because she is here

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Ambientazione: alcuni anni dopo la missione cent'anni

Il gelo, la neve che scendeva dal cielo schiantandosi sulla terra in modo feroce, il vento che soffiava così forte che sembrava ti portasse via da un momento all'altro, il buio intorno

Non avevo mai sofferto con le basse temperature, non sentivo mai freddo, ero un mago del ghiaccio dopotutto, eppure, ora, mi sentivo come se stessi gelando e, più mi guardavo intorno, più mi stringevo nel mio giubbotto, più mi rendevo conto che, anche continuare a camminare non mi avrebbe portato in nessun posto e che, probabilmente sarei morto li, gelato

Da morir dal ridere, io, Gray Fullbuster, che muoio congelato. Chissà che direbbero Ur e Lyon. Quest'ultimo probabilmente, nonostante la tristezza, verrebbe sulla mia tomba a prendermi in giro. E come biasimarlo

Avevo tante di quelle domande in testa che giravano e giravano ma, una più di tutte era presente. Che diavolo ci facevo in quel posto?

Come ero finito qui, fino a un attimo fa ero con lei, ero e sono sicuro di questo, eppure, ora il gelo che sento è talmente forte, mi entra talmente tanto sotto le ossa che mi spinge a pensare che questo che sto vivendo non sia un sogno

Magari era un sogno quello di prima, magari era troppo bello per essere vero. Magari la voglia di avere finalmente qualcosa di bello nella mia vita aveva preso talmente tanto il sopravvento da farmi immaginare tutto

Una lacrima mi scese dall'occhio, nonostante il freddo, una lacrima che si gelò subito. Una lacrima che esprimeva tutto il mio dolore e tutta la mia tristezza. Intorno a me non c'era niente, non c'era una casa, non c'era una strada, solo neve

Alzai la testa verso il cielo e con le labbra tremanti riuscii solamente a far uscire un piccolo urlo.
"C'è qualcuno? Juvia dove sei?" La voce mi morì in gola subito e iniziai a battere i denti

Dovevo andarmene da lì, ma come? Come potevo fuggire da tutto questo

Continuai a camminare ponendomi domande e domande che però non riuscirono a trovare nessuna risposta.
Forse mi trovavo dentro di me, nel mio cuore e, questo era il gelo che lo avvolgeva

"No, impossibile" sussurrai e scossi la testa. Il mio cuore era così prima, il mio cuore ora era migliorato, era migliorato grazie a lei che, aveva spazzato via tutto il gelo presente in me e, persino io ero rimasto scioccato scoprendo quanto ce ne fosse

Toccai la sua sciarpa con le mani tremanti, la sciarpa che mi aveva cucito per il nostro "anniversario" e, mai come ora la ringraziai per averlo fatto ,anche se non mi copriva granché considerando quello che c'era attorno a me ma, mi faceva provare una sensazione di calore dentro di me, nel petto, in direzione del cuore

"Gray" udii una voce in lontananza e mi bloccai girandomi velocemente su me stesso per cercare di vedere la persona che aveva pronunciato il mio nome ma, niente, non la trovai.

"Gray, Gray sono io" di nuovo, di nuovo quella voce. Ma chi era? Chi mi stava chiamando?

Juvia non di certo, lei avrebbe messo il sama alla fine. Quella ragazza, nessuno mi chiamava così

"Gray non mi riconosci più?" Stavolta la voce urlò e mi trovai a farlo anch'io. Urlai chiedendogli chi fosse con tutto il fiato che avevo in gola e iniziai a correre. Non sapevo bene in che direzione andare ma, quella mi sembrò la più opportuna, qualcosa dentro di me lo suggeriva

Arrivai in poco tempo in prossimità di quella che, in lontananza sembrava una croce, una croce di legno e, spalancai gli occhi quando lessi i nomi scritti sopra

Gruvia •one-shots•Место, где живут истории. Откройте их для себя