Capitolo V

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Il mafioso al lavoro tendeva a distrarsi, tornando tra le persone ogni volta che Akutagawa lo richiamava. Crearsi paranoie al lavoro non era mai una buona idea.

Kunikida osservava ogni secondo il collega, sospettoso dei suoi comportamenti e di come parlava di quel misterioso ragazzo. Non gli interessava le sue preferenze, ma il soggetto.
Arrivata la pausa pranzo volle indagare più a fondo.
-«..e dimmi Dazai, noi lo conosciamo in qualche modo quel ragazzo?»
-«Mh.. no non.. non penso... a meno che faccia segretamente l'attore e compaia nelle pubblicità...» Disse scherzosamente; cercava di parlare vagamente di Chuuya.
Sapeva che lì nessuno avrebbe accettato ogni tipo di avvicinamento con la Port Mafia.
Certo, era contrastante visto che il moro era un ex-generale della Port Mafia, futuro erede di Mori.

Nakahara non ne parlava mai della sua vita sentimentale, diceva semplicemente che aveva una relazione con il vino e le sigarette.
Si sentiva spesso con il moro, ed entrambi erano convinti fosse semplice amicizia.

Finita la giornata lavorativa dei due ragazzi, si diedero appuntamento in uno dei locali che frequentavano spesso, dove non erano ancora stati banditi.

Chuuya appena lo vide gli sorrise, dandogli un veloce abbraccio. «Come va?»
-«Abbastanza bene.. tu invece?»
-«Non ho da lamentarmi» Entrarono nel mentre dentro il locale, andandosi a sedere a dei tavolini e ordinando da bere.

Il detective appena gli arrivò lo scotch a iniziò a sorseggiarlo con gusto, mentre il mafioso beveva tutto in un fiato il bicchiere; Osamu sapeva che fine avrebbe fatto.
Chuuya gli porse il bicchiere con un sorriso malizioso.
-«Assaggialo.»
-«No.. non penso possa piacermi...»
Il rosso prese il bicchiere del moro, scolandosi tutto l'alcolico dentro; rabbrividì. «Come fa a piacerti?»
-«Mi sento sotto costrizione...» Sospirò, prendendo il bicchiere e bevendo in un sorso il liquido scarlatto. «Potrei farti la stessa domanda, Chibikko.»

I due avevano appena iniziato la serata: entrambi erano ubriachi, ma Chuuya era messo peggio. Osamu, che era abbastanza lucido, andò a pagare e trascinò fuori il compagno prima che combinasse qualche danno.
Passeggiarono per tutto il tempo, e successivamente il moro venne trascinato a casa del rosso.
Tra una risata e l'altra, Chuuya saltò addosso a Osamu, mettendosi a baciarlo con foga.

One soul in two different bodiesWhere stories live. Discover now