"IL CALORE DEL TUO GELO" (Cap.3)

269 6 0
                                    

Kassandra quel pomeriggio raggiunse il padre alla clinica dove era stato ricoverato subito dopo aver avuto l'infarto.

I passi suoi e quello del medico che percorreva in quel momento il corridoio silenzioso, echeggiavano distinti nella sua mente, accompagnate da piccole fitte a causa di un cerchio alla testa.

Aprì la porta lentamente. Un' infermiera stava controllando attraverso le macchine la situazione generale del degente. Secondo il parere del cardiologo che lo aveva operato, era passato una dose massiccia di tempo da quando ebbe l'infarto a quando i medici erano intervenuti. Il flusso sanguigno non era arrivato nella sezione del cuore che era stata interessata, danneggiandola per mancanza di ossigeno.

"Buongiorno..." salutò sottovoce Kassandra per non svegliare il padre che dormiva.

"Buongiorno signora." rispose l'infermiera senza voltarsi, passando immediatamente a descrivere lo stato del paziente. "Suo padre è stazionario."

"E' una buona o una cattiva notizia?"

"Nel caso di suo padre direi buona." asserì l'infermiera con un sorriso.

"Non dovevo lasciarlo da solo."

"Non è colpa sua, non poteva sapere"

"E' cosciente? " L'infermiera fece di si con la testa. Dopo aver controllato la flebo uscì dalla camera. Prima di chiudere la porta proferì ."Cinque minuti , non deve stancarsi ."

Kassandra annuì, dopodiché accarezzò il viso del padre. A quel tocco lieve l'uomo aprì lentamente gli occhi.

La mascherina che gli forniva l'ossigeno gli rendeva alquanto difficile parlare. "Kassy "sussurrò.

"Papà come ti senti?"

"Ho...ho un gran bruciore al petto." disse ansimando.

"Ti riprenderai presto. Hai una tempra dura è difficile abbattere uno come te."Lo rincuorò Kassandra mentre gli sfiorava lievemente la fronte.

"Te...tesoro. devo parlarti ?"

"Adesso...ti sembra il momento di parlare?"

"Kassy...per favore non voglio che tu vada per... "

"Stai calmo. Se ti riferisci alla vendita del Villaggio Atena, so già. Se hai ritenuto di doverlo fare, vuol dire che non vi erano altre vie da seguire. "

"Sai...chi"

"Kristal Kalòs. Un acquirente vale l'altro a questo punto. L'importante è risanare la nostra situazione finanziaria attuale." L'anticipò con tono non curante.

"Non è ... a...quello ...che mi riferisco.".

"So dell'imminente matrimonio di Kristal con Andreas e che entrerà anche lui nell'affare. "affermò la figlia in tono neutro, privo di emozioni.
"Kassy ...non ...non sei brava... a mentire."

A quanto pare non era stata credibile, non arresasi continuò:" Papà è passato tanto tempo, la rabbia, il rancore ormai si sono assopiti. Ho dimenticato. Devo ammettere che ... non è stato facile, ma ci sono riuscita."

L'uomo stava per aggiungere qualcosa, ma un colpo di tosse venne a infastidirlo violentemente.

Kassandra si precipitò trafelata fuori dalla camera chiedendo aiuto. Un'infermiera si fiondò nella stanza e soccorse il paziente, poi rivolta a Kassandra disse: "Signora, suo padre deve riposare deve andare."

Kassandra annuì . Era la cosa più sensata da fare , conosceva bene il padre, non si sarebbe arreso e sarebbe finito con l'agitarsi.

"Kassy " sussurrò l'uomo non appena la tosse glielo permise .

IL CALORE DEL TUO GELODonde viven las historias. Descúbrelo ahora