i'm here

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-ellie pov-

Era l'1 di notte e non riuscivo ancora a dormire.

Non riuscivo a capire per quale motivo. Mi continuavo a rigirare nel letto, mi mancava l'aria e mi sembrava tutto opprimente.

Avevo una strana sensazione, nello stomaco, nel petto, in ogni parte del corpo; come se fosse successo qualcosa.

Non riuscendo a chiudere gli occhi mi alzai per andare ad aprire la finestra.

Proprio quando stavo poggiando la mano sulla maniglia, sentii degli strani rumori tenui provenire dall'esterno, come di sassolini.

Aprii di colpo la finestra e guardai giù e lo vidi.

Un ragazzo biondo, che si teneva faticosamente in piedi poggiando una mano al muro e che guardava verso l'alto sperando che qualcuno lo sentisse.

"Jj, ei sono io. Che ci fai lì?"gli chiesi spaventata.

"Ti prego, posso salire e poi ti spiego.." mi rispose con la voce che tremava.

Non gli risposi nemmeno e corsi silenziosamente giù dalle scale per andare ad aprirgli e farlo salire.

Arrivai giù in un batter d'occhio, spalancai la porta e me lo trovai davanti.

Il mio cuore mancò un battito e ci mancò poco che scoppiassi a piangere.

Tutto il suo bellissimo viso era coperto di lividi, il labbro era spaccato e sanguinava. I capelli erano sparsi a sciocche disordinate ed erano sporchi di sangue.

Scesi con lo sguardo verso il basso e vidi dei lividi sul collo e la maglietta chiazzata di sangue probabilmente di ferite inferte in precedenza.

Ma la cosa più sconvolgente, che non era una ferita, erano le mani che si stava guardando in quel momento.

Tremavano vistosamente e non riusciva a farle smettere.

Gli feci alzare lo sguardo e vidi che le lacrime stavano per fuoriuscire.

Gli stavo per saltare addosso ad abbracciarlo, per rincuorarlo in quale modo ma non volevo provocargli altro dolore con il contatto fisico.

Così gli presi delicatamente le mani e le chiusi tra le mie.

"Ci sono io adesso, sono qui e non ti lascio" gli sussurrai per rincuorarlo.

-jj pov-

Non riuscivo più a sopportare il dolore, quello che mi stava scuarciando il petto e che faceva male come le ferite e i lividi.

Le mani mi tremavano e in quel momento, lì sulla soglia della persona più speciale che conoscessi, che come un angelo mi teneva le mani, mi sentii una nullità, debole, proprio come mio padre mi aveva sempre ripetuto.

"Ci sono io adesso, sono qui e non ti lascio" mi disse ellie, con quella sua voce dolce e cristallina e senza lasciarmi le mani mi invitò ad entrare.

"jj ascolta, saliamo le scale in silenzio che non voglio che i miei zii si sveglino e vieni in camera mia." mi disse mantenendo un tono di voce basso.

La seguii e arrivati davanti alla porta di cera sua, mi fece entrare e richiese dietro di sé la porta chiudendosi a chiave.

Era tutto buio, così lei si avvicinò al letto e accese una piccola lucina, sufficente ad illuminare la camera mantenendola in penombra.

Non mi aveva ancora lasciato la mano.

Mi guidò verso il letto e ci sedemmo, uno di fronte all'altro.

only you//JJ//obxWhere stories live. Discover now