Capitolo 33

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La palestra della scuola non era mai stata così affollata.

Le tribune erano colme di gente e le persone che erano rimaste senza un posto erano sedute per terra, attorno al campo da gioco.

In prima fila si potevano vedere i talent scout, uomini vestiti in giacca e cravatta che guardavano scupolosamnete le mosse dei giocatori.

Quella partita non era l'occasione per farsi notare dai talent scout e vincere una borsa di studio per le migliori università.

E poi dovevano battere i Bulldogs. La volta precedente avevano vinto per un pelo e adesso i loro rivali erano più agguerriti e vogliosi di riscattarsi.

Dovevano assolutamente vincere. Ne valeva la loro reputaizone e il loro orgoglio.

Ashton fermò la palla al volo e chiamò i suoi compagni di squadra e gli disse di andare a bere.

Erano solo al riscaldamento ma erano già sudati fradici.

Il Coach aveva affidato la squadra nelle mani di Ashton e gli aveva dato il via libera nella formazione della squadra finale.

Lui era il capitano e il playmaker, il direttore dell'orchestra, e doveva assicurarsi che tutti gli ingranaggi funzionassero.

Diede uno sguardo alla sua squadra.

Aveva già ideato la sua formazione da settimane ma voleva essere sicuro. Non poteva permettere che qualcosa andasse storto.

Un ragazzo che non aveva mai visto, gli dava le spalle.

Che cosa ci faceva in campo?

"Che diavolo ci fai nel mio campo da gioco?"

Tyler si diresse verso di lui.

"Ma che stai dicendo? Il sudore ti ha dato alla testa?"

"Scusa non ti avevo riconosciuto."

Quell'ammasso di muscoli era ben diverso dal ragazzo mingherlino di qualche mese prima.

"Bailey!"

Quando Ashton si accorse che era solo quell'idiota di Mitchell si rimise a parlare con la sua squadra.

"Ashton ti devo parlare."

Ashton sbuffò ma decise di accontentarlo e segnarlo della sua attenzione.

"Che vuoi? Sono impegnato a rompervi il culo!"

"Senti voglio solo augurarti buona fortuna."

"Tutto qui? Mi hai chiamato per questa cavolata?"

"In realtà no. So che dopo questa partita probabilmente non ci vedremo più quindi non voglio avere ripensamenti."

"Senti io no ho tempo da perdere."

Ashton tornò verso la sua squadra.

"Io ti amo!"

Tutti i presenti si zittirono.

Ashton si bloccò sul posto. Lo aveva detto veramente?

"Cosa hai detto?"

Luke corse verso di lui e lo baciò.

Ashton si staccò e alzò la mano.

Sembrava gli stesse per dare uno schiaffo ma fece una cosa che sconvolse tutti: lo baciò.

La palestra impose e tutti cominciarono a urlare.

Quando si staccarono si accorsero che l'attenzione dei presenti era rivolta esclusivamente a loro.

Imbarazzato, Ashton tornò dalla sua squadra.

"Bene ragazzi, ascoltatemi bene perché ripeterò una sola volta. Oggi in campo voglio Michael, Calum e Charlie. Questa volta Tyler entra come guardia tiratrice."

L'arbitro fischiò e la partita ebbe inizio.

Il bacio di poco prima aveva ricaricato le sue batterie: era come se gli avessero iniettato una dose massiccia di adrenalina dritta in vena.

Era al massimo delle sue forze e stava dominando il campo.

Si sentiva invincibile.

E sentiva che avrebbero vinto quella sera.

E non lo deduceva solo dal fatto che Tyler aveva segnato un tiro da tre punti per la seconda volta.

Fece rimbalzare la palla tra le gambe, con agilità, e la passò a Charlie.

Charlie eseguì un paio di rimbalzi e gliela ripassò.

Il tabellone lampeggiava e i tifosi urlavano il conto alla rovescia.

6...5...4...

Ashton caricò il braccio e tirò la palla.

3...2...1...

Canestro!

L'arbitro fischiò la fine della partita.

La squadra si riversò in campo, abbracciando i loro compagni.

Avevano vinto.

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