia pelle troppo chiara per la località marittima presso la quale abitavo, molti erano soliti a domandarmi e io odiassi il mare o il sole per via della mia carnagione ma in realtà amavo entrambi, semplicemente il sole non mi amava a tal punto di colorarmi la pelle. So bene che dall'altra parte del mondo c'è un ragazzo o una ragazza che pagherebbero qualsiasi cosa pur di avere il colorito della mia pelle, per questo non mi lamento mai della mia carnagione e mi limito a negare la solita domanda.

La sveglia mi riporta. però, nel posto in cui appartengo, la mia stanza.

Mi guardo attorno sperando di trovare ancora le onde del mare davanti a me ma a quanto pare era solo un sogno e nulla più, come sempre.

Mi alzai in piedi ed afferrai un paio di jeans insieme a un maglioncino marrone e mi diressi verso il bagno accanto la porta della mia stanza, sbuffando pensando all'orario pesante che avrei dovuto affrontare quel giorno, più degli altri. Mi lavai i denti ed osservai attentamente il mio riflesso nello specchio. La mia pelle non era messa poi così male, magari con un pò di correttore avrei sicuramente risolto quelle piccole imperfezioni, ma se qualcuno mi avesse beccato con del fondotinta sicuramente mi potevo dare per morto. Scossi la testa ai miei soliti pensieri senza senso ed uscii dal bagno afferrando la mia cartella a tracolla per caricarmela in spalla e salire al piano di sopra dove i miei stavano facendo colazione prima di andare a lavoro.

Non sapevo esattamente che lavoro facesse mio padre, probabilmente faceva due professoni contemporaneamente ma non me ne avevano mai parlato apertamente ed io non faccio domande, se non vogliono dirmelo un motivo ci sarà, mentre mia madre è un'insegnante ed anche lei passa parecchie ore fuori casa. Tutti la amano perche dicono che riesce ad immedesimarsi nei giovani ma io sono leggermente contrario a questo pensiero, altrimenti riuscirebbe a capirmi, ma non ammetterò mai ciò ad alta voce.

'Buongiorno!' Quasi urlo varcando la porta della cucina ed afferro le sottili spalle di mia madre per poterle lasciare un piccolo bacio sulla guancia, mentre per mio padre riservo un semplice sorriso dato che so bene quanto a lui non piaccia il contatto fisico con altre persone.

'Non mangi?' Domanda mia madre come ogni mattina. I suoi capelli marroni sono legati in un coda bassa ed indossa un tenero vestito a fiori con sopra un cardigan color panna. Mia madre non è esattamente alla moda e preferisce vestirsi per stare comoda durante una giornata di lavoro piuttosto che agghindarsi. Mio padre inveceè in giacca e cravatta, come tutti i giorni, con gli occhiali sulla punta del naso, troppo pigro per alzarseli prima che il suo culo molli la sedia sulla quale è seduto dalle 7.10. Le abitudini dei miei genitori sono spaventose, eseguono esattamente le stesse azioni come se fossero degli automi, soprattutto la mattina. Verso la sera, qualche volta, mia madre viene nella mia stanza per parlarmi e ciò va contro le sue regole di chiudersi nella sua stanza fino alle 7.40 pm per preparare la cena.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13, 2022 ⏰

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