4 || Pensieri

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Hermione's pov

«Harry, lascia perdere» Mi avvicino a lui poggiando una mano sulla sua spalla. Lui sembra tranquillizzarsi, infatti abbassa la bacchetta. Sospiro e mi metto al fianco di Ginny. «Come hai fatto?» Mi sussurra. Io le sorrido e poi fisso Malfoy. Lui se ne va sbuffando, Zabini lo segue.

«Che cosa è successo?» Chiedo arrabbiata alternando lo sguardo da Harry a Ron. Loro cominciano a blaterare qualcosa di incomprensibile e li blocco subito.
«Uno alla volta»
«Dobbiamo allenarci e il furetto ci ha infastidito, come al solito» Risponde il rosso furioso.
«Siete tre bambini» Annuncio fingendo un sorriso. «Voi due e Malfoy» Aggiungo guardando Harry e Ron.

Draco's pov

«La Granger è così fastidiosa» Dico guardando un punto indefinito. Stiamo tornando al castello per avere un altro permesso per gli allenamenti.
«Ti ha salvato» Mi fa notare Blaise.
Mi rendo conto che ha ragione. Perché la Granger ha fermato Potter? Perché non gli ha permesso di ferirmi? Annuisco senza aggiungere un'altra parola.

«Ho perso la voglia di allenarmi, lasciamo stare» Detto ciò me ne torno nella mia Sala Comune, lasciando il mio amico nel bel mezzo del corridoio, sorpreso.

Improvvisamente l'immagine della Ganger si fa largo nella mia mente. Non smetto di pensare a quel suo gesto. Magari è solo una mia impressione, ma mi ha salvato. Magari lei intendeva solamente calmare il suo amico, voleva solo riportare la pace.

Arrivato nella mia stanza mi butto sul letto. Perchè questa ragazza non esce dalla mia testa?
«Granger ti prego smettila, non farti mai più vedere, non so che cosa mi sta succedendo» Penso tra me e me.

Chiudo gli occhi e provo a riposare. Li spalanco un istante dopo. Mi alzo di scatto. Ho bisogno di una doccia calda, magari l'acqua fa scomparire i miei problemi come per magia.
E i miei problemi quali sarebbero adesso? La sanguemarcio? Rido amaramente e scaccio via questi pensieri.

Un'ora dopo esco dalla doccia. Mi sento molto meglio. Che stupido che sono stato! Tutte quelle idee assurde...

Hermione's pov

«Facciamo una passeggiata Herm?» La mia migliore amica mi fissa speranzosa, trama qualcosa, ne sono più che convinta. La guardo in modo strano e annuisco senza pensarci.

«Secondo te Harry è qui?» Diventa impacciata. Sorrido. «Allora era questo quello che cercavi di fare» La guardo fintamente offesa e poi scoppio a ridere, lei fa lo stesso.
Dopo qualche secondo però torno seria.
«Ginny, voi due dovete parlarvi, vi piacete.» Le sue guance si colorano di rosso. «Solo al pensiero diventi rossa» Le faccio notare.

«Herm e se lui non provasse quello che io provo per lui? E se non gli piacessi nemmeno un po'? Cosa farei?» La mia migliore amica è senza dubbio la persona più paranoica che conosco. Scuoto il capo. «Ginny, vale la pena tentare» Lei annuisce e sospira.
«Ora andiamo da lui, va bene?»
«Si, va bene»

«Harry, sei qui!» Esclamo appena lo scorgo.
«Ciao Hermione» Appena gira il volto vede Ginny e puntualmente non riesce a dire nulla, come al solito. Inizia a borbottare qualcosa simile a un ciao e si gratta la nuca imbarazzato.
La mia amica sembra delusa ma nasconde questa sensazione. «Ciao Harry» Lei lo saluta per rompere il silenzio. Lui resta immobile per qualche secondo, poi la abbraccia. Sgrano gli occhi per lo stupore e poi sorrido compiaciuta. «Siete molto carini, ma dov'è Ron?» I due si staccano immediatamente e imbarazzati scrollano le spalle. Sbuffo e me ne vado, lasciandoli soli.

Mi chiedo come sia possibile che ogni giorno cerco qualcuno, perché perdo sempre i miei amici? Mi sembra di passare intere giornate a cercarli, quando potrei usarle per ripassare o per leggere un bel romanzo.

Qualche minuto dopo lascio perdere, non devo dirgli nulla di così importante d'altronde. Mi dirigo in biblioteca, prendo un libro e corro verso il Lago Nero. Amo quel posto, è così tranquillo, perfetto per leggere. Mi piace sentite i rumori circostanti che però sembrano così lontani, i cinguettii degli uccelli, il rumore del vento.

Mi siedo a terra, con la schiena rivolta verso un albero, l'albero dove da sempre vado per pensare, per leggere, per stare da sola. Quest'albero mi fa sentire al sicuro, non so perché. Sembra una cosa così stupida, ma per me è importante questo posto.

Mi immergo totalmente nel romanzo e mi sento quasi come se mi avesse rapita, come se ormai facessi parte anche io della storia. Ho sempre adorato leggere per questo, ogni libro ha una storia diversa e mi piace esplorare nuove terre e nuove epoche. Io ho sempre detto infatti, una vita senza lettura è come un corpo senza anima.

Più tardi mi rendo conto che ormai è ora di tornare dentro. Osservo il cielo e vedo che è quasi buio, penso che è ora di cena. Mi alzo e mi passo una mano sulla divisa per pulirla. Chiudo gli occhi e sorrido, ispirando quest'aria fresca.

Rientro con ancora un sorriso stampato in faccia, mi sento così bene!
Entro nella Sala Grande dove i miei amici mi stanno aspettando, leggermente preoccupati.
«Dove sei stata?» Mi chiede Harry, poi mi abbraccia. Mi siedo accanto a lui e dall'altra parte c'è Seamus. «Stavo leggendo» Rispondo tranquillamente, come se fosse una cosa ovvia.
«Dovevamo aspettarcelo» Ridacchia Ron. Scoppiamo tutti a ridere e poi aggiungo: «Cosa ve lo fa pensare?» Non rispondono, ma non cercavo una risposta, era solo ironia.

Oggi mi sono divertita a cena, abbiamo riso e scherzato tanto, come ai vecchi tempi. Negli ultimi anni con la minaccia di Voldemort non c'era stato tanto spazio per le risate, ma adesso vogliamo goderci ogni momento.

Per sbaglio poso lo sguardo sul tavolo dei Serpeverde, dove Blaise Zabini, Pansy Parkinson, Theodore Nott e Draco Malfoy stanno parlando. Tutti ridono, tutti tranne l'ultimo, lui si limita a sorridere di tanto in tanto e sbuffare. Non lo capisco proprio quel ragazzo, chissà a che cosa sta pensando. Chissà perché non si diverte con i suoi amici.

I miei pensieri vengono interrotti poco dopo.
«Che ne pensi tu Herm?» Mi ripete Harry.
Ovviamente non ho la più pallida idea di cosa stiamo parlando. «Sono d'accordo» Rispondo insicura. Lui annuisce e posa lo sguardo su Ginny. Io roteo gli occhi. «Ma insomma voi due, la smettete di guardarvi e poi negare di piacervi? Smettetela di evitare la realtà, ammettete i vostri sentimenti!» Sbotto. Loro diventano rossi, poi pallidi, poi di nuovo rossi.
«Vi ho fatto un favore» Aggiungo ironica.

«Io vado» È la rossa a parlare. Harry si alza di scatto. Quando si rende conto di quello che ha fatto si siede di nuovo stupendosi delle sue azioni. Poco dopo anche io mi dileguo.

Nei corridoi intravedo una figura da lontano. Mi avvicino per scoprire di chi si tratta.
«Malfoy» Sibilo appena lo riconosco.
«Granger» Ricambia il saluto, se così si può chiamare. «Dove sono finiti i tuoi insulti?» Chiedo girando la testa. Lui sorride. Sorride? Perché sorride?
«Che c'è di divertente?» Lo guardo dritto nelle iridi blu, dove mi perdo per qualche secondo.

«Granger non sono in vena» Sussurra con voce roca abbassando gli occhi. Non l'ho mai visto così. «Ma che ti prende?» «Non vedo perché dovrei parlarne con te» Lo guardo con occhi carichi di odio. «Cercavo di essere gentile»
Lui ridacchia. Non riuscirò mai a capirlo, ma seriamente ora sta ridendo?

Mi giro per andarmene ma poi ci ripenso, non so perché, voglio restare qui. Voglio proprio sentire che altro ha da dire, e vedo che anche lui desidera la stessa cosa.

Incrocio le braccia sotto al petto e mi appoggio al muro. Lui si irrigidisce. Si avvicina pericolosamente a me e capisco di aver commesso un errore, non dovevo poggiarmi al muro, non dovevo nemmeno restare qui.

Mi sento come in trappola, lui è davanti a me e sento il suo respiro in faccia.
«Che stai facendo Malfoy?»
Si allontana bruscamente.
«Non ne ho idea»

Cosa provi per me? || Dramione Where stories live. Discover now