DRAMIONE, fidati ancora di me

Capitolo 52

"Come ho fatto a non pensarci prima?" ed ecco, finalmente ci era arrivato

...

La riccia entrò in sala Grande con lo sguardo basso

"Herm che hai?"

"Ginny...è per Draco"

"Ma è solo caduto dalla scopa!"

"A 14,70 metri d'altezza!!"

"Tranquilla che si rimetterà" disse appoggiandole la mano sulla spalla

"Sei per caso ingrassata?" intervenne Ron con una domanda inopportuna in un momento opportuno

"No, Ron! Che razza di domande sono!"

"Nulla è solo che stai mangiando quasi più di me!"

"Sono solo molto agitata e quando succede mangio, capito?" disse la grifona stizzita

....

"Ti fa ancora male il braccio?"

"No, sto benissimo"

"Beh allora andiamo" disse sorridente prendendogli la mano e iniziando a correre

"Anzi aspetta"

"Hai le tue cose?"chiese il biondo

"No, Draco. Sei riuscito a pensare a quello che devi fare per liberarti dai dolori?"

"Si"

"Eh cosa?"

"Lo scoprirai"

Ai due sembrava di vivere un film, in una castello, correndo, stringendosi la mano vedendo le stelle attraverso le grandi finestre. I due ragazzi iniziarono a baciarsi mentre aspettavano che la stanza si aprisse. La riccia dava le spalle all'entrata e aveva gli occhi chiusi per quello che stava facendo, ma quando li aprì...

"D-draco perché siamo qui? Che scherzo è mai questo?"

"Tranquilla c'è un motivo"

I due ragazzi si trovavano in una stanza del Malfoy Manor, proprio quella in cui la zia di Draco, Bellatrix, aveva torturato Hermione. Come avevamo detto la riccia faceva molti incubi riguardo a quello che le era successo, anche se nell'ultimo periodo erano molto diminuiti.

"Spiegati"

"Ho pensato e ripensato a quanto io sia stato un vigliacco"

"Draco, hai dovuto farlo altrimenti saresti morto"

"Lo so...ma c'è stato un momento in cui non sarei dovuto esserlo. C'era mia zia, lì, sopra di te. Tu piangevi, gridavi, ti dimenavi ed io lì in preda al panico. E ti dico la verità, a un certo punto pensavo avessi detto persino il mio nome. Io in quel momento ti...dovevo aiutare. Lo sapevo, lo sapevo porco Salazar, ma per la mentalità che avevo l'anno scorso non aver riconosciuto Potter mi sembrava già tanto"

"Draco.."

"No, fammi finire. Mi eri sempre stata antipatica, i nati-babbani mi son sempre stati antipatici, ma tu in particolare. Ma perché? Perché era amica di Potter? Perché sapevi sempre tutto? Anche, ma la verità che sotto quel mantello di bullo insensibile c'ero io che desideravo aiuto e lo volevo proprio da te, ma non lo avrei mai fatto e lo sai"

"Adesso sei cambiato però..."

"Tu eri proprio lì, le lacrime ti rigavano il volto. Dovevo fare qualcosa, nel profondo lo sapevo, ma sapevo anche che non avrei rischiato la vita per te Hermione, anche se avrei dovuto e se tornassi indietro lo farei"

"Non avresti potuto aiutarmi, tu saresti morto e poi mi avrebbe continuato a torturare"

"E' per questo che mi scuso, mi scuso per essere stato un codardo e ti chiedo in che modo io possa rimediare"

"Un modo c'è"

"Dimmi"

Con uno scatto gli prese con le mani  il volto e lo baciò e per tutte le parole del biondo si mise a piangere inumidendo cos' le sua guance e quelle del biondo. Come sappiamo il ragazzo non era solito farlo e specialmente davanti a qualcuno. Dopo un po' di minuti si staccarono

"Draco, sappi che ti persono. Non ho mai creduto che fossi cattivo, certo un bulletto si, ma cattivo proprio no"

"G-grazie Hermione"

"Quindi finiti i dolori?"

"Finiti" disse il ragazzo sorridendo

I due terminarono la loro serata nella stanza delle Necessità, uno più innamorato dell'altro.

Tre settimane dopo.

"Ragazzi, settimana prossima un'altra gita ad Hogsmeade. Mi raccomando, fate firmare l'autorizzazione!"

"Herm non vedo l'ora di andare!" esclamò Ginny

"Avevo proprio voglia di una burrobirra" disse invece Harry

"Allora andremo ai Tre manici di Scopa, io te ed Herm"

"E Draco, e Zabini" puntualizzò la riccia

"Sei seria?" chiese Ron con faccia stupita

"In realtà non so se vogliano venire con noi, ma nel caso volessero le accoglieremo con un bel sorriso. Vero ragazzi?"

"Ehm...va bene" disse quasi sussurrando Harry

"Io non ti prometto niente" rispose Ron incrociando le braccia

Era mercoledì mattina, il giorno della gita, era l'ora di prepararsi.

DRACO SI E' FINALEMENTE LIBERATO DEI DOLORI CHE LO TORTURAVANO DALL'ESTATE. BEH NON VEDIAMO L'ORA DELLA GITA.

VI AVVISO GIA' CHE CI SARA' UN BEL COLPO DI SCENA!