2. Old Friends

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Appena sveglia stamattina ho trovato un biglietto sul comodino, la calligrafia era di mio padre e diceva che sarebbe andato a prendere Carol all'aeroporto, sarebbero tornati prima di pranzo. Sto facendo colazione in giardino, a bordo piscina, Maggie dorme ancora e voglio approfittare degli ultimi minuti di pace di cui posso godere prima che quella piccola peste si svegli. Per me quella bambina è davvero tutto: la mia famiglia è solo ed esclusivamente lei da quando mamma se né andata; papà non è mai stato la mia famiglia e mai lo sarà, non dopo quello che ha fatto e fa tutt'ora.

-Ray ci sono ancora cereali?- la voce assonnata di Maggie mi fa voltare verso la grande portafinestra e la vedo con i capelli spettinati, ancora il pigiama addosso mentre si gratta un occhi con il dorso della mano. -Dovrebbero essere in cucina, buongiorno anche a te comunque- dico picchiettandomi un dito sulla guancia. Lei immediatamente afferra il mio gesto e si avvicina per posarmi un bacio leggero sullo zigomo. 

Il resto della mattinata l'abbiamo passata insieme io e la mia sorellina; abbiamo ascoltato la musica, sistemato le nostre stanze e giocato a Monopoly. Ormai è mezzogiorno e abbiamo appena finito di preparare il pranzo; proprio in questo istante la macchina nera di mio padre si ferma davanti al vialetto che viene percorso subito dopo da lui e Carol mano nella mano. Entrano in casa parlando di alcune statistiche di cui non capisco assolutamente niente e dopo aver posato le giacche sull'attaccapanni ci raggiungono finalmente nella sala da pranzo.

Carol è una donna alta, mora e con gli occhi verdi, la pelle di porcellana e le sopracciglia sottili e alzate. Sembra una strega, di quelle che si vedono nei film Disney. Anche il suo atteggiamento e il suo modo di parlare aderiscono bene a questi standard. Entra nella sala facendo un rumore assordante con quei tacchi vertiginosi che indossa sempre e saluta prima Maggie con un 'ciao piccolina' sforzato e poi si avvicina a me con la sua solita aria altezzosa. Per fortuna la sua spregevole figlia arriverà qui solo tra una settimana, Jasmine è anche peggio di sua madre.

-Ciao anche a te Rachel, che hai preparato per pranzo?- -Ciao Carol, ho cucinato le lasagne mi ha aiutata anche Maggie- dico girandomi verso la piccola e battendo il pugno con lei. -Dovresti sapere che sono vegana e non mangio carboidrati. Nemmeno tu dovresti almenoché tu non voglia ingrassare più del dovuto, vedo che hai già messo su qualche chilo.- dice girandomi intorno -guarda che cosce!- esclama poi portandosi una mano alla fronte.

-Le mie cosce stanno bene così, grazie. E comunque ti ho preparato un insalata- dico con tono arrogante. -Bene, brava. Dovresti mangiarla anche tu- conclude poi sedendosi finalmente a tavola. Il resto del pranzo è stato silenzio e imbarazzante come sempre, ormai ci sono abituata. A fine pranzo mi alzo salutando Maggie e salgo in camera mia per prepararmi ed andare finalmente al Wreck, non vedo l'ora e spero di trovarli. Indosso dei pantaloncini a vita alta corti di jeans e un top corto giallo chiaro, indosso anche i miei braccialetti e le mie mille collane e le mie amate adidas bianche; metto solo un filo di mascara sulle ciglia e del burrocacao e sono pronta per uscire. Ho deciso che andrò a piedi, è da troppo tempo che non percorro queste strade.

Mentre cammino a passo spedito verso il ristorante di Kie mi guardo intorno, è così strano vivere in questa parte dell'isola, mi ricordo di quando ero più piccola e mi divertivo a fare scherzi di ogni genere ai kook con JJ e John B. Quanto vorrei tornare indietro, anche solo per un giorno, e rivivere quei momenti felici. Senza nemmeno accorgermene mi ritrovo davanti al ristorante sulla spiaggia e non appena vedo dietro il bancone la figura di Kie mi viene da sorridere spontaneamente. Mi avvicino al bancone, lei mi da le spalle impegnata a lavare dei bicchieri così imitando un accento strano dico ad alta voce -Potrei ordinare qualcosa da mangiare ragazzina?- lei sbuffa sonoramente per poi girarsi e far incrociare i nostri sguardi. Lei rimane ferma, imbambolata in un primo momento mentre io le sorrido a 32 denti e quando, finalmente, si rende conto che sono io corre e mi raggiunge dall'altra parte del bancone di legno abbracciandomi forte -Ray, non ci posso credere, cosa ci fai qui?- -Sorpresa! Sono tornata ieri-      -Sono così felice che tu sia qui, non puoi nemmeno immaginare quanto tu mi sia mancata in tutti questi anni- -Beh, felice che la sorpresa ti sia piaciuta- dico ridendo -Ti porto dagli altri- dice poi lei afferrandomi per il polso e portandomi sulla terrazza.

A single soul// Outer BanksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora