Nostalgia

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Una mano gigante stava sorvolando il cielo.
Il rombo sordo di un urlo acuto.
Il passo pesante di una creatura che era intrinseca nel suo corpo, da ormai troppo tempo.
Un lago di sangue che conteneva una miriade di umani fatti a pezzi.
Poi vide il suo riflesso in quello stesso orrore creato da lui.
La sua bocca era completamente dilatata in un grido sordo, mentre i suoi occhi si svuotavano senza avere più vita.

Berthold aprì gli occhi lentamente, quasi avesse paura di vedere la luce del mattino filtrare tra le finestre. Girò il volto strofinandosi gli occhi, il suo naso sfiorò i capelli biondi di Reiner.
Mugugno qualcosa di incomprensibile mentre affondava il viso dietro la schiena del biondo, poi lo abbracciò e gli stese le lunghe gambe sopra il corpo muscoloso.
Sentì il suo respiro, da prima regolare a irregolare, Reiner era sveglio.
Berthold si strinse più forte a lui respirando il suo profumo.


Reiner aveva provato a svegliare l'amico con modi gentili e tatto ma era stato inutile, Berthold non aveva voluto saperne, e l'unico modo era stato spingerlo fuori dal letto con un tonfo sul pavimento.
"Sei sveglio finalmente! Alzati sei in ritardo" Reiner si era piegato sulle ginocchia per osservare meglio la smorfia di dolore sul suo viso, allungò le labbra in un lieve sorriso compiaciuto.
"Non potevi essere più gentile Reiner?! Almeno aiutami a rialzarmi" Detto questo Berthold gli allungò una mano. Il biondo dopo uno sbuffo cedette al suo aiuto "Stai bene?" gli chiese studiando il suo volto.
L'esitazione del amico lo mise in allerta, Reiner gli prese il mento facendogli inarcare le schiena, lo guardò diritto negli occhi verdi "Ti ho chiesto se stai bene"
Berthold per un momento si perse nei suoi occhi color del miele; lo sguardo serio, vigile e pieno di attenzioni gli procurò una reazione di imbarazzo manifestandosi con un color porpora sul viso "Io, ho...fatto un incubo"
"Per questo eri agitato durante la notte? Eri tutto sudato" Sussurrando queste parole Reiner gli sfiorò le labbra fine.
Berthold si raddrizzò scostandosi, nonostante il rossore sul suo viso, i suoi occhi lo guardarono in modo altezzoso "Credevo di morire. Ho visto tutte quelle persone, di tre anni fa" Senza dar tempo a Reiner di reagire, lo abbracciò stringendolo "Volevo sentire se eri ancora vivo" Sentì le braccia dell'amico ricambiare avvicinandosi maggiormente.
Il tempo si era fermato, ogni istante era reso eterno, riportando i due giovani amici alla loro infanzia dure e severa.
"Reiner" La voce calda di Berthold fece in modo che i loro occhi si guardarono di nuovo. Lo baciò delicatamente sulla fronte, fino scendere sulle labbra. Un bacio, poi un altro, fino a entrare con la lingua e cominciare una breve lotta su chi voleva comandare quella volta.

Gli altro lo sapevano che erano rimasti nel dormitorio e potevano entrare da un momento all'altro. La porta, lui doveva chiudere quella maledetta porta prima che Marco, Armin o Eren venissero a cercarli. Ma Berthold non sembrava rendersene conto.
"Aspetta...la porta" Reiner cercando di staccarsi dalle labbra dell'amico e annaspando qualche parola stava cercando di spiegare quello che poteva capitare se non avessero preso delle precauzioni.
Gli occhi verdi di Berthold si alzarono verso la porta semiaperta "Possiamo bloccarla con una sedia o una corda" Staccandosi dal biondo e guardandosi attorno trovò una sedia verso l'angolo della stanza. La prese. Chiuse la porta e accostò la sedia inclinandola sotto la manopola.
Si voltò verso Reiner che lo stava fissando in piedi, le braccia incrociate e sempre quello sguardo serio che imponeva autorità "Spera che nessuno si accorga della nostra assenza"
Berthold sorrise timidamente.

I baci erano insistenti, provocanti e sempre di più eccitanti. Berthold si lasciava a Reiner, il collo era pieno di succhiotti e morsi, mentre lui accarezzava i capelli biondi come il grano delle loro terre.
Casa.
"Ricordi com'è la nostra terra?" Berthold prese il viso tra le mani scrutando il suo sguardo.
Reiner esitando lo baciò sulle labbra "Ricordo le giornate calde mentre correvamo per allenarci, la pioggia che batteva su i nostri visi..."
Un singhiozzo prima di una lacrima e Berthold spinse sul materasso Reiner. Il corpo possente che poteva dominare era a sua disposizione, contemplò il petto che si alzava e abbassava, gli addominali che seguivano armoniosamente il respiro regolare. Alzò lo sguardo seguendo una linea immaginaria fino alle labbra e più su verso gli occhi gialli.
La mano calda di Reiner gli asciugò gli occhi "Non piangere. Torneremo a casa" fece scendere la mano dietro la nuca spingendo il moro a piegarsi per baciarlo con arroganza. Incitandolo a continuare Berthold prese il bacino alzandolo fino alla sua erezione. Strusciò il proprio membro con quello dell'amico, provocando gemiti da entrambe le bocche. Scivolò lungo il suo corpo lasciando una scia di baci fino al bacino e più giù toccando il membro.
"Bertl non abbiamo tempo per questo" La voce di Reiner uscì tremante e incerta mentre occhieggiava l'amico leccargli il membro e massaggiarglielo "Bertl...Ah..!" Lasciò tra i denti un gemito più forte mentre cedeva al piacere. Lo lasciò giocare con il suo membro per pochi secondi, poi gli prese i capelli costringendolo a fermare i suoi movimenti "Non farmi venire"
Sorrise Berthold prima di lasciare un ultima leccata al gonfiore dell'amico. "Perché non ti giri, visto che vuoi fare in fretta" Il rossore del suo viso lo rendeva quasi adorabile. Reiner lo scostò mettendoli un piede sul petto, sorrise lascivo "Il Colosso ha fretta di venire" Senza aspettare una risposta si girò divaricando le gambe.
Berthold si stese sopra di lui, gli morse un orecchio mentre gli occupava la bocca con le sue dita mimando un pompino "Sei adorabile Reiner quando fai così"

I gemiti e lamenti soffocati che riempiva la stanza era l'unica sinfonia che si sentiva. Le spinte che Berthold dava erano forti, e vedere Reiner sotto di lui mentre cercava di controllarsi lo incitava a spingersi sempre di più dentro di lui. Lo costrinse a stendere completamente il corpo sul materasso mentre lui si coricava sulla sua schiena, muovendo il bacino sempre più in fretta.
Voleva vedere Reiner godere. "Voglio sentire la tua voce"
Per quanto cercasse di controllarsi qualche gemito gli usciva tra i denti "Bertl...sto per venire" Alzò la testa in cerca di ossigeno prima di alzare leggermente il bacino sporco di sperma.
Berthold venne solo dopo qualche spinta.

Rimasero abbracciati uno sopra l'altro per un paio di minuti prima di vestirsi.

ASSORBIMENTOWhere stories live. Discover now