35.

1K 82 53
                                    

NESSUNO

Le leggere candide tende di lino ondeggiavano, un lieve vento le avete sollevate. Daenerys fu svegliata dal riverbero dei capelli cascanti sul viso. Aprì gli occhi lentamente, ancora assonnata. Jon era invero dormiente.

Si mise a sedere lentamente, si portò via alcune ciocche di capelli dalla fronte quando i suoi occhi furono attratti da qualcosa di inusuale.

Si mise in piedi veloce guardandosi intorno, una veste da camera pronta per essere inforcata.

I primi mugugni di Jon presagivano un suo pronto risveglio. Quando anch'egli lasciò le coltri delle nebbie del sonno visualizzò subitamente una Daenerys allertata.

'Cosa c'è' si portò le braccia sotto il viso a mo' di cuscino.

'Jon, la porta della camera è aperta' fu diretta e un filo allarmata.

'Cosa!' Si voltò subito constatando la verità dei fatti.

Infilò veloce una camicia e si diresse verso la porta. Fuori non c'era nessuno, le guardie solitamente di sentinella non erano al loro posto.

'Sarà ora del cambio.' Ipotizzò .

'Jon! I bambini!' Non ebbe nemmeno modo di finire la frase che si precipitò al piano allestito per loro percorrendo le scale veloce come mai avrebbe potuto pensare.

Al suo giungere convulso, seguita da Jon altrettanto allarmato, Kinvara li guardò stranita.

'Qualcosa non va' fu l'immediata reazione della sacerdotessa dinanzi a tanta apprensione.

'I bambini! Dove sono!' Chiese subitamente Daenerys.

'Come potete vedere sono nei loro lettini che dormono tranquilli. Volete che li svegli?'

'No!'. Riuscì finalmente a tirare un sospiro di sollievo. 'Lasciateli riposare sereni', Jon al suo fianco che le cingeva le spalle per tentare di allentare la tensione.

Sollevati dalla lieta constatazione che i bambini dormivano al sicuro, tornarono solerti nella loro camera; nulla mancava e nulla di nuovo vi era. Nessuna colazione che potesse far pensare ad un servitore poco attento nel richiudere la porta.

Per quanto cercassero di dare una spiegazione a questo strano avvenimento, nessuna era sufficientemente convincente.

'Durante la riunione cercheremo di capirne di più' fu l'unica plausibile eventualità prospettata da Jon.


Si erano uniti a Daario e Verme Grigio nella sala delle mappe, che aveva mantenuto il suo nome nonostante le tante pergamene, per lo meno quelle attinenti la geografia dei continenti, erano state sostituite dal Tavolo Dipinto, gemello di quello a Roccia del Drago, con in più una dettagliata riproduzione di Essos. Daenerys prese posto sullo scranno più alto, in corrispondenza di Meereen, Jon subito alla sua destra, "al suo fianco" preferiva pensare.

Le pedine erano state posizionate, quasi fosse una tranquilla banale partita di cyvasse, ma quello che in verità vi era in gioco era molto più di una partita ad un gioco proveniente da Volantis, invero innocuo. Il gioco del trono era molto di più: o vinci o muori e Daenerys lo sapeva fin troppo bene. Le pergamene indicanti tutte le possibili, migliori strategie di guerra erano inchiodate su di una grande bacheca di sgughero, fissata al muro con dei chiodi. Le pedine delle navi Greyjoy erano posizionate in corrispondenza di Pentos.

'Partiremo da Meereen quanto basta per giungere con gli eserciti a Pentos all'arrivo della flotta delle Isole di Ferro.' Spostò le pedine dei Dothraki e degli immacolati, nonchè dei draghi dalla postazione di Meereen a quella di Pentos.

Ice and Fire: il principe che fu promessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora