sayonara

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(Dopo tartaros)

Gli addii, uno dei momenti più dolorosi di tutta la nostra vita.

Molte volte sono accidentali e, in quel caso, nonostante il dolore non possiamo farci assolutamente nulla. Quando una persona se ne va dalla nostra vita, nel bene e nel male, lascia un vuoto incolmabile che non si placa nemmeno provando a sostituirla con qualcun'altra. È tanto inevitabile quanto straziante e l'unica alternativa che resta è quella di vivere con la consapevolezza e il rimorso che quella persona se ne è andata, per sempre.

Poi ci sono gli addii voluti, quando tu scegli di lasciare andare una persona e di non riprenderla mai più, quando decidi di abbandonarla. Questi dovrebbero essere meno dolorosi degli altri, a detta di tutti, ma si sbagliano. Scegliere di andarsene via dalla vita di qualcuno non è mai facile, soprattutto se c'è un sentimento forte dietro o se quella persona significava tanto per te.

Juvia, in questo caso, rientrava nella seconda categoria e, per quanto le lacrime le rigassero il viso e bagnassero i vestiti che stava accuratamente posando nella valigia, continuava a ripetersi che era la scelta giusta, andarsene avrebbe risolto tutto, l'avrebbe fatto sentire meglio.

Il solo pensare a lui le provocava ancora il batticuore, un formicolio dappertutto e le farfalle nello stomaco. Nonostante tutto, nonostante non meritasse il suo amore e nonostante lui la odiasse, come le aveva detto, lei lo amava. Nemmeno quelle tre parole erano riuscite a placare quel sentimento così forte e puro che le era sbocciato nel petto quel giorno sul tetto.

"Io ti..", queste due parole erano da sempre state l'inizio di quello che voleva sentirsi dire da lui, seguiti da un'altra, molto semplice ma diretta. Ci aveva sperato così tanto, aveva passato le notti insonni a rigirarsi nel letto immaginandosi lui a dirle quelle parole, aveva passato giorni interi con la testa fra le nuvole e ci aveva sperato ogni volta che l'aveva visto, eppure non erano mai arrivate.

Le prime due si, ma non erano seguite da quello che lei si aspettava. Gli occhi che aveva in quel momento non erano quelli che lei sognava e il viso non aveva quel suo bellissimo sorriso, capace di scaldare il suo cuore , che gli aveva visto poche volte. Stringeva i denti e lei credeva che se avesse potuto gli avrebbe lanciato addosso le sue lance di ghiaccio, ma se lo meritava.

Aveva ucciso suo padre, non direttamente, ma era come se lo avesse fatto e sperava che le parole di quel maledetto demone fossero false, che lui non l'avrebbe mai odiata. Ma forse è vero che più speri in una cosa e più non si realizza o ti lascia con l'amaro in bocca.

Lei non gli dava la colpa, non lo biasimava, anzi, tutto il contrario. Nonostante l'odio nelle sue parole, nonostante la sua faccia schifata o la porta sbattuta in faccia, lei gli dava ragione. Era orribile quello che aveva fatto e meritava di essere punita.

Almeno lui provava qualcosa per lei, anche se non era quello che voleva, non era più nel dubbio di cosa sentisse e con questa consapevolezza doveva andarsene e lasciarlo in pace e doveva tagliare tutti i fili che la collegassero a lui, per permettergli di essere felice, prima o poi.

Aveva persino rimosso il marchio della gilda dalla sua coscia. Fairy Tail era stata la prima e unica casa che avesse mai avuto nella sua vita, piena di persone eccentriche e un po' pazze ma meravigliose. Era contenta che lui avesse questo, un'altra famiglia, visto che lei l'aveva privato di quella vera, anche se l'aveva fatto per vincere. Il fine non giustifica i mezzi.

Lei non meritava di stare lì, di ricevere gli sguardi amorevoli dei suoi compagni, di ricevere il loro affetto. Si sentiva come se tutto fosse sbagliato e anche lui gliel'aveva detto, questo le aveva dato ancora di più la consapevolezza di andarsene via, per sempre.

E ora, mentre percorreva un sentiero che l'avrebbe portata chissà dove si ritrovava ancora con gli occhi pieni di lacrime a singhiozzare e parlare fra se e se. Ringraziava tutti, si scusava per essersene andata senza preavviso, ma magari un giorno l'avrebbero perdonata.

Sperava che ascoltassero quello che gli aveva scritto, non era un messaggio lungo, solo poche parole: non cercatemi. In ogni caso, anche se l'avessero fatto lei si sarebbe nascosta, non sarebbe più tornata a Fairy Tail.

Mentre alcuni fiocchi di neve cadevano dal cielo ,creando un'atmosfera ancora più malinconica e nostalgica ,alzò gli occhi e bloccò i suoi passi per osservarla meglio. Acqua e ghiaccio che si mescolavano, così come lei e lui tempo fa. Si chiese, per un solo secondo, se anche lui guardando la neve pensasse lo stesso ma, quando se ne rese conto, scosse subito la testa.

Lui non l'avrebbe pensata più, ammesso che l'abbia mai fatto. Aveva cercato così tante volte di avvicinarsi a lui, si era incollata così tante volte al suo braccio e gli aveva detto almeno una centinaia di volte in faccia quanto lo amasse, ma lui non aveva mai risposto. Forse il suo essere così assillante l'aveva stancato fin dall'inizio, ma era troppo educato per dirle di spostarsi. Questa è una verità che lei non avrebbe mai scoperto.

Dentro di se lo ringraziava però, di essere stato così paziente, di averla aiutata a trovare quel posto che per anni l'aveva fatta sentire a casa, di averle salvato la vita durante la battaglia dopo i grandi giochi di magia, di averlo incontrato quella volta sul tetto, di averla sconfitta quella volta, perché altrimenti, non avrebbe mai visto la luce del sole e, infine, di averla salvata dalla sua vita. Di averla salvata in ogni modo in cui una persona può essere salvata. Non le aveva donato il suo cuore ma non le importava, gli sarebbe stata sempre riconoscente.

L'avrebbe sempre portato nel suo cuore, questo era certo, i grandi amori e , soprattutto, i primi non si dimenticano mai. Lasciano un segno indelebile dentro di ognuno di noi che non se ne andrà mai. Lui l'aveva lasciato molto indelebile perché lei non si sarebbe mai dimenticata di lui.

L'unica cosa che riuscì a dire, prima di immergersi nel buio della notte, furono due semplici parole dirette a lui che, comodamente disteso nel suo divano si trovava a pensare che quello che avesse detto fosse la cosa giusta, che avesse fatto bene. Non sapendo però, che l'indomani ,avrebbe appreso di fare parte della prima categoria degli addii e che lei non sarebbe tornata più.

Quello che disse, prima di andarsene, con un sorriso sul volto, fu

"Sayonara, Gray-sama"

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⏰ Last updated: Sep 23, 2023 ⏰

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Gruvia •one-shots•Where stories live. Discover now