#5 non ti manca il coraggio, ma la volontà

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Elia non smise di scriverle quel giorno, e nemmeno il giorno dopo.
Le parole di Cesare, i suoi tentativi di farla stare meglio, avevano avuto impatto desiderato dal ragazzo per quelli che a lei sembravano pochi attimi, ed erano andati a sfumare nello stesso momento in cui il ragazzo era uscito dalla porta della casa di Chiara, facendola ricadere nel solito limbo fatto di incertezze.
Sdraiata a pancia in su sul divano, guardava il soffitto pensierosa: sarebbe mai riuscita a voltare realmente pagina? La sua testa le diceva di no ma il suo cuore, accecato da sentimenti che non riusciva a capire, le diceva di sì, che sarebbe riuscita ad andare avanti, che avrebbe dimenticato Marco e tutte le paure che si erano stanziate dentro di lei in 8 anni e continuavano a crescere. Si vedeva, impotente davanti a quelle piante talmente alte, incapace di strapparle per sempre, incapace di eliminarle alla radice e dare posto a qualcosa di molto più piacevole.

La vibrazione del suo telefono la fece sobbalzare, si era completamente dimenticata che il mondo esterno non si fermava ma andava avanti, con o senza di lei.
La foto di lei ed Eleonora faceva da sfondo alla notifica di un nuovo messaggio, direttamente da Tonno
Tone: perché mi nascondi qualcosa?
E di nuovo, un altra vibrazione diede segno di un nuovo messaggio
Tone: sai che a me puoi dire tutto

Aveva davanti due strade: in una, la faccia di Cesare le diceva che avrebbe fatto la cosa giusta dicendo la verità, nell'altra lo stesso identico volto le diceva che doveva farlo, che Tonno si sarebbe arrabbiato di piú, che tutti i nodi vengono al pettine.
Ripose con un semplice
ho bisogno di parlarti, ma mi manca il coraggio Tone

E lui non perse tempo a risponderle, nella sua testa Chiara riusciva quasi a a sentire la voce del ragazzo

Tone: secondo me non ti manca il coraggio, ma la volontà. Mi racconterai tutto domani al pranzo con gli altri, ok?

E se non volessi?
Attese impaziente una riposta, le sue dita tamburellavano sul vetro protettivo del telefono mentre Tonno passava da online a sta scrivendo e successivamente di nuovo online. Sembrava tremendamente indeciso su cosa scrivere, sulle parole da usare.
Alla fine, il messaggio che le arrivò riuscì per un pelo a non suonare come una strana minaccia, le parole che si sentiva dire da settimane erano stampate nella chat.
Tone: ti estrapolerò a forza la verità.

Non gli rispose. E quello fu l'ultimo messaggio che si mandarono quel giorno. Il gruppo dei regaz continuò a mandare messaggi che lei non visualizzò, mentre consumava un povero pranzo a base di surgelati.
Non vedeva l'ora di mangiare qualcosa di decente il giorno dopo, e un messaggio inerente alle sue richieste le arrivò da parte di Nelson

Nels: leggi i messaggi sul gruppo. Abbiamo bisogno del tuo parere imparziale

Parere imparziale?

Nels: tu leggi e basta

Nel gruppo dei ragazzi, era stata richiesta la sua presenza a gran voce, per piú volte. Persino Nic si era preoccupato, e l'ultimo messaggio era: dovremmo andare a cercarla?
Mandò velocemente due punti interrogativi per cercare di capire quale parere imparziale doveva dare, ma soprattutto perché sembravano tutti cosí preoccupati.
Un messaggio vocale da parte di Dario illuminò la chat. Chiara si portó il telefono all'orecchio mentre la voce del ragazzo le spiegava il problema principale: dove andare a mangiare?

Premette a sua volta il tasto verde della registrazione, mentre metteva via i rimasugli del suo pranzo.
"andiamo al sushi, che domande sono ragazzi. Sembra che non mi conosciate nemmeno" disse, e il messaggio venne inviato proprio sotto a quello di Tonno, che recava la scritta "Oh, la principessa ci ha degnato con la sua comparsa?"
E così fu deciso. Il suo cosiddetto parere imparziale era riuscito, bene o male, a mettere tutti d'accordo, seppur con qualche lamento da parte di Frank che non riusciva a capire nemmeno lui dove volesse andare a pranzare.

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