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Esco dalla stanza e vado dal dottore.

Dottore: signor Giaccari ha bisogno di qualcosa?

Lele: veramente si

Lo guardo dritto negli occhi e dico:

Lele: lei non ha mai visitato Tancredi e non ha mai visto me

Me ne vado, spero che abbia funzionato. Non soggiogavo qualcuno da un po' di tempo oramai, perché non ne avevo bisogno. Torno nella stanza di Tanche e lo prendo in braccio per poi uscire dall'ospedale.

(Soggiogare: piegare alla propria volontà, dominare esercitando un'irresistibile influenza o con mezzi coercitivi)

Skip time

Arrivato a casa mia lo faccio sdraiare sul mio letto. Mi metto seduto vicino a lui, tra qualche minuto si dovrebbe svegliare. Ed ecco qui che si inizia a muovere.

Lele: buongiorno

Tanc: Lele? Che ci faccio qui? Dov'è mio padre?

Lele: piccolo aspetta, una domanda alla volta. Ho delle brutte notizie da darti Tanc...

Tanc: quali?

Lele: tuo padre è...

Come faccio a dirglielo? Era l'unica persona che gli rimaneva della famiglia, dopo che sua madre l'aveva abbandonato.

Tanc: non può essere vero

Ha capito tutto, lo abbraccio forte.

Tanc: perché non mi scendono le lacrime?

Cazzo! E adesso? Mi odierà...

Lele: Tanc tu adesso... sei un vampiro...

Tanc: io cosa? No! Non è vero!

Lele: stavi per morire ed io ti ho trasformato

Tanc: e perché l'hai fatto? Almeno adesso ero con mio padre!

Come può pensare alla morte?

Lele: l'ho fatto perché ti amo e non posso vivere senza di te

Tanc: sei solo un egoista! Non hai mai pensato a ciò che volevo io?!

Lele: mi dispiace amore...

Tanc: non chiamarmi amore! Addio!

Lele: no! Tanc aspetta!

Prende e se ne va. C'è solo un piccolo problema, lui deve ancora nutrirsi è meglio se lo trovo. Esco di casa e lo cerco, per fortuna lo trovo ancora sotto casa.

Lele: Tanc...

Tanc: ho sete

Lele: devi andare a caccia vieni

Gli porgo la mano che afferra e andiamo nel bosco. Cerca di battermi nella corsa, ma non ci riesce. Mi fermo e lui fa lo stesso, lo abbraccio da dietro.

Lele: adesso concentrati sugli odori, sui rumori...

Tutto questo glielo sto sussurrando all'orecchio. Finché non sentiamo dei passi ed ecco trovato un cerbiatto (mi fa pena scrivere questo pezzo). Si avvicina lentamente e poi lo beve.

Lele: tutto a posto?

Tanc: sì grazie, ora va meglio

Lele: riguardo a prima-

Non finisco la frase che mi interrompe.

Tanc: ho bisogno di tempo, scusa Emanuele

Non mi ha mai chiamato così e come essere uccisi con un paletto. Però devo lasciargli i suoi spazi. Glielo devo.

Lele: tutto il tempo che vuoi...

Dico abbassando lo sguardo.

Tanc: l'anello è tuo?

Lele: si, è un anello che avevamo in più. Te lo messo (non pensate male) quando eri in fase di transizione

Tanc: ok. C'è qualcos'altro che devo sapere?

Lele: no, solo trattieni il respiro quando sei vicino a degli umani, per controllare la sete

Tanc: va bene. Io adesso vado

Lele: non è un addio vero?

Tanc: non lo so

E con questo se ne va. Lasciandomi lì da solo.

To be continued...

Non dovrei...ma ti amo - Tankele🍓Where stories live. Discover now