capitolo 19

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MAGGIE'S POV:
Sono ormai le 11:45 ed io sono sveglia da un'ora abbondante. Sono appena uscita dalla doccia e mi sto preparando perchè oggi devo andare da Najwa.
Sinceramente non vedo l'ora, ogni volta che ci penso sento l'ansia crescere in me.
Ho davvero fame nonostante l'ansia che persiste dentro di me quindi, essendosi fatta ormai l'ora di pranzo, scendo e mi preparo un po' di pasta.

Le ore sembrano non passare mai, sono solo le 13:20 quindi decido di guardarmi un film.
Ne scelgo uno non troppo lungo e premo sul telecomando per farlo iniziare.
Il film ormai è quasi finito e sento improvvisamente suonare il clacson seguito poi dopo pochi minuti dal bussare sulla mia porta. Guardo l'orologio e sono le 14:55 quindi vado ad aprire sapendo già chi mi sarei trovata di fronte.

"Ciao Rubia, come siamo belle oggi" mi dice rivolgendomi un sorrisetto malizioso.
"Ciao a te Najwa, come mai cinque minuti prima?" le chiedo spostandomi facendola entrare.
"Per vedere se fossi pronta e da quel che vedo lo sei eccome" mi dice senza entrare.
"Non entri?"
"No sennò non usciamo più, andiamo" mi dice afferrandomi il polso.
Prendo il telefono e la borsetta ed usciamo per poi salire in macchina.

"Dove andiamo?" le chiedo vedendo chiaramente dove stiamo andando.
"A casa mia Bionda"
"e Teo?"
"Da un suo amico, te l'ho detto ieri" mi risponde ridacchiando.
"Ah già giusto.."
Ci mettiamo poco ad arrivare. La casa di Najwa è bellissima, ha una piscina nel giardino e delle sedia a sdraio.
Faccio appena in tempo ad appoggiare la borsa con il telefono e sento due mani spingermi per poi farmi cadere in piscina.
"Sei pazza?!" le urlo tornando in superficie.
Si tuffa pure lei senza togliersi i vestiti e si avvicina.
"Nah, avevo voglia di un bagno" mi risponde alzando le spalle.
"Potevi darmi il tempo di spogliarmi almeno?"
"Quello lo faccio io" mi dice avvicinandosi sempre di più facendomi andare ad appoggiare la schiena al bordo piscina.

Posa le sue labbra sul mio collo e comincia a mordicchiare provocandomi brividi e scariche elettriche ovunque. Metto le mie mani tra i suoi capelli e lei continua questa tortura stupenda.
Passa dal mio collo alle mie labbra che bacia con passione facendo scontrare le nostre lingue che si intrecciano subito dopo.
Mi sbottona la camicia bianca che indossavo guardandomi negli occhi e rivolgendomi uno di quei suoi sorrisi e con una scarica di adrenalina che le passa negli occhi.
Lo fa così lentamente da farmi sbuffare mentre lei mette il suo ginocchio tra le mie gambe.
Finalmente finisce di sbottonarmi la camicia e senza toglierla comincia a baciarmi il petto fino ad arrivare ai miei seni ancora comperti dal tessuto bianco del reggiseno.
"Toglilo Najwa.." le dico impaziente.
"Con calma Biondina"
"Sei proprio stronza.."
Sento il suo ginocchio toccare la mia parte intima e cominciare a muoversi avanti e indietro facendomi chiudere gli occhi e uscire un gemito dalle labbra.
Continua a mordere e succhiare delicatamente la mia pelle per poi staccarsi e infilare una mano nelle mie mutande. Comincia a fare dei piccoli cerchi facendomi ansimare. Va troppo lentamente e mi sta torturando così spingo i fianchi contro di lei e la sento ridere.
"Najwa muoviti o giuro che ti stacco la mano" le dico guardandola.
Lei mi ascolta e infila due dita dentro di me e cominciando a muoverle velocemente.
Mi aggrappo al suo collo mettendo le mie braccia attorno ad esso e lei continua a guardarmi.
"Maggie apri gli occhi" mi dice senza mai fermare il movimento della sua mano.
Quando è esattamente che mi ha tolto i pantaloni?
Apro gli occhi a fatica e li faccio scontare con i suoi..
"N-najwa.."
Fa un ultimo movimento ed io vengo lasciando un gemito che non provo nemmeno a fermare.
"Mi sei mancata" le sussurro all'orecchio appoggiandomi a lei sfinita.

Usciamo dall'acqua e rientriamo in casa.
"Vuoi qualcosa da bere?" mi chiede
"No no grazie"
"Comunque prima mi hai trascinata fuori e non ho nemmeno preso i cambi per domani e il pigiama nel caso dovessi fermarmi.." le dico.
"E a cosa ti serve il pigiama esattamente?"
"Beh a.." comincio a dire poi mi rendo conto a cosa si riferiva e le do uno schiaffo leggero sulla spalla.
"Stupida".
"E per il cambio dammi i vestiti di oggi che te li lavo e li metto ad asciugare così domani sono pronti, semplice Rubia" mi dice ormai arrivate in camera.
"E va bene, grazie mamma" le dico dandole fastidio.
Infatti si gira verso di me.
"Non faccio la mamma, ancora devo ripetertelo.."
La spingo sul letto e mi metto sopra di lei sedendomi poco più sotto del suo ventre per non farle male.
"Però sei perfetta come madre" le dico sorridendo e lei sbuffa cercando di mascherare il sorriso che le si forma sulle labbra.
"Non abbiamo finito comunque" dico avvicinandomi alla sua faccia.
"Non sei mai stanca vero?" mi chiede ridacchiando.
"Di te mai effettivamente".
Le bacio il collo e poi io seno fino ad arrivare alla sua pancia.
La sue pelle profuma di un bagnoschiuma alla vaniglia, come sempre.
Scendo fino ad arrivare ai suoi pantaloncini della tuta che sfilo subito per poi alzare lo sguardo su di lei. Ha gli occhi chiusi e le labbra che si toccano appena.
Comincio a giocare facendo dei piccoli cerchi usando la lingua e la sento ansimare. Mi aiuto infilando due dita e muovendole avanti e indietro alzando la testa e staccandola da lei per guardarla meglio.
Questa donna è semplicemente bellissima e vederla così sotto il mio tocco mi eccita un sacco.
"Maggie ti prego.." mi dice afferrandomi un polso. Io velocizzo il movimento e torno ad usare anche la lingua per poi sentirlavenire sulle mie dita. Mi alzo leccandomi le labbra e assaporando il suo sapore. La bacio e lei mi morde il labbro inferiore sorridendo.
Mi distendo accanto a lei appoggiando una mano sul suo petto scoperto e facendo dei piccoli cerchi a caso.
"Ah una cosa.." mi dice.
"Mmh?" mi limito a fare un verso un segno che la sto ascoltando senza dire nulla e continuando a disegnare linee immaginarie. Vedo formarsi su di lei la pelle d'oca probabilmente causata da questa specie di grattini che le sto facendo..
"Mi sei mancata anche tu.." mi dice stringendomi ancora di più a sè facendomi sorridere.

alla fine, siamo sempre noiWhere stories live. Discover now