Capitolo 50

628 19 2
                                    

"Non abbiamo pensato ad una cosa, però." Disse Nelson, guardandoci. Federica se ne andò a casa perché doveva dormire o non si sarebbe svegliata per il turno, invece Dario rimase con noi.
"Che facciamo?" Chiese Tonno, mettendosi sul divano mettendosi addosso una coperta.
"Ma perché stiamo rimanendo qui a dormire?" Chiese Frank, seduto a gambe incrociate per terra di fronte ai divani, insieme a Nic e Dario.
"Ma boh." Aggiunse Beatrice, mettendosi sul petto del ragazzo. Io e Cesu condividevamo il divano di dietro, fra coccole, baci e carezze. Eravamo già stesi, lui attaccato sulla spalliera mentre mi faceva dei grattini lenti e romantici sulla schiena ed io girata di fianco con la testa appoggiata sul suo petto.
"In realtà siamo rimasti qui a dormire perché volevo dirvi il sesso del bambino."
"Ah già." Sussurrò Nelson, grattandosi la nuca.
"Ma quelli e due dietro che stanno facendo?"
"Ho paura a girarmi sinceramente." Aggiunse Bea. Guardai Cesare e mi sorrise, avvicinandosi a me lentamente per baciarmi. Io lo raggiunsi e lo baciai, assaporando le sue labbra morbide e calde.
"Non stanno facendo nulla, hanno incominciato a baciarsi."
"Sì, fra un po' andiamo a riprodurci in bagno." Disse lui, allontanandosi da me per parlare.
"Addirittura." Rincominciammo a baciarci e lui mise la mano fredda sul mio volto per baciarmi meglio, nel frattempo gli altri continuarono a parlare. Si appoggiò sul suo braccio mentre sentivo la sua mano fredda chiedere di entrare nel pantalone.
"Cesi..." lui mimò la bocca in uno "shh" guardandomi.
"Quindi? Qual è il sesso del bambino?"
"Io poi glielo riferirò a Fede quando tornerà dal lavoro domattina." Batté Dario, aggiustandosi la coperta. Io e Cesi ci alzammo solamente per vedere Bea e la reazione degli altri, dopo ci saremmo ristesi sicuramente, spero.
"Per mio dispiacere." Disse ancora Nelson, abbassando la testa.
"Okay allora se dici così è una femmina." Sussurrò Nic a Tonno, al suo fianco.
"Sì, anche secondo me."
"Vediamo le vostre ipotesi dai."
"Che si vince?" Chiese Cesare, appoggiando una mano sulla mia spalla. Beatrice si girò e lo guardò, incominciando la frase
"Si deve vincere per forza?" Lui annuì e lei si girò continuando a guardare davanti a sé i tre ragazzi.
"Allora vinci una colazione domattina."
"Wow! Comunque secondo me è un maschio."
"Idem." Dissi io, guardandolo. "Che fai? Mi copi?"
"Oh sì, amore."
"Dario, Frank, secondo voi?"
"Secondo me ha un sesso." Batté Dario, facendoci ridere.
"Lo penso anche io."
"Quindi? Il sesso?"
"È un maschio!" Urlò lei, ridendo.
"Ma come per tuo dispiacere, non hai detto che volevi un maschio?"
"Infatti, l'ho fatto solo per ingannarvi." La frase continuò con una risata malefica e finta di mio fratello, che fece zittire gli altri.
"La colazione quindi chi la prende domattina?" Io e il ragazzo al mio fianco alzammo le mani ridendo.
"Ma sono sempre loro oh!" Urlò Tonno, indicandoci.
"Mi dispiace, baby, ma è così."
"Giochiamo ad obbligo o verità?" Chiese Frank, guardandoci. Noi tutti annuimmo e ci mettemmo a gambe incrociate messi in un ordine totalmente casuale, ovvero: io, Cesare, Nicolas, Tonno, Frank, Dario ed infine Bea e Nelson ci sedemmo per terra aspettando che qualcuno si alzasse per prendere la bottiglia.
