Capitolo 11

764 58 7
                                    

Draco:-Granger!- mi accolse allargando le braccia in segno di benvenuto.
D:-Siediti con noi.-, vide probabilmente la mia faccia spaventata e aggiunse:-Non mordiamo dolcezza, stai tranquilla.- e mi invitò a sedere accanto a lui.
Immediatamente il mio sguardo ricadde su Ron, che mi fissava con occhi di fuoco, a quel punto fui spronata ancora di più a mostrarmi sicura di me.

DRACO'S POV

Blaise:-Allora Granger, come ti sembra Draco?-
La vidi trasalire leggermente, non si aspettava questa domanda.
D:-Esatto, cosa pensi di me ora che mi conosci meglio?-
H:-Sei...ehm...meglio di quanto pensassi.-
"Meglio di quanto pensassi"? Davvero? Ero così pessimo?
Tiger:-Sciogliti un po' Mezzosangue.-
Gli lanciai un'occhiataccia e replicai:-Solo io posso chiamarla così, stai zitto.-
E come un cane bastonato abbassò lo sguardo e si ammutolì; poi rivolsi un sorriso (anzi un ghigno per meglio dire) ad Hermione, che arrossì violentemente.

Blaise:-Bene, direi che è meglio se andiamo ragazzi, che dite?- disse rivolgendosi a Tiger, Goyle, Theodore, Pansy e le sorelle Greengrass, il solito gruppetto insomma. Tutti e 7 si alzarono e chiacchierando si diressero verso l'uscita, lasciandoci soli. Solo una pareva non voler lasciare il salone: Pansy, che con occhi pieni di malinconia uscì per ultima.

D:-Pronta?-
La vidi annuire e le porsi il braccio ridendo, lei lo strinse ridendo a sua volta e esattamente in quel modo uscimmo dalla Sala, ma prima non potemmo fare a meno di girarci simultaneamente nella direzione di Lenticchia e lo vidimo diventare rosso fino alle orecchie, formando un tutt'uno coi suoi capelli.
Chiudemmo la porta dietro di noi e scoppiammo in una risata ancora più fragorosa.
D:-Hai visto la sua faccia? AHAHAH.-
H:-Chissà come ha reagito Lavanda.-
D:-Già me la immagino "RonRon perché non mi guardi più?"- dissi imitando al meglio la sua voce acuta e fastidiosa.
Questa imitazione provocò altre risate da parte della mia Grifona preferita.
D:-Dai andiamo, o faremo tardi.-
Quasi istintivamente stavo per allacciare il mio braccio intorno alle sue spalle, ma mi ritrassi subito, ero stato troppo affrettato forse. Ma inaspettatamente mi sorrise e si avvicinò a me, camminando stretti verso la Stanza delle Necessità.

Una volta arrivati, come sempre guardai intorno e, una volta assicuratomi che nessuno stesse guardando, mi concentrai affinché una porta si materializzò davanti a noi. Le tesi la mia mano e lei la afferrò con vigore e insieme entrammo in una grande sala piena di cianfrusaglie, tra le quali anche l'Armadio Svanitore.
Ancora con le mani congiunte ci dirigemmo verso di esso, poi le sorrisi e lasciandole la mano le dissi:-Cerca il numero maggiore di cose inutili che trovi qui dentro, possibilmente oggetti piccoli.-
E così facemmo: lei si diresse da un lato e io dall'altro e poco dopo tornammo con tantissime cose tra le mani.

Iniziai cercando di far sparire qualcosa, ma i risultati non furono entusiasmanti: qualche cosa non svaniva e rimaneva ferma al suo posto, altre tornavamo per metà o si materializzavano in piccoli pezzi.
Avevamo passato ore così ed eravamo stanchissimi, così scivolammo su un divano, era circa mezzanotte e iniziammo a parlare un po'.

*************
Aprii gli occhi, la luce era fioca, ma dov'ero? Di sicuro non nel mio letto...poi mi accorsi che non ero solo, qualcuno era completamente sdraiato su di me e mi stava...abbracciando? Non tardai a rendermi conto che quella persona era Hermione, allora capii: ci eravamo addormentati lì.
D:-Lumos.- sussurrai, in cerca di qualcosa che mi suggerisse che ore fossero.
Per mia fortuna scorsi un orologio che segnava le ore 6:15, era ancora presto grazie al cielo.
Mi chinai verso Hermione e le dissi all'orecchio:-Buongiorno eh.-.
La vidi rabbrividire leggermente e sollevare lo sguardo verso di me, si accorse che era ancora poggiata al mio petto e si alzò di scatto.
H:-Oh mio Dio, ci siamo addormentati? Che ore sono? Siamo in ritardo? Saranno tutti preoccupatissimi, ma come abbiamo fatto? Voglio dire io...-
Le posai un dito sulle labbra per farla rimanere in silenzio. Poi lo spostai fin sotto il suo mento.
D:-Anche se sei molto carina quando
ti agiti, non posso sopportare troppe domande da appena sveglio; sono solo le 6:15, siamo in super anticipo.- poi le rivolsi il mio solito ghigno e le dissi:-Puoi poggiarti comunque, non ti mangio.- mi guardò negli occhi -...forse.-

Fu un attimo, vidi di nuovo quel guizzo nei suoi occhi e in men che non si dica mi ritrovai a pochi millimetri da lei e senza cercare segni di consenso la baciai. Potrei giurare che in quel momento mi sentii come se mi avessero tolto un peso di 10 kg dal petto.
Quando mi staccai, ero completamente sopra di lei e quasi pensavo di schiacciarla col mio peso, ma poco mi importava.
D:-Vedo che "essere mia" non ti dispiace veramente.-
Poi un altro bacio e infine aggiunsi:-Non ti dimenticare del patto, ma stavolta davvero. Vedi di non parlarne con nessuno.- dissi con con fare quasi minaccioso.
Lei annuì e continuammo a stare lì, indisturbati, fino a quando le prime luci del giorno ci scossero e ci fecero tornare alla solita realtà.

My Worst EnemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora