Capitolo 1

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Era tarda mattina nell'ospedale centrale di Beika e Shinichi stava riaprendo gli occhi dopo sei giorni di coma. Ran era addormentata con la testa appoggiata sul letto tenendo la mano al ragazzo.

<<Ch...Chi è?>> si chiese guardando quella ragazza addormentata.

Ran, stava piangendo nel sonno, perché pensava che Shinichi non si sarebbe risvegliato e lei l'avrebbe perso per la seconda volta ma, quando apre gli occhi lo vede sveglio che la guarda. Felicissima si alzò di scatto e lo abbracciò:

<<Shinichi! Grazie al cielo ti sei svegliato>>. 

Il ragazzo immobile e confuso disse <<Io, mi chiamo Shinichi? T..Tu chi sei?>>

 <<C...Come chi sono?! Shinichi sono io: Ran!>>

<<Mi dispiace non mi ricordo chi sei, non ricordo chi sono io e nemmeno cos'è successo>>.

Il cuore della ragazza diventano dei pezzi piccoli, il ragazzo che tanto ama non si ricorda di lei, ne tantomeno di se stesso era un colpo al cuore terribile <<S..Sei stato in coma una settimana>> mentre pronunciava ciò, abbassò lo sguardo per non far vedere che stava piangendo.

<<C..Cos'è successo? Perché sono stato in coma?>> domandò.

<<N..Non lo so, quella sera eri partito per una delle tue solite indagini e, alle 2 è arrivata quella telefonata, che non volevo che mai arrivasse, quella telefonata, mi ha fatto crollare il mondo addosso...>> rispose.

<<Ti giuro non mi ricordo...io che parto per fare indagini?>>

Diventa ancora più cupa e triste vedendo quello che sta accadendo <<S..si, ami Sherlock Holmes alla follia, stai tentando di emularne le gesta e ci stai riuscendo, sei bravissimo, molto intelligente e sulle scene del crimine noti il più piccolo dei particolari.>>

Il ragazzo stava in tutti i modi cercando di ricordare <<Ran, toglimi una curiosità: io e te eravamo amici?>>

Il colpo di grazia per il cuore di lei, doveva mentire, altrimenti sarebbe stato traumatico per lui <<S..Si, noi due eravamo amici>>

<<Ma ci conosciamo da tanto? Scusami se ti stresso, ma almeno così provo a ricordarmi>>

<<S..si dall'asilo>>

<<Beh tanto no?>> rispose il ragazzo mentre sorrideva.

Lo guardava in lacrime, mentre lui sorrideva, quel sorriso che ama tanto, avrebbe voluto baciarlo, ma tutto questo le è stato portato via quel brutto giorno. <<P..puoi scusarmi, t..torno subito>>. La ragazza uscì dalla camera e Goro vedendola uscire le va dietro <<Ehi piccola che è successo?>>

<<S..si è svegliato>>

<<Menomale, ma perché piangi?>>

La ragazza si appoggiò ad una parete e in lacrime disse <<Non si ricorda nulla, non si ricorda, di se stesso e probabilmente di nessuno...è stato straziante, mi sento mancare l'aria, n..non voglio crederci>>. Goro propose di fare due passi, così da riprendersi e la ragazza annuì tenendosi al braccio del padre.

<<Piccola ascolta, Shinichi ora è così, tu abbi pazienza e vedrai che tutto si sistema. Lo fai un sorriso al tuo papà?>>

Ran sorrise a malapena <<Ma fa molto male>> e dopo sprofondò in un abbraccio, dove lei cercava di nascondere il viso. Per consolarla, Goro, iniziò a canticchiare essendo terribilmente stonato, la ragazza lo sente e non trattiene la risata seppur malinconica <<Dai papà ci guardano tutti>>

<<E allora? per far ridere mia figlia questo e altro>> dandole un bacio sulla guancia.

La ragazza sorrise e lo ringraziò.

Quando Ran era uscita, rimase a guardare il soffitto e poco dopo entrò una donna con i boccoli rossi <<Shinichi, finalmente sei sveglio, ma che è successo con Ran? L'ho vista sconvolta!>>

<<L..Lei chi è?>> domandò il ragazzo.

Indietreggiò di scatto spaventandosi <<C..come chi sono? Shinichi sono tua madre! Bambino mio, che ti prende?>>

<<M..mamma? Non ricordo neanche di avere una madre>>

Si avvicinò per provare se sentisse il calore che solo una madre può dare <<Oh piccolo mio>>

<<Quindi se tu sei mia madre, quell'uomo alto con i baffi è...>>

<<Esatto, sono tuo padre>>saltando sul discorso.

Yukiko si girò verso il marito e in lacrime disse <<Caro, non posso credere che il nostro Shinichi è in questo stato di amnesia. Il mio piccolo>>

Vedendola affranta apre le braccia come invito per un abbraccio, Yukiko capisce e sprofonda tra le sue braccia in lacrime.

<<Non piangere, vedrai che tutto tornerà come prima>>

<<Lo spero, però povera Ran>>

<<Lasciamolo, ci saranno altre persone che vorranno vederlo>> se ne andarono salutandolo.

Shinichi tornò a guardare il soffitto e con le dita contava le persone incontrate <<Ran e i miei genitori, chi sarà il prossimo?>>

Nel frattempo Ran era tornata a sedersi fuori dalla stanza di Shinichi e stava pensando e ripensando mentre si sentiva debole, perché nei giorni di coma non aveva mangiato molto, poco dopo si alzò, tentando di camminare tenendosi al muro, fino a quando non perse l'equilibrio sentendosi mancare. Goro con dei riflessi fulminei riuscì a prenderla al volo e le toccò la fronte <<Mio dio scotti! Ti riaccompagno a casa e niente ma!>> Yukiko, Yusaku Eri e Agasa erano tutti spaventati. 

Goro la prese in braccio <<Io vado a casa, ci sentiamo dopo>> 

<<Chiamami Goro>> chiese Eri mentre stava andando via.

<<Ok a dopo>> corse via, entrò nel parcheggio, prese la macchina e in meno di 10 minuti erano a casa, dopo essere entrati, la adagiò sul letto <<vado a prenderti qualcosa da mangiare qui sotto al bar>>. Tornato in casa diede alla figlia dei panini <<Tieni, prima mangia, poi riposati, sei pallidissima e stai tranquilla piccola, resto qui così ti faccio compagnia>>. La ragazza lo ringraziò e si addormentò poco dopo aver mangiato. Eri chiamò Goro per sapere come stesse la figlia.

Un'altra volta io e te contro il mondoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora