Capitolo 2

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Mentre Ran era a casa con la febbre, nella stanza di Shinichi entrò il dottore:

<<Buongiorno signor Kudo, come andiamo? Dopo 6 giorni si è svegliato>>

<<S..Sto bene, ma dottore, com'è successo?>>

<<Tempo al tempo signor Kudo>>

<<Ok e quando potrei uscire da qui?>>

<<Se continua di questo passo 1 settimana ed è fuori>>

<<Che splendida notizia>>

<<Prima però deve riconoscere le persone care>>.

Nel frattempo a casa Mouri, Ran stava dormendo e Goro stava guardando la TV, quando squilla il telefono: era Eri.

<<Pronto Eri>>

<<Come sta nostra figlia? Verrò da voi stasera>>

<<Sta bene, ora sta dorm....>> si interrompe <<cos'hai detto?>> diventando rosso.

<<Che verrò da voi>> arrossisce <<Beh si, dopotutto ha bisogno di noi due insieme, è stato un duro colpo questa notizia>>

<<Beh, hai ragione...ti aspetto>> appena chiude la telefonata esulta dalla felicità.

La ragazza era distesa a letto e parlava nel sonno, chiamando il suo Shinichi <<Non andartene ti prego!>>. Goro osservava la scena mentre sorseggiava una tazzina di tè <<Lo ama alla follia, anche se faccio di tutto per negarlo posso dire che lui ci tenga molto a mia figlia>>. Pochi minuti  dopo, la ragazza si sveglia tutta sudata, Goro era lì per tranquillizzarla, Ran, vedendo la figura paterna, lo abbraccia piangendo.

<<Shh shh, piccola guarda che sorpresa che ho>> disse questo mentre aprì la porta.

Guardò la porta e vide la madre <<M...mamma!>>

<<Ran bambina mia>> corre ad abbracciarla.

Era in lacrime, ma stavolta erano di gioia vedendo la madre, dopotutto quello che le sta capitando <<Mamma>> sprofonda nell'abbraccio.

Goro, guardando la scena pronunciò sorridendo<<Posso unirmi anch'io? O è un abbraccio per sole donne?>>. Le due donne aprirono un braccio a testa e la famiglia sprofondò in un abbraccio collettivo.

La mattina seguente, Shinichi si svegliò tutto sudato in preda ad un incubo e terrorizzato si domandò  <<Cos'era quella roba li!>>. A casa Mouri, Ran dormiva abbracciando un cuscino pensando a Shinichi nel sonno, ma poco dopo si alza stropicciandosi gli occhi, guardò la foto del Tropical Land e si diresse in cucina dove vide suo padre fumare, che le domandò <<Vai da Shinichi oggi?>>  successivamente entrò sua madre <<Buongiorno tesori>> dando un bacio a tutti e due. Goro rispose <<Buongiorno cara>> ricambiò il bacio. Ran, forse ancora assonnata, non capì subito, ma quando se ne rese conto saltò dalla gioia 

<<Ma quindi voi...>>. 

I due genitori la guardarono e Eri pronunciò sorridendo <<Beh ne sei felice?>>

<<Sii! E' la cosa più bella che mi sia capitata in questo periodo, finalmente una famiglia riunita>>

<<Infondo io...tuo padre lo amo da impazzire>> disse mentre lo guardava.

<<Io invece non ho mai smesso di amarti e anche se litighiamo spesso, lo faccio perché ho paura di perderti>>. La donna, intenerita lo baciò <<Vado a farmi una doccia>> concluse. <<Ran, comunque non hai risposto alla mia domanda.>> ribatté Goro.

<<E...Eh?! Vorrei, ma se non mi volesse vedere? Per lui ora sono un'estranea>> disse mentre distoglieva lo sguardo.

<<Io penso che anche se ha perso  la memoria lui ti vuole vedere>>

Nel frattempo in ospedale, Shinichi stava ansimando ripensando al sogno della notte <<Io e una ragazza che entriamo in una fabbrica e poi il buio..>>

Prima di andare in ospedale, si mette bella per lui, nonostante non la ricordi ci spera, poi da dentro un cassetto prende una cosa molto preziosa e dopo gli ultimi ritocchi esce. Dopo 10 minuti è davanti la porta della camera dell'ospedale, con un po' di titubanza bussa.

<<A...avanti>> balbettò il ragazzo.

La ragazza aprì la porta ed entrò molto nervosamente, facendo scendere qualche lacrima perché si ricorda solo lei, ma al pensiero che è vivo la fa sentire un po' meglio.

<<Buon...buongiorno Shinichi>> disse mentre arrossiva.

<<Buongiorno ehmm Ran giusto?>>

Sussulta un secondo, perché si deve abituare al "nuovo Shinichi" <<S..si, e..ecco come stai?>> domandò rossa.

Il ragazzo, notò l'incantevole bellezza che aveva davanti <<B..bene e tu?>>

<<Mi fa piacere che stai bene...posso sedermi?>>

<<Si fai pure>> cercando di far posto.

Si avvicina più nervosa che mai e prende una cosa dalla borsa, mentre vede che fa spazio sul letto e arrossisce sedendosi. Dalla borsa  tira fuori un origami, a forma di foglia di ciliegio, che ha una storia bellissima dietro. <<Ecco volevo darti questo, te lo feci io quando eravamo piccoli>>

<<L'ho fatto io? E dopo tutti questi anni l'hai conservato?>> domandò mentre lo prese in mano.

<<E' la cosa più preziosa per me e lo era anche per te>> annuendo mentre arrossiva, non riuscendo a guardarlo in faccia ripensando ai bei momenti, le scendono le lacrime.

<<La cosa più preziosa per noi 2?>> domandò il ragazzo, mentre sentiva che dentro di sé qualcosa che non riusciva a spiegarsi.

<<Lo feci io per te>> disse mentre distoglieva lo sguardo arrossato <<Quando mi sei venuto a difendere da un altro bambino che l'aveva rovinato. Una sera nel  dormitorio cercavo di rifarlo ma non ci riuscivo, io provavo e riprovavo ma nulla, eri venuto da me con quella serietà che per un bambino è difficile non notare. Avevamo scambiato due parole, quando mi accorsi che nemmeno tu l'avevi, così mi ci sono messa d'impegno e te lo compilai mentre ti dicevo di non chiamarmi più piagnucolona.>> Mentre diceva l'ultima frase lo guardava negli occhi con le lacrime che scendevano, ma fece un sorriso raccontando questo, aveva lo stesso sguardo di quel giorno all'asilo, lo stesso che fece battere il cuore a Shinichi da bambino. <<Volevo ridartelo perché me lo diedi tu un giorno per conservarlo, poiché perdevi tutto>>.


Un'altra volta io e te contro il mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora