Serena Dandini-Ferite a morte (2013): L'autrice ha voluto rendere visibile tutte quelle storie di donne che hanno pagato con la vita il fatto stesso di essere donne. Il tema del femminicidio è trattato in modo originale e toccante.
Serena Dandini-Ferite a morte. Dieci anni dopo (2022): Dalla sua prima uscita Ferite a morte si è trasformato nel tempo in un potente strumento di denuncia e in un mezzo efficace per aprire un dialogo con le istituzioni. Purtroppo - e sottolineiamo questo purtroppo - diventato un classico. Non lo avremmo mai voluto, speravamo sinceramente che le cose cambiassero con più rapidità, ma siamo ancora qui a contare (come dimostrano i dati aggiornati in questa nuova edizione) e - nonostante le buone leggi che sono state varate nel nostro Paese - i numeri sono sempre impressionanti. La situazione è tuttora a rischio e la pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che aumentare il pericolo per le donne rinchiuse in casa per il lockdown. "Io resto a casa", lo slogan che ha scandito quelle giornate, non è stato uguale per tutti ma ha costretto molte vittime di violenza domestica a convivere con i loro aguzzini. Era necessario aggiornare questa nuova edizione di Ferite a morte con un monologo, Casa dolce casa, che racconta proprio questa situazione paradossale e, tra le altre storie inedite che sono nate lavorando sul campo, abbiamo voluto anche aggiungere una voce maschile. E' l'ultimo monologo del libro, vuol essere una speranza di cambiamento e un invito simbolico a tutti gli uomini a farsi carico insieme a noi di questo dramma che non è una cosa "da donne", ma li riguarda in prima persona e soprattutto non è ineluttabile come un destino avverso bensì è solo un'eredità culturale che può e deve essere cambiata.» (Serena Dandini e Maura Misiti)
Azar Nafisi-Leggere Lolita a Teheran (2003): ambientato a Teheran, è un romanzo autobiografico. Racconta la storia di una professoressa di letteratura inglese, Azar Nafasi, dal 1979, data della salita al potere dell'ayatollah Khomeini, al 1981, quando decide di dare le dimissioni e creare un seminario privato. È proprio da qui che inizia il racconto: la professoressa Azar organizza ogni giovedì nel suo salotto un seminario di letteratura composto da sole donne, le sue sette studentesse più meritevoli. Gli incontri sono clandestini: devono rimanere segreti perché si leggono libri proibiti, considerati specchi della empia cultura occidentale. In questo "spazio magico", tra caffè e pasticcini, le ragazze possono sentirsi libere di esprimersi e di mostrarsi senza velo o senza nessun simbolo imposto loro dall'opprimente Repubblica islamica. Nel rifugio del salotto le studentesse ritrovano la loro personalità, i loro colori e il loro essere donna. Gli autori e i loro libri vengono reinterpretati secondo le vicende personali delle ragazze e, seppur all'inizio con qualche timore, il gruppetto impara a lasciarsi andare e ad affrontare diversi temi, anche quelli più scottanti. Il seminario dura circa due anni ed è per tutte un appuntamento irrinunciabile, la loro "ora d'aria" in quella prigione chiamata realtà. Da lì Leggere Lolita a Teheran si sposta sulla vita di Azar come insegnante e sulla sua continua lotta per far comprendere l'importanza della letteratura non come semplice specchio della realtà ma come "epifania della verità". Azar è fermamente convinta che i libri siano la vera forma di ribellione perché tramite essi si può capire la realtà e la propria condizione. Durante i suoi corsi all'università, prima di Teheran e poi di Allameh Tabatabai, grazie o a causa del suo programma che prevedeva la lettura di Lolita, Il Grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio e Daisy Miller, Azar deve imbattersi nelle opinioni di diverse personalità: ci sono gli studenti fondamentalisti; i marxisti; le ragazze che nonostante il velo non riescono a nascondere occhi ribelli, occhi tristi o occhi impauriti. Non bisogna tralasciare che sullo sfondo delle vicende viene descritta la lunga e logorante guerra contro l'Iraq, la quale non fa altro che peggiorare la situazione del popolo iraniano e mostrare ancora di più l'inutilità delle decisioni prese dai vertici del governo. Tutti questi ricordi, a volte nitidi e a volte meno, non la lasciano nemmeno dopo essersi trasferita negli Stati Uniti e fanno parte ormai di lei.
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Basta violenza sulle donne
RandomRaccolta di frasi, aforismi, immagini contro la violenza sulle donne: per sensibilizzare e riflettere