10. Hai la guarigione veloce

2.2K 149 6
                                    

Amatemi, due aggiornamenti in meno di ventiquattro ore. Che dire, avevo ispirazione ;)

Diciassette ore, tre scopare e una dormicchiata dopo, l'heat era finito.
Caleb si sentiva ringiovanito di dieci anni alla freschezza improvvisa che aveva avuto quella mattina, l'acqua della doccia che non evaporava al contatto con la sua pelle e le lenzuola pulite che erano state cambiate da Olcan mentre lui era in bagno.
Un sogno.
Un bel sogno che però venne seguito da un risveglio traumatico.
Dopo essere tornato in camera, vestito semplicemente, vide il suo compagno seduto a bordo letto con la testa incavata nelle spalle.
<<Ti prego dimmi che non ti è arrivato il rut perché rischio di non poter reggere. Ho bisogno di mangiare io!>> La mise sul ridere ma Olcan rispose con una voce scocciata.
<<Peggio>> infiniti scenari, uno più irruento dell'altro si presentarono nella mente del più piccolo.
<<Tuo fratello>> Caleb tirò un sospiro di sollievo. Suo fratello non era un assassino e non sbrandellava esseri umani.
<<Vuole parlarci. O almeno, così ha detto quella Acika, Anira, insomma, A qualcosa>>
"È Akira idiota" la faccia di Olcan prese una smorfia che era tra lo stupito, l'offeso e lo scocciato.
"Sei tu che dovresti imparare a chiudere la mente, non io idiota"
Caleb si mise a ridere ma non si può dire lo stesso di Olcan. Imbronciato e col viso scuro. Era preoccupato. Quelle poche volte che avevano parlato -tra un round e l'altro- aveva capito quanto il minore ci tenesse al fratello e quanto era importante la sua approvazione. Ormai erano legati, ma non sapeva se sarebbe piaciuto a Clayton. Non sapeva neanche, se, in caso contrario, Caleb avrebbe spezzato il legame. Ebbe un brivido ghiacciato lungo la schiena. Non ci poteva pensare.
Olcan faceva il duro con i componenti del branco, con gli sconosciuti e con suo fratello Josh, ma in verità era un uomo buono e dall'animo dolce. Forse un po' irruento, ma quando provava affetto, di qualunque genere, lo provava davvero e sarebbe morto, pur di non perdere gli amici o, in questo caso, il compagno.
Caleb lo baciò dolcemente sulle labbra. Si rilassò a quel tocco delicato. Gli portò le mani ai fianchi facendolo sedere sulle sue cosce. Il minore allacciò le braccia al suo collo spingendolo con tenacia verso di lui.
Le labbra si scontravano in soffici tocchi, fu Caleb quella volta ad intensificarlo. Spinse la lingua sul labbro superiore del maggiore leccandolo avendo così la piena libertà con la sua gemella che incontrò subito, senza indugi in uno scambio di saliva, sapori ed emozioni.
La barba di qualche giorno di Olcan sfregava contro le sue guance ma non gliene poteva importare di meno. Non gli doleva, non era ruvida. Spostò le mani sulle guance dell'alfa per poi staccarsi dal bacio divenuto erotico e languido. Non era assolutamente il momento.
<<Che dovrei dire io? Devo ancora incontrare mia suocera!>> Nei minuti che aveva passato giorni prima con Ruana, aveva saputo appunto, oltre ad altre cinquecento cose, che il padre era morto. Non sapeva come, non glielo aveva detto e lui non aveva insistito.
Lui non aveva parlato della sua famiglia, nessuno gli aveva fatto fretta ne dato pressione. Perché avrebbe dovuto farlo lui?
Risero entrambi alla frase del minore e la faccia di Olcan era quella di uno che la sapeva lunga. Non lo spaventò. Sapeva che ci sarebbe stato l'alfa con lui. La donna poteva essere anche la strega più maligna, ma se c'era il suo lupo con lui, andava tutto bene.
<<Dai andiamo o è la volta buona che mio fratello ti uccide davvero>> poi aggiunse <<cosa mi guardi così? Al contrario di ciò che hai detto tu, lui non mi torcerebbe neanche un capello! A te invece, potrebbe rompere qualche osso, ma sei fortunato, hai la guarigione veloce>>
Se gli sguardi potessero uccidere, Caleb sarebbe sicuro che potrebbe essere già morto.
Si alzò prendendo la mano dell'alfa nella sua. Le guardò sorridendo. Lui, anche se odiava ammetterlo, aveva una corporatura piuttosto minuta. Oltre al poco cibo ricevuto negli ultimi anni, c'era anche da dire che, effettivamente, gli omega non erano esattamente i lupi più robusti che esistevano.
La sua piccola mano era quasi nascosta in quella grande e abbrunata del più grande.
Si alzò sulle punte e baciò la guancia di Olcan che sorrise a sua volta.
Quando scesero le scale entrando nella sala grande, molte teste si girarono verso di loro. Continuarono a camminare in mezzo ai tavoli. Caleb si era fatto quasi trasparente da quanto si era avvicinato al maggiore. Odiava stare al centro dell'attenzione e tutte le sante volte ci capitava. Destino? Forse.
Arrivato al tavolo più in fondo, vi trovò il suo branco intento a chiacchierare amabilmente con i fratelli dell'alfa e Benjamin che stava vicino a Josh. Adesso Caleb capiva il perché della frase: So che all'inizio non sarà facile, nessun rapporto lo è, ma il vostro lo sarà il doppio, come ogni figlio del vecchio alfa d'altronde. Che il beta gli aveva rivolto la settimana prima. Anche lui era in un rapporto con un figlio del vecchio alpha. Avrebbe voluto sapere cosa non era stato facile, ma si trattenne. Non erano affari suoi.
Appena lo videro arrivare, i membri del suo branco di alzarono, tutti tranne Byron e la moglie. Che aveva in braccio una bambina. Le avrebbe fatto gli auguri dopo.
Il primo che si avventò su di lui fu ovviamente il fratello che, da bravo fratello maggiore quale era, iniziò a fargli un migliaio di domande inerenti alla sua salute. All'ultima, ti ha fatto qualcosa? Poté sentire benissimo Olcan che nella sua testa commentava "a parte scoparlo no, nulla"
Si girò sconvolto verso di lui ma con il sorriso in volto. Lo fulminò con lo sguardo e anche lui ridacchiò divertito.
"Peggio di un'adolescente"
"Ehi! Dovresti smetterla! Insulti le persone senza neanche volerlo. Da domani iniziamo con le lezioni per il controllo della mente"
"Olcy mio, questo era voluto"
Rise soddisfatto al broncio che si formò sul volto del maggiore. Era tenero. Era un alfa ventiseienne tenero. Ma perché le cose strane capitavano tutte a lui?

La tana del lupo -la casa nei boschi-Where stories live. Discover now