A Beautiful Disaster - Robert Downey Jr.

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Tornata al B&B, trovo Avice già sveglia e pimpante.
«Allora, com'è andata?- mi viene incontro -hanno una casa grande? Ti hanno detto di sì? Lavorerai da loro? E lui è davvero attraente come dicono?»

Alzo lo sguardo mostrandomi delusa e scoraggiata e la stessa espressione poco dopo si presentasse suo viso.

«Lavorerò da loro.» Alzo le spalle. Un urlo da parte della mia amica mi costringe a portare le mani sulle orecchie ma subito dopo me la ritrovo attaccata addosso.
«Ah, sono felice per te.» La stringo forte a me contenta. «Quindi? Cosa ti hanno detto? E non hai risposto alla domanda più importante?» Spunta un ghigno sul suo viso facendomi ridere. «Oh, ti spiegherò con calma. E si, da vicino è anche meglio.»

Iniziamo a urlare come delle piccole bambine senza un vero senso.
«Però adesso, finché non mi contatteranno noi ci divertiremo- mi avvicino alla valigia per prendere i vestiti ma la trovo vuota -ma i miei vestiti?» - «Tutto lì, ho già sistemato tutto io.» Mando un bacio volante ad Avice che prontamente fa finta di prenderlo con la mano, subito dopo si dà una sberla sul sedere. Non cambierà mai, tra noi due rimane sembra lei quella bizzarra. Adoro il suo carattere, riesce sempre a tirare fuori il meglio di me.

Purtroppo sono un po' timida e a tratti anche lunatica, non sono espansiva nei rapporti con le persone e mi ha sempre creato un gran disagio stare in compagnie abbastanza grandi. Ma da quando ho conosciuto Avice, questo problema si è alleggerito di gran lunga. Direi quasi che mi ha prestato un po' del suo carattere. Riesco a socializzare molto più facilmente, a sostenere un discorso più di quanto sapessi farlo prima. È come se avesse fatto nascere in me quella parte espressiva che non ho mai avuto.

Certo, quando lei è con me riesco sempre a divertirmi di più, a mettere da parte ogni problema o pensiero negativo e mi lascio andare cacciando fuori me stessa.

Invece quando sono da sola, mi lascio spesso abbindolare dalle solite abitudini, leggo, scrivo, guardo serie tv e mi distraggo a modo mio.

Ma ultimamente devo dire che queste abitudini hanno cambiato leggermente strada e mentre alcune è come se si fossero modificate, altre sono completamente sparite.

«La spiaggia non è molto lontana, che ne dici se facciamo una passeggiata?» Avice concorda e dopo qualche minuto siamo già fuori dal B&b. Imposto sul telefono la mappa per essere sicure che non ci perdiamo, ed iniziamo a camminare. «Allora? Ora mi racconti?»
Prima di sentirla ripetere ancora inizio a raccontarle di come sia andato il 'colloquio' questa mattina senza tralasciare nulla.

«Beh, a lei stai simpatica e a lui no. Essendo che sono una famiglia perfetta non penso che se la moglie dice di si lui disaccorda.» Lo avevo pensato anch'io. Li avevo visti molto uniti e felici, potrebbe il marito non essere d'accordo o rifiutare l'idea della moglie? Dopotutto dovrebbe essere una scelta da prendere insieme, e mi sarei aspettata sinceramente più un no che una risposta così decisa. O almeno che mi avrebbero fatto sapere dopo qualche giorno, e invece Susan sembrava più che convinta e sicura.

Non vedo come possa io avergli dato quest'impressione dopo solo un'ora passata a conversare. Ma ne sono comunque felice.
«Hai ragione. Ma sai che ti dico, non voglio pensarci. Ho avuto quest'opportunità e per niente al mondo dovrò sprecarla. Ora piuttosto, in aereo hai lasciato in sospeso un argomento.»

Avice mi sorride leggermente imbarazzata mentre continuiamo a camminare. Il sole è caldo ma non troppo e la strada oggi sembra davvero poco trafficata. Infatti si vede passare solo qualche macchina ogni tanto, e le villette intorno la maggior parte sono tutte chiuse. Finestra e cancelli chiusi, segno che appartengono a gente che passa qui solo l'estate.

«Non saprei Mati. Ora che sono anch'io inchiodata qui, vorrei poter trovare un lavoro e stare qui tranquilla. Thomas sta a migliaia di chilometri da qui e anche se volessi intraprendere con lui una relazione non sarebbe per niente facile.»