NON È REALE

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Saray, sedendosi sul divano accanto a lei, recupera il volto di Macarena con entrambe le mani. Trattiene salda la presa finendo per posare la propria fronte contro la sua. << non è tempo per i rimpianti >> dice a denti stretti mentre il dolore per quella dura perdita inizia a impossessarsi anche di lei. <<ci dovevi pensare quando sei salita su quel fottuto elicottero abbandonandola lì.. >>.

Non ha mai avuto problemi a dire le cose in faccia, a maggior ragione quando tiene davvero a una persona.
Come tra vere sorelle anche il loro è un rapporto che oscilla tra amore ed odio per questo le sputa tutto il veleno che ha adosso. Entrambe sanno che si possono dire tutto nel modo più istintivo possibile se necessario.
Si raddrizza con la testa guardandosi alle spalle in direzione della cameretta. Torna su Macarena, chiude gli occhi e compie un respiro profondo per poter recuperare almeno lei il controllo nonostante il dolore continui a logorarla. Molla la presa sulla testa per andare a raccogliere nelle sue mani delicatamente quelle di Macarena. Non aggiunge altro, aspetta che sia lei a parlare.

Solo dopo diversi minuti la bionda inizia a riprendersi, scossa soprattutto da quella frecciatina finita dritta dentro l'orecchio. Irrigidisce la mandibola ed affila lo sguardo. Si sforza parecchio per non rispondere, il tempo è tiranno e non è il momento di continuare a piangersi addosso o di bisticciare. Ogni minuto perso è un minuto regalato a Ramala.

<< la sera che abbiamo cenato insieme, ti ho mentito. Non era mio fratello al telefono. Era l'ispettore Castillo. Mi aveva detto di restare in guardia,.. che mi avrebbe contattata >> scatta nuovamente in piedi, cercando di non riprendere a camminare su e giù come una pazza. Dalla tasca dei jeans estrae sigarette e accendino. Stringendo le labbra sottili attorno ad un filtro, ne estrae una correndo ad accenderla per poi lanciare il tutto sul divano chiedendole così di farle compagnia fumando insieme a lei. Inspira profondemente il tabacco cercando sollievo. Indice e medio della mano destra artigliano la sigaretta per portarla lungo il fianco. Soffia fuori dalla bocca il fumo mentre la testa cerca sostegno contro la parete alle sue spalle. << ieri ci siamo visti. >> continua << mi ha raccontato che ha ricevuto una soffiata dal carcere dove era detenuto. E se me lo stai per chiedere, si. Con alcuni soldi che ho ricavato dai Diamanti, ho pagato Castillo per tenermelo d'occhio. Ancora non è chiaro come ci sia riuscito. Appena l'ha saputo, mi ha contattata >> si allunga sul tavolino sporgendosi in avanti con il busto per scrollare la sigaretta attraverso un gesto del pollice, nel posacenere prima di dare un altro tiro.

<< la mia paura è che se i suoi uomini mi stavano tenendo d'occhio sanno non solo dove abito io ma dovete abiti tu. Dobbiamo andare via. Voi dovete venire con noi. Tu devi venire con me! >> esclama guardandola dritta negli occhi nascondendosi dietro all'ennesima boccata di sigaretta.

La Gitana è sconvolta, in questo momento non sa se ucciderla velocemente o ucciderla lentamente.
<<... Io non vado da nessuna parte>>
Scuote la testa con già la sigaretta accesa. <<..tu con quell'altra stronza siete finite in questo casino e adesso tu da donna adulta vaccinata e madre responsabile, ne esci fuori da sola. Quello che posso fare è prendermi cura di tua figlia ma non chiedermi di venire con te. >> fuma come un turco per non metterle le mani al collo. Toccatele tutto ma non la sua famiglia, non sua figlia.

<<Saray qui non siete più al sicuro. Non ho un piano ma abbiamo sempre la casa di Zulema in Marocco, possiamo temporaneamente trovare rifugio lì. >>

<<Non ci penso nemmeno..ti voglio un bene dell'anima Maca ma non ti permetterò di rovinare tutto quello che ho costruito in questi anni. La mia vita è qui, la vita di Estrella è qui, gli amici, lo sport, la scuola, il primo amore, una casa vera. Ho fatto di tutto per darle quello che io non ho mai ricevuto. Adesso che siamo felici non puoi venire qui e rovinare tutto come al solito. >>

<< Con tutto il rispetto, ti ricordo che sei tu che tecnicamente mi sei corsa in contro e sei venuta da me. Potevi tranquillamente fingere di non conoscermi e tirare dritto per la tua strada. >> nervosamente Macarena spegne la sigaretta nel posacenere.

<< comunque se vuoi scappare scappa. Ci penso io a Zulema. Non meritano di vivere quello che abbiamo passato noi, non meritano di pagare per i nostri errori, non meritano una vita da fuggitive >>

<< quindi fammi capire..
È meglio rischiare di vedere due bambine prendersi un buco in fronte prima di prenderlo anche tu per colpa nostra..
... perché oh si... anche tu stai per fare un' enorme cazzata.. >> esclama la bionda con una voce spezzata che trema dal nervosismo

<<.. o è meglio mollare tutto e scappare per ricominciare una nuova vita cambiando identità? Saray non sei più sola, non dovrai più fare tutto da sola. Ho già fatto la cazzata di abbandonare lei, non avrò sulla coscienza anche te. No non te lo permetterò a costo di puntarti una canna alla tempia>>

Improvvisamente cala il silenzio
Entrambe sbiancano mentre lentamente voltano l'attenzione verso l'angolo del divano alla sinistra di Saray dopo aver intravisto un' ombra con la coda dell'occhio.

<<La.. La vedi anche tu? >> si domandano a vicenda con il terrore negli occhi.

La guardano e si guardano, la riguardano e si riguardano. Non c'è alcun dubbio Zulema Zahir è proprio lì accanto loro che sbuffa e volge lo sguardo verso l'alto come suo solito probabilmente stanca di sentirle bisticciare e perdere tempo. Non c'è alcun dubbio è proprio lei.

<< che cosa hai messo nelle sigarette.. Coca? Hai tritato dei funghetti e li hai mescolati con il tabacco? >> Domanda Saray iniziando a prendere le distanze dallo scorpione ritirandosi lentamente nell'angolo opposto del divano.

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SPAZIO AUTORE
scusate non ho resistito 😍

SOLO MUERE QUIEN ES OLVIDADOWhere stories live. Discover now