La gente che passa e che m'interroga,
Le persone che incontro, gli effetti su di me dei miei primi anni o del quartiere, della città , della nazione in cui vivo.
Gli avvenimenti recenti, le scoperte o invenzioni, le società, gli autori vecchi e nuovi,
Il pranzo , gli abiti, i compagni, il bell'aspetto, i complimenti, i doveri
L'idifferenza reale o immaginaria di qualcuno che amo.
La malattia d'uno dei miei o mia, le malattie, la perdita di danaro, le depressioni o l'euforia
Le battaglie , gli orrori della guerra fratridica, la febbre delle dubbie notizie, lo spasmpo degli avvenimenti.
Tutto questo mi arriva giorno e notte, e se ne va,
Ma non sono il mio io.
Separato da ciò che attira e trascina sta quello che io sono.
Se ne sta divertito, compiacente, compassionevole, inattivo, unitario.
Guarda dall'alto, è eretto, o appoggia un braccio a un impalpabile sicuro sostegno.
Con la testa piegata di lato, curioso di ciò che verrà dopo.
Dentro e fuori dal gioco, osservandolo e meravigliandosi.
Ripenso ai giorni passati quando mi affaticavo nella nebbia con linguisti e dialettici,
Non ho battute o argomenti, io testimonio e attendo.
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canto di me stesso , walt whitman
ClassicsÈ una poesia tratta dal libro più famoso del poeta Walt Whitman, Foglie d'erba.