.✵-capitolo uno

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«La magia nera sta aumentando sempre di più, mi chiedo sei mai riusciremo a mettere fine alle imprese di Lord Voldemort» Lyall raggiunse la moglie alla finestra, pensierosa.
«Fa attenzione la fuori» esordì con un sussurro, il figlio ancora dormiva, svegliarlo sarebbe stata una pessima idea.
L'uomo annuì, e dopo aver lasciato un bacio sulla guancia della moglie, si smaterializzò al Ministero. Mai nessuno avrebbe pensato che Lord Voldemort avrebbe acquistato così tanto parere, c'era solo da sperare di essere pronti per un possibile attacco. Ormai stava reclutato qualsiasi voglia creatura oscura e mago assetato di potere. Potere promesso dal Signore Oscuro, di cui però non ne avrebbero visto neanche una goccia.
Con valigia e bacchetta alla mano, Lyall si stava dirigendo verso la zona di reclutamento delle creature magiche.
«Signor Lupin, buongiorno» lo saluta un collega di vecchia data.
Ricambiò con un sorriso, quel giorno aveva la testa altrove.
Pochi passi, una porta, lo divideva da una tipologia di creatura che sempre aveva disprezzato.
Aperta la porta, Fenrir Greyback, era davanti a suoi occhi. Un lupo mannaro forse. No, Lyall ne era certo, anche se per alcuni ancora era un dubbio. Fu condotto al ministero poiché accusato dell'omicidio di due bambini babbani.
L'uomo davanti a se non possedeva la bacchetta, e gli abiti sudici bastarono a persuadere i due commissari, convinti della sua innocenza.
«Colleghi, se permettete, vorrei chiedervi di fermare l'uomo fino alla prossima luna piena»
A sentire quelle parole Greyback si agitò, gli auror fecero fatica a tenerlo fermo.
«Vedete, io continuo a credere che sia un lupo mannaro, e la prossima luna piena sarà domani sera. Se mai dovessi sbagliarmi, Fenrir sarà libero l'indomani.»
I due si guardarono per poi scoppiare a ridere, alla vista di quella reazione Greyback si calmò.
«Lyall, continua a occuparti dei Mollicci gallesi, perché è questo ciò che sai fare tu!» si espose uno dei due, tra una risata e l'altra.
Lyall senti la rabbia espandersi dalla punta delle dita dei piedi, fin sopra i capelli.
«I lupi mannari sono senz'anima - esclamò urlando - cattivi e bramosi solo di morte.»
Lupin non era solito avere scatti di rabbia, al contrario fu sempre una persona molto pacata. Ma questa reazione non gli fu perdonata, e il comitato lo invitò a lasciare la stanza.

«Signor Greyback.. - sospirò un auror - ci scusiamo per le parole usate dal signor Lupin. Pertanto lei verrà rilasciato con effetto immediato, io stesso la scorterò fuori». Fenrir si limitò ad annuire, e con un ghigno sul viso si alzò dalla sedia e venne scortato verso l'uscita.
«Le chiedo di pazientare ancora qualche minuto, è di prassi da noi cancellare la memoria a..» l'uomo non riuscì a finire la frase poiché la sua voce fu coperta da ringhi provenienti dalle spalle di Greyback. Neanche la sua bacchetta poté difenderlo da morsi e graffi dei Lupi Mannari.

«Fratelli - Greyback si rivolse ai due, non appena furono in luogo sicuro - sono anni che veniamo allontanati dalla nostra stessa comunità magica, ma questa volta si sono rivolti a noi con parole inaccettabili»
Greyback si voltò, a contemplare quella che ormai era la loro casa, la foresta. Da soli, in branco sapevano che sarebbero durati poco, avevano bisogno di un supporto.
«Agiremo presto fratelli, molto presto.»

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Hope, rimboccò le coperte al piccolo bambino che da li a pochi giorni avrebbe compiuto cinque anni. Il tempo scorreva in fretta, già mostrava i primi segni di magia. Ancora era strano per lei vedere i giocattoli volteggiare per aria, o semplicemente vedere Lyall, utilizzare la magia per qualunque cosa.
«Buanotte Remus» sussurrò spegnendo la luce. Rimase però ancora qualche secondo a contemplare la figuara del bambino, dolce ed educato qual'era.
«Ti assomiglia molto sai»
Hope sorrise alle parole del marito. Chiuse la porta della stanzetta e rivolse la sua completa attenzione alla sua figura stanca che ormai conosceva e amava da molto tempo.
«Vieni, è tardi, devi riposare»

Stupido purosangue. Pensò, lasciare la finestra aperta non fu certo una buona idea. Gli aveva tolto metà del lavoro.
Attento a non far rumore, balzò all'interno della stanza gialla, a terra ancora vi erano dei giocattoli. Questo non sarebbe bastato per intenerirlo, niente lo avrebbe fatto. Un lupo mannaro non si può intenerire.
Si avvicinò al letto del bambino. Dormiva come un angelo. Uccidere.
Solo così avrebbe capito con chi avevano a che fare. E ora che era stato reclutato da Lord Voldemort assieme al suo branco, sarebbero stati inarrestabili.
Un graffio in pieno viso. Il bambino si svegliò di soprassalto, la figura dell'uomo dai denti aguzzi e il viso peloso lo spaventò. Urlò e si dimenò sotto la presa di Fenrir. Piccole lacrime sgorgarono dagli occhietti del piccolo Remus Lupin. Niente inteneriva Greyback. Niente
«Mamma!» urlò il piccolo «Papà..» la sua flebile voce stava scomparendo, il dolore lo portò quasi a svenire.
«Stupeficium!»
Un lampo rosso illuminò la stanza. Greyback cadde a terra lontano dal bambino.
Solo pochi istanti prima che Lyall scagliasse la maledizione senza perdono, Fenrir scappò via dalla finestra da cui era entrato. Vivo o morto, aveva ottenuto la sua vendetta.
Hope accorse a prendere il corpicino del figlio, con il volto ancora insanguinato e gli occhi chiusi.
«Respira» disse con un sospiro di sollievo, mentre Lyall si avvicinava alla finestra con le mani tra i capelli, il fiato corto.
«Cosa gli succederà?» Hope piangeva, ma vedere il bambino respirare la rincuora leggermente.
Lyall scosse la testa. Conosceva perfettamente l'argomento, faceva parte del suo lavoro occuparsi delle creature magiche.
Remus poteva morire, o diventare la creatura che Lyall aveva sempre odiato. Un lupo mannaro.
Sarebbero state entrambe le consegue una condanna, ma quale sarebbe stata la migliore?

Lilium ➳ James Potter x Lily EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora