Capitolo 22

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Né Giulia né Niccolò seppero bene quanto tempo trascorsero a piangere abbracciati in mezzo alla strada, fu come se il tempo accanto a loro si fosse improvvisamente fermato. Nonostante avesse smesso di piangere Niccolò non aveva ancora il coraggio di lasciarla andare, ma la stretta era meno ferrea e questo consentì a Giulia di scostare il viso dal petto del ragazzo, che man mano riprendeva a sollevarsi con regolarità, e alzare lo sguardo alla ricerca degli occhi castano scuro di Niccolò. Lui restava a sguardo basso come se si vergognasse.

- Nic! – sussurrò lei sfiorandogli la guancia con le dita gelide, ma lui non accennò ad alzare lo sguardo, anzi chinando ancora di più il capo prese fiato per parlare.

- Perdonami! – disse di nuovo con voce rauca per via del pianto – Sono stato un egoista, non mi sono reso conto che così avrei fatto soffrire le persone accanto a me, io volevo solo stare con te! –

- Niccolò... - provò a parlare Giulia ma lui la interruppe.

- Ti prego lasciami spiegare! – alzò finalmente lo sguardo, implorandola di ascoltarlo. La ragazza annuì, stringendosi di più a lui, rabbrividendo per l'aria gelida.

- Stai tremando! – notò il moro sfregandole le mani sulle braccia coperte dalla felpa, per farle calore. – Entriamo in auto! – disse poi, aprendo la portiera alle sue spalle. Giulia si lasciò andare sul sedile, lasciando che il tepore dell'auto la riscaldasse. Niccolò accese i riscaldamenti e poi si perse a guardare di fronte a sé la strada deserta. La castana restò in silenzio lasciandogli il tempo di rielaborare le parole.

- Io... - iniziò Niccolò con incertezza. – Io avevo... ho paura! – si corresse. – Non so se sono pronto a fare il padre. Me lo sono sempre immaginato diversamente. Pensavo che se avessi trovato l'amore vero mi sarei sposato e poi avrei fatto dei figli, ma così, adesso con una ragazza che non amo, non più ormai è... spaventoso! – disse ad occhi chiusi.

- Tu eri tutto quello che volevo! Quando ti ho conosciuta non so bene come e perché ma sin dal primo istante mi sono sentito legato a te. Perderti è stato orribile, non è stato come con Federica, certo quando ci siamo lasciati sono stato male ma una parte di me sapeva che potevo sopravvivere senza di lei, che mi sarei rialzato. Quando invece tu te ne sei andata è stato come perdere il respiro. Per questo quando siamo tornati insieme non volevo passare un solo minuto senza di te ed ho visto quel bambino come una minaccia alla nostra storia. Anche se tu hai detto che mi saresti stata accanto, non ci ho dato peso ed è stato più facile venire meno ai miei doveri di padre che darti fiducia! – Niccolò parlava senza trovare il coraggio di guardare Giulia negli occhi, provando vergogna per quello che stava dicendo. Ammettere di considerare il proprio figlio una minaccia era orribile.

- In questi giorni senza di te ho capito di aver sbagliato di essermi comportato da bambino egoista e per quanto l'idea di diventare padre mi spaventi ancora, se tu mi sei accanto, fa un po' meno paura. Anche se so che questa cosa ti fa soffrire, ma io ho bisogno di te Giulia, ho bisogno di averti al mio fianco! Non posso farcela da solo! – si voltò finalmente a guardarla e la trovò ad occhi chiusi, con una mano sulle labbra a trattenere i singhiozzi. La vide scuotere il capo mentre le scendevano le lacrime.

- Io... - provò a parlare la ragazza lasciandosi sfuggire un singulto – Sono un'ipocrita. Ti ho dato dell'egoista, del bambino viziato quando... - si bloccò coprendosi il viso con le mani.

- Fra i due sono io quella orribile! – disse poi trovando il coraggio di guardarlo negli occhi.

- Sono io quello che rinnega il proprio figlio, tu volevi starmi accanto! – Niccolò provò a prenderle la mano, ma lei la scansò.

- Per un istante io... - Giulia non riusciva a trovare il coraggio di parlare, temeva che esprimendosi Niccolò avesse visto la persona orribile che era.

- Cosa? – le chiese il ragazzo.

- Ho sperato che quel bambino non esistesse, l'ho odiato con tutto il mio cuore! Questo è disgustoso, che razza di persona sana di mente spererebbe che un bambino innocente... - non ebbe la forza di continuare. Per un minuto l'abitacolo fu riempito dai singhiozzi silenziosi di Giulia e il respiro sommesso di Niccolò, che stringeva convulsamente il volante. Era lui la causa di quel dolore, lui con le sue azioni sbagliate aveva portato Giulia a pensare cose orribili.

- È tutta colpa mia! – ruppe il silenzio Niccolò – Io ti sto rovinando, faresti meglio a stare lontana da me! – sospirò affranto, posando la testa contro il poggiacapo. Giulia sussultò a quelle parole e voltò il capo verso di lui.

- Non vorrai... - non trovò il coraggio di proseguire. Niccolò si passò una mano sul viso stanco.

- Lo hai detto tu che dobbiamo stare insieme, non puoi... noi non possiamo... - pervasa dal panico Giulia non riusciva a parlare.

- Stare con me ti fa solo soffrire! – disse Niccolò con una mano sugli occhi.

- Ma stare senza di te mi ucciderebbe! –

Niccolò scostò la mano e guardò la ragazza in viso, non l'aveva mai vista così seria.

- Non pensi che sia un amore malato il nostro? – le chiese e la vide scuotere il capo.

- Io ho bisogno di te e tu di me Niccolò! Non è vita se non ti ho accanto! – rispose Giulia sfiorandogli una mano. L'orologio sul display dell'auto scoccò la mezzanotte e il cielo di Roma si riempì di mille colori dei fuochi d'artificio. Il silenzio che aveva permeato nell'aria per tutto quel tempo, venne rotto dalle grida delle persone che festeggiavano il nuovo anno. I telefoni di entrambi iniziarono a trillare segnalando l'arrivo dei molteplici messaggi di auguri, ma nessuno dei due ci fece caso. Giulia fissava intensamente Niccolò che dopo la sua affermazione era rimasto in silenzio ad osservare le loro mani intrecciate.

- Io sono un grande egoista e tu una masochista! – disse poi con uno sbuffo divertito.

- La coppia perfetta non credi? – lo assecondò Giulia, sentendo le lacrime sul viso seccarsi. Niccolò si lasciò sfuggire una piccola risata prima di voltarsi a guardarla. Le sfiorò il viso con la mano, accarezzandole la guancia e asciugandole i residui delle lacrime.

- Non riesco a fare a meno di te! – sussurrò serio.

- Nemmeno io! – affermò Giulia chiudendo gli occhi e abbandonando il viso sulla grande mano di lui.

- Allora... - prese fiato Niccolò – Sposami! -

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Angolo autrice

Salve a tuttiiiiiiiiiiiiii. Scusate la mia lunghissima assenza ma ho davvero avuto tante, troppe cose da fare e per farmi perdonare vi ho pubblicato due capitoli bomba che spero vi piacciano. Allora ora che ho finalmente un po' di tempo libero dovrei riuscire ad aggiornare più spesso e concludere la storia entro fine luglio, non prometto nulla ma lo spero con il cuore. Fatemi sapere cosa ne pensate di questi due nuovi capitoli con un commento e alla prossima genteeeeee....

Colpa delle Favole // UltimoWhere stories live. Discover now