Capitolo Tre

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"Tornerò a casa per Natale, ma manderò ad ognuno di voi un video il ventiquattro." Cinguetta Harry alla videocamera, con un ampio sorriso.

Ha sulla testa delle corna da renna rosse e verdi che continua a sistemarsi, e Louis sorride perché sono ancora storte, nonostante i suoi numerosi tentativi.

"Come sempre, potete mandarmi un'email se avete qualche problema di pagamento o avete cambiato l'indirizzo di posta elettronica, così che tutto vada bene." Balbetta, grattandosi pigramente una spalla, allargando il collo del maglione.

Sembra che Harry stia leggendo i commenti, gli occhi che scorrono da un lato all'altro mentre guarda sotto la stream al' sì piccolo e mostrami il tuo bel culo, che causa un incurvamento delle sue labbra verso sinistra.

Louis sospira. Non parla con Harry da giorni e il riccio tornerà a casa in meno di ventiquattro ore e Louis è stanco e confuso e non ha idea di cosa fare.

Vuole chiedere ad Harry del bacio, provando e magari capendo, ma ogni volta che cerca di dar voce ai suoi pensieri, si ritrova bloccato e ha perso il conto dei messaggi non inviati. L'unica forma di conforto che ha è che anche Harry sembra un po' stanco, il segno di ombre scure ha preso residenza sotto i suoi occhi brillanti.

Sa che non dovrebbe guardare Harry, non quando attualmente non si rivolgono la parola. Non ha idea del perché non si parlino, non sa se Harry sia arrabbiato con lui. Sa che non dovrebbe guardare Harry quando sono in uno stato di limbo.

Sospira, appoggiando il mento sul palmo della mano mentre cerca di eliminare l'odio per se stesso che gli attanaglia la gola mentre Harry inizia a abbassare la felpa sulle spalle, mostrando la pelle delicata come in un perverso preliminare.

*

Quando Louis torna a casa, la sua sorella più piccola, Zoe, apre la porta e salta tra le sue braccia prima che lui possa dire una parola.

La testa di sua madre sbuca fuori dalla cucina prima che s'incammini verso di lui, pulendosi le mani sui jeans e raggiungendolo mentre sta mettendo giù la sorella sull'entrata innevata.

Viene tirato dentro, sua madre chiama il padre per farlo scendere e portargli la valigia al piano superiore. Gli danno a malapena il tempo di scrollarsi di dosso la giacca e sfilare gli stivali che viene trascinato in cucina e si ritrova con un bicchiere di vino in mano mentre sua sorella gli si arrampica in grembo, suo padre e l'altra sorella, Lindy, corrono al piano di sotto per salutarlo.

*

Essere a casa è la migliore via di fuga che potesse sognare.

Non ha il tempo di pensare a Harry e di preoccuparsi per Harry e di fantasticare su Harry quando sta cercando di aiutare sua madre a fare un disperato shopping natalizio dell'ultimo minuto, o quando è impegnato a costruire un pupazzo di neve con le bambine in cortile. L'unica volta che gli viene data davvero l'opportunità di pensare a lui è quando le ragazze gli chiedono di più su di lui, un treno di pensieri che Louis ha imparato a mettere a tacere con biscotti e cioccolata calda.

In verità, la prima volta che pensa davvero a Harry è il giorno del suo compleanno quando si sveglia con diversi messaggi di auguri sul telefono, uno semplice da Harry (Buon compleanno Lou. Ti ho preso un regalo. L'ho incartato da solo x) che gli fa sentire movimenti strani nella pancia, e una nuova email.

Uno sguardo all'indirizzo email gli ricorda della trasmissione di Harry e che quello è probabilmente il suo promesso regalo di Natale.

Non lo guarderà, spera che non sia quello, non quando Harry gli ha mandato un messaggio come buon compleanno Lou, ti ho preso un regalo. L'ho incartato da solo x, ma è il suo compleanno e si giustifica per il fatto di averlo pagato quindi ha il diritto di guardarlo e quindi può permettersi questa piccola cosa, preoccupandosene solo dopo.

With Nothing But Your T-Shirt On - Italian TranslationWhere stories live. Discover now