"Visto che tutti sono fidanzati, che obblighi facciamo?"
"Bo, le cazzate, per svarionare." Aggiunse Dario, raggiungendoci con una bottiglia di plastica.
"Perché la bottiglia?"
"Perché la gireremo e vedremo chi dirà e chi farà."
"Quindi praticamente è un obbligo o bottiglia?" Batté Cesare, ridendo.
"Ci sto." Disse Francesco, al mio fianco. Frank girò la bottiglia che andò su Nicolas e poi andò su Tonno.
"Obbligo o verità."
"Vado sul facile, verità."
"Che sprisciato cazzo."
"Quale pensi che sia la tua migliore caratteristica? Quale peggio?" Disse Nic guardandolo.
"Vabbè, si sanno. Il peggiore è il naso, la parte migliore credo gli occhi."
"Tonno per me sei sempre bellissimo."
"Grazie amore." Disse Tonno, lanciando un bacio volante a Cesare.
Dario girò la bottiglia che andò su se stesso e su di me.
"Obbligo o verità?"
"Obbligo, solo perché sono io."
"E non fate cazzate perché ci sono qui io." Aggiunse Cesare, chiudendo le braccia al petto.
"E anche io." Venne in sua difesa Nelson.
"Andiamo sul facile dai. Vieni con me." Disse Dario, alzandosi porgendomi la mano. Io presi la sua mano e mi alzai, raggiungendolo in cucina.
"Mettitelo fra le gambe e fallo baciare a qualcuno." Mi passò una banana. Io lo guardai ed incominciai a ridere, facendo come mi disse. Raggiunsi gli altri che, non appena mi guardarono incominciarono a ridere.
"Qualcuno me lo vuole baciare?" Tutti quanti annuirono ed io feci baciare a tutti la banana fra le mie gambe, ridendo.
"Tu sei un pazzo, Luma!"
"Oh Lulli, tu non immagini." Mi sorrise maliziosamente ed io risi, prendendo la bottiglia facendola girare. Andò prima su Bea, poi su Cesare.
"Obbligo o verità?" Chiese lei, guardandola.
"Se gli obblighi sono questi, dico verità."
"Con quali delle due persone faresti sesso in questa stanza?"
"Giorgia non vale?" Lei indicò un "no" con la testa e lo guardammo.
"Tonno e Nelson o Nic e Frank." Disse, guardandoli.
"L'altro treesom lo facciamo noi." Batté Nelson, tornando con degli alcolici.
"Ad ogni obbligo e ad ogni verità, si dovrà bere un bicchierino."
"Almeno riaccendiamo gli animi" Disse Davide, guardandolo.
Cesare prese la bottiglia, che andò su Tonno e Nick.
"Obbligo o verità?" Nicolas prese un bicchiere già riempito, di quelli che stava preparando Nelson, e lo bevve.
"Obbligo."
"Sfida la persona alla tua sinistra ad una gara di lancio." Nicolas guardò Nelson al suo fianco ridendo e si alzarono.
"Chi perde deve bere." Francesco gli passò due bottiglie di acqua un po' riempite e le lanciarono.
"Si!" Disse Nic, e Nelson incominciò a Bere.
"Dario, obbligo o verità?"
"Verità vaffanculo." Lui bevve e mi guardò. Non sapevo davvero che chiedergli, per questo presi il telefono e scaricai un'applicazione, cercando qualche domanda carina da fare.
"Modalità Festa o Hot?"
"Facciamo un po' ed un po'." Disse Cesare, guardandomi.
"Per ora metti hot, poi si pensa."
"Chi pagheresti per vedere nudo?" Lessi, ridendo.
"Ma che cazzo di domande fate, Frank ovviamente!" Urlò. Bea prese la bottiglia e la girò, che andò su Tonno e su di me.
"Obbligo o verità?"
"Oddio, che domanda. Verità." Tonno prese il mio telefono e lesse la domanda, mentre io bevvi il liquido trasparente. Socchiusi gli occhi per quanto fu forte e scossi la testa, cercando di dimenticarmi del gusto.
"Se dovessi fare sesso con qualcuno qui presente, chi scegli?"
"Cesare." Dissi, ridendo.
"Dai, a parte lui."
"Bo, credo Beatrice."  Tutti quanti incominciarono a ridere.
"Dai Gio, non prendere per il culo."
"Boh sceglierei il Tone."
"Oh, quale onore!" Lui mi guardò ridendo ed io sorrisi imbarazzata guardando Cesare, che rideva con noi. Pensavo che si fosse incazzato, invece per mia fortuna non fu così.
La bottiglia girò ancora, indicando prima Frank, poi Nic, che scelse obbligo.
"Il primo che mi capita dico, non m'importa." Urlai, cliccando su obbligo.
"Metti un cubetto di ghiaccio sul capezzolo!" Dissi, ridendo. Lui si alzò e prese il ghiaccio, togliendosi la maglietta.
"Ho paura!"
"Faccio io!" Aggiunse Cesare, alzandosi prendendogli il cubetto fra le mani.
"Ti prego fai piano che ho paura." Lui non lo ascoltò e lo mise sul suo capezzolo, facendolo gridare per il freddo. Noi li guardavamo e ridemmo.
"Facciamo l'ultimo giro e basta, che ho sonno." Disse Nelson, con l'approvazione di Cesare e Dario.
La bottiglia andò prima su Nelson, poi su Bea.
"Verità."
"Qual è la parte che ti piace di meno nel corpo dell'altra persona? E quale di più?"
"Quella che mi piace di più sono i ricci ed il sorriso, la parte che mi piace di meno è Gommo."
"Oplà, Cesare!" Disse Nelson, guardandolo. Cesare prese l'ultimo bicchiere, quello più pieno e lo bevve. "Obbligo o verità?"
Senza dire nulla, porgendo il telefono a Nelson, raggiunsi il bagno. Non mi sentivo bene, per niente. Sarà che il mio stomaco era pieno solo di alcol, sarà per la stanchezza e sarà per il mio periodico mal di testa o ciclo, ma non stavo bene. Chiusi la porta e sospirai, raggiungendo il lavandino guardandomi allo specchio. Mi sciacquai piano la faccia per non far sbavare il trucco e mi asciugai, continuandomi a guardare allo specchio.
"Devi intrufolarti nel bagno insieme alla prima persona che dovrà andarci." Sentii dire. Mi girai e vidi Cesare guardarmi maliziosamente raggiungendomi.
"No, non vale."
"Come no, perché?" Disse lui, bloccandosi sulla soglia della porta.
"Perché è truccato."
"È il destino, Nels, ricordatelo." Mi aggiunsi io, ridendo.
"Già, è solo tutto grazie al destino. Ne parliamo da due anni a questa parte ormai."
"Ma che culo oh! Non poteva capitare a noi?" Chiese Nelson, guardandola. Noi sorridemmo e Cesare li guardò.
"Se non volete sentire o guardare cose brutte, non entrate in bagno."
"Quando mai." Noi li guardammo e ridemmo, chiudendo la porta.
"Stai bene?" io lo guardai ed annuì.
"Devo solo fare la pipì." Chiudemmo anche l'altra porta e vidi Cesare guardarmi.
"Che c'è?
"Forse ho bevuto troppo o forse sei tu, però mi hai fatto venire voglia."
"È un obbligo, no?"  Continuò a dire. Io lo guardai e sorrisi, mentre mi prese in braccio per baciarmi meglio. Io chiusi bene le gambe sui suoi fianchi mentre mi limitavo a tirargli i capelli per la voglia e per l'eccitazione.
"Ti amo, Venceslai."
"T'amo anche io, Cantelli." Dissi, ricominciando a baciarlo.

In Your Eyes||Cesare CantelliWhere stories live. Discover now