LA RESA DEI CONTI

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Macarena non ha chiuso occhio per tutta la notte. Alle cinque del mattino si è alzata dal letto e con una tisana fredda accompagnata da un paio di biscotti, ha raggiunto l'amaca sulla quale si è distesa per assistere al sorgere del sole. Rientrata in casa, si è preparata in vista dell'incontro che l'attende. Il caldo egiziano l'ha spinta ad optare per un paio di jeans, una canotta bianca ed una vestaglia leggera dalle tonalità calde per coprire le spalle ed il petto. I lunghi capelli invece, li ha raccolti in una coda di cavallo ed ornati con una fascia di lino color panna.

È nervosa, non vede l'ora di chiudere l'affare una volta per tutte. Sulle proprie spalle, porta un peso di cui si sente responsabile anche nei confronti dello scorpione.
Per non distrarsi non l'ha cercata nei suoi pensieri, affatto. Ha pensato piuttosto ad elaborare una strategia per evitare che qualcuno si faccia male. Nell'avere a che fare con Zulema, ha imparato tante cose ed è per questo che non si aspetta affatto una visita di cortesia da quei mercenari che le hanno scortate fino a qui, coprendo loro le spalle. Lo sa benissimo.

Se lo hanno fatto, è stato solo per ottenere qualcosa in cambio e non perché conoscevano Zulema e Saray. Proprio per questo, ha preferito non coinvolgere i sentimenti e di conseguenza, non raccontare nulla a quest'ultima di quello che le sta passando per la testa per evitare che ella potesse provare a dissuaderla dalle sue intenzioni. Si è solo preoccupata di dirle di non fidarsi di loro e di non abbassare la guardia perché adesso che il loro compito si è concluso, pretenderanno di essere pagati. Non sa bene quando arriveranno ma ha fatto in modo che tutte si alzassero e facessero colazione presto, per evitare di essere colte di sorpresa.

Mentre lei per distrarsi va in camera delle ragazze a fare i loro letti e sistemare i vestiti della figlia, Saray che si è alzata da poco, si trova ancora in bagno impegnata a sistemarsi i capelli che ha deciso per il momento di lasciare sciolti. Per lei, pantaloni verdi ed un gilet bianco da sotto il quale si intravede una canotta verde dalla tonalità più scura rispetto ai pantaloni.

 Per lei, pantaloni verdi ed un gilet bianco da sotto il quale si intravede una canotta verde dalla tonalità più scura rispetto ai pantaloni

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Sono le dieci quando il campanello suona insistente ed è proprio la gitana che va ad aprire.

Passano diversi minuti in cui il silenzio diventa piuttosto assordante all'orecchio di Macarena. Non appena si accorge che nessuno sta parlando, smette di fare quello che stava facendo. Si aggira per casa cercando segni di vita, inutilmente. Prova a controllare fuori dalla porta d'ingresso ma anche lì, il nulla. Inizia a percepire una brutta sensazione sotto pelle che la costringere a chiudere lentamente la porta blindata. Una sensazione che la spinge ad uscire in giardino.

Il tempo di guardarsi un attimo attorno ed ecco che scorge Saray Estrella e la piccola Zulema tenute in ostaggio nell’angolo dove sono posti i divanetti. Tutte e tre hanno una pistola puntata alla nuca. Non cerca lo sguardo di Saray ma bensì quello dei tre uomini che le tengono sotto tiro. In lei non c’è traccia della biondina fragile della sera prima. Non dice nulla.

Fredda come il ghiaccio, non reagisce. Nonostante la scena che si ritrova davanti, appare indifferente, come se infondo, un po' si stesse aspettando quella mossa.
Per la prima volta la Gitana, si trova di fronte ad una Macarena con cui non ha mai avuto a che fare.

SOLO MUERE QUIEN ES OLVIDADOWhere stories live. Discover now