seven

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dopo qualche secondo ci stacciamo per riprendere aria e ne approfitto per guardarlo negli occhi. sono devvero scuri e penetranti. vorrei dirgli quanto siano belli, ma non me ne da il tempo e mi bacia di nuovo. questa volta il bacio è più spinto e si è avvicinato ancora di più a me, circondandomi il collo con le braccia. veniamo interrotti dal suono del mio telefono, che lo fa staccare quasi immediatamente.

"perdonami, jimin"
"tranquillo..."

sorride dolcemente incitandomi a prendere il telefono per rispondere

ᴘᴏᴠ ᴊɪᴍɪɴ

dannato telefono. se fossimo andati avanti, forse sarei riuscito a farlo cascare nella mi trappola. dannazione, che odio.
lo guardo allontanarsi leggermente e parlare con qulcuno. da quel che riesco a sentire sembra qualcosa sul caso a cui sta lavorando. in ogni caso non possono arrivare a me, almeno non direttamente. sono, quindi, abbastanza tranquillo e aspetto il ragazzo seduto al mio posto.
dopo qualche minuto si riavvicina spegnendo il telefono.

"scusami... è il lavoro, pensano di aver trovato una pista e vogliono indagare, domani dovremmo parlarne"

è normale che un poliziotto dica così tanto a qualcuno al di fuori della squadra di ricerca? bah, sarà. sorrido leggermente seguendo i suoi movimenti con lo sguardo. ha messo il telefono sul mobiletto e si è portato indietro i capelli sospirando.

"pure la domenica sera rompono. dio, non poteva aspettare direttamente domani?"

mi alzo andandogli in contro io, rassegnato all'idea che non mi raggiungerà sul divano. poso le mani sulle sue spalle che inizio a massaggiare leggermente.

"hyung, lo hai detto anche tu... è domenica sera, continua a rilassarti. hai solo un giorno alla settimana per te, goditelo"

appoggia una mano sulla mia fermandomi e annuisce.

"hai ragione jimin, grazie"

si gira nella mia direzione con un piccolo sorriso stampato in volto. ricambio subito il sorriso e gli sistemo leggermente il colletto della camicia. probabilmente prima lo avrò alzato per sbaglio. sento i rintocchi dell'orologio, giro lo sguardo: segna le undici in punto.

"sono già le undici?"
"a quanto pare si, jimin"

mi tira dai fianchi stringendomi a lui. sposto di nuovo lo sguardo sul suo volto e gli sorrido per poi baciarlo. schiudo le labbra appena sento la sua lingua fare pressione che subito fa entrare in contatto con la mia. ci assaporiamo lentamente stando stretti tra le braccia dell'altro.
se non mi ricordassi perchè sto facendo tutto questo penserei di essere in un film romantico, non che non mi piacciano. ma ew. se dovessero mettermi in un film sarebbe o un horror o un thrriller. sicuro non un romantico dove recito da protagonista.
mi stacco per riprendere fiato e lo guardo negli occhi. ritorna sulle mie labbra e mi prende in braccio facendomi sedere sul davanzale della finestra lì accanto. si mette tra le mie gambe e si separa del bacio per spostarsi a lavorare sul mio collo. inizia a lasciare soffici baci senpre più verso la clavicola. prende un lembo di pelle tra le labbra e fa per succhiare, ma si ferma allontanando il viso.

"c-che succede?"

mi guarda negli occhi e posa la mano sulla mia guancia.

"jimin... i succhiotti sono... sono segni d'app-"
"d'appartenenza, si lo so"
"appunto, ma tu non sei mio"
"e-e perchè...? non... non mi vuoi"
"noi non stiamo insieme jimin... non mi conosci e io non conosco te"
"ha importanza? io ti amo hyung. ti amo davvero"

[× ʟᴏᴠᴇ ᴜ ᴍʏ ʟɪᴛᴛʟᴇ ᴋɪʟʟᴇʀ ~ ʏᴏᴏɴᴍɪɴ ×]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora