IL CALORE DEL TUO GELO (Cap.8)

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Kassandra rivolse lo sguardo verso Andreas, questo stringeva le mani gelide della madre e le parlava in tono carezzevole.

I loro occhi si incontrarono e lei proferì:"Lei resterà sempre nel tuo cuore, la rivivrai attraverso i ricordi. " Lo tirò su e lo strinse forte a sé.  Andreas di rimando affondò il viso tra i folti capelli di lei, respirò il loro profumo dolce, che sembrò ovattare il dolore. "So cosa provi... come ci si sente...  è angosciante la sensazione di impotenza. "sussurrò la donna all'orecchio dell' uomo.

Il ritorno a casa, dopo il rito funebre, fu forse il momento più triste e difficile. Era penoso vedere Achillios entrare in casa con l'espressione di chi si aspetta di vedere da un momento all'altro apparire la moglie. Questo avvilito, con un profondo respiro si lasciò cadere stancamente sulla sedia in cucina.

"Vuoi un caffe papà?" chiese Andreas.

Achillios annuì e gli indicò lo sportello in cui vi era il piccolo briki." Prima o poi ti compro una macchina per il caffè, anche se sei contrario. Dovresti assaggiare il caffe italiano. " asserì Andreas nel momento in cui la fiamma del fornello non voleva saperne di accendersi.

"Soldi sprecati, non la utilizzerei, troppo complicata. "

"Mettere una capsula dentro la macchina, premere un bottone, non penso sia così difficile."

Achillios lo fissò in silenzio poi con un debole sorriso affermò: "Sei cambiato... "

"Questo è un rimprovero o mi sbaglio?... E' vero, mi sono abituato alle comodità e al lusso." replicò Andreas con una strana intonazione , dove Achillios vi percepì senso di tristezza e rabbia.

Achillios proseguì con occhi lucidi e con lo lo sguardo perso nel vuoto."Tua madre aveva deciso da tempo di comprare una cucina nuova...ma c'era sempre qualche spesa più urgente da affrontare. "disse ricordando le numerose volte che aveva rimandato e di conseguenza deluso Agnes. "Dovevo comprarle quella maledetta cucina! ."sostenne alla fine adirato. Le lacrime tenute a freno da troppo tempo, scesero a bagnare il volto stanco.

Intanto Kassandra si era disegnata sulla soglia, andò verso Andreas prese il briki  e si apprestò  lei a preparare il caffè, lasciando che Andreas confortasse il padre.

"Papà, perchè non mi hai detto niente, perchè non mi hai detto che avevate bisogno di una cucina nuova?" Avrebbe potuto comprarle la cucina più accessoriata del mondo. L'avrebbe fatta felice, come lei spesse volte aveva fatto con lui con piccole cose, ma tanto grandi quando non si ha denaro.

"Conoscevi bene l'orgoglio di tua madre è simile al tuo. " Gli rammentò il padre.

All'improvviso Andreas furioso colpì un anta di un pensile.

Kassandra fece un sobbalzo, spaventata strabuzzò gli occhi. "Andreas calmati!" Lo riprese afferrandole a mano indolenzita, dove da una ferita uscì un rigolo di sangue. " Guarda cosa ti sei fatto... "

Lui di rimando le rivolse uno sguardo irato." La sua vita è stata una vita di stenti, adesso che potevo renderla felice,  io... "

Kassandra gli adagio' la mano sulla bocca zittendolo."Non penso che Agnes fosse infelice... vi amava. La sua felicità eravate voi due, le si leggeva chiaro in viso quando vi osservava parlare o scherzare! " affermò la donna con enfasi.
Dopodiché prese a medicargli la ferita, usando il kit di pronto soccorso che si trovava in un angolo della cucina.

Poi rivolta ad Achillios disse: "Sono sicura che Agnes non vuole vedervi così pieni di rabbia."
"E' difficile non essere arrabbiati ." replicò il maturo uomo.

"Lo so... specialmente quando non trovi risposte ai tuoi perché, ma la vostra rabbia non la riporterà in vita , adesso deve riposare in pace... e voi non gliene date la possibilità comportandovi così." Dopo una manciata di secondi silenziosi, lei proseguì: " Vi preparo qualcosa da mangiare, non avete mangiato molto in questi due giorni. "concluse legandosi alla sottile vita un grembiale.

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