CAPITOLO 16

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Pov. Kaito

Ho trascorso la notte seguente da Bleid che mi ha ospitato a casa sua senza battere ciglio, fortunatamente nella sua camera c'è un letto a castello e ovviamente io ho scelto quello in alto mentre lui quello sotto, prima di arrivare qui ho fatto a botte di nuovo.

Quando mi ha visto non ha espresso alcun giudizio o critica facendomi entrare «Ehi rosso a cosa pensi?»
«Non ne faccio mai una
giusta»
«Scommetto che ti stai riferendo a Shota»
«Esatto da dove hai acquisito tutta questa intelligenza, sei riuscito a sorprendermi» dalla sua bocca esce una lieve risatina «Attento a te, comunque dovresti cercare di rivelargli i tuoi sentimenti in modo meno brusco».
Alzo leggermente la voce «Rimangiati quello che hai detto, se non vuoi che scenda per soffocarti con il cuscino» emette un piccolo sospiro «Ecco è proprio questo che intendevo» mi calmo riuscendo a capire solo dopo di averlo aggredito inutilmente, purtroppo non posso comportarmi diversamente perché sono fatto così «Secondo me al piccolo Shota piaci ancora perciò non abbatterti».

Io e Bleid arriviamo a scuola puntuali, entro in classe e la bidella riferisce al professore che c'è una classe scoperta e quindi verranno smistati nelle altre, da noi capitano due ragazze e Shota gli faccio cenno di avvicinarsi e lui ubbidisce.

Bleid prende una sedia facendolo sedere in mezzo a noi e la lezione prosegue senza più interruzioni , ho notato che ha mantenuto lo sguardo fisso sulle mie mani per tutto il tempo, alla fine delle lezioni le indica con le dita «Perché hai quei lividi?» al posto mio risponde Bleid «Diciamo che per lui attaccare briga con altri è diventato uno sport» fulmino il mio migliore amico con uno sguardo omicida per poi prendere la parola
«Tu invece hai la mano fasciata come mai?»
«Mi sono fatto male a casa, ma non è grave».

Al cambio dell'ora è costretto a tornare nella propria classe, dato che avevano trovato un supplente per l'ultima ora «Cerca di non cacciarti nei guai altrimenti mi farai stare in pensiero» dice prima di andarsene.

Mi giro dall'altra parte iniziando a giocare con la penna «Tanto tu hai Nathan, quindi evita di preoccuparti per me» inizia a camminare rivolgendo la sua completa attenzione a quelle due ragazze scherzando e parlando con loro, sono sicuro di avergli fatto male anche se non lo da a vedere ,perché devo essere sempre così bastardo? Come se non bastasse ci si mette pure Bleid «Possibile che tu non abbia nemmeno un briciolo di delicatezza!» esclama abbastanza alterato, mi limito a sussurrare un «No» che solo lui riesce a sentire.

Sto letteralmente morendo di fame al mio rientro trovo mia sorella intenta a cucinare, siccome i suoi piatti sono una prelibatezza poso lo zaino sul pavimento e mi siedo per mangiare, una volta terminato aiuto Harley a sparecchiare , dopodiché vado a studiare e infine decido di chiamare Shota che risponde dopo vari squilli «Pronto Kaito cosa c'è?»
«Vieni a casa mia oggi, sono certo che a mia sorella farebbe piacere vederti e vorrei scusarmi con te per stamattina»
«Non so se è il caso, magari verrò la prossima volta» so perché non vuole dirmi di si, dipende da quello che è successo quando lei non c'era
«Per favore non dirmi di no»
«Ok a più tardi» chiudo la telefonata sdraiandomi sul letto.
Poco dopo suona il campanello e stavolta ad andare ad aprire è Harley, lo fa accomodare sul divano offrendogli una tazza di thè che il piccoletto accetta con piacere.

Ogni volta che poso gli occhi su di lui tenta di sviare lo sguardo perciò smetto di osservarlo, continua a parlare con mia sorella per un po' poi lo accompagno in camera mia chiudendo la porta «Perdonami ti ho di nuovo trattato male, vorrei poter ricominciare tutto da capo con te così da poter rimediare, cerco di metabolizzare l'idea di cederti a Nathan, ma tutto ciò che vorrei fare è strapparti dalle sue braccia e tenerti nelle mie» adesso posso dire addio alla mia dignità.

Sta piangendo però non riesco a capire se la causa sono state le mie parole «Sei uno scemo, anche se dici così la situazione non cambia, cosa dovrei fare adesso secondo te?» chiede tra un singhiozzo e l'altro ,mentre tenta di asciugarsi il viso con le mani.

Gli do un bacio sulla fronte per poi afferrargli i polsi e azzardare una richiesta «Passa la notte qui» cerca di liberarsi «Lo stai facendo un'altra volta mi confondi sempre di più, sei scorbutico, irritante, alcune volte sei dolce poi torni ad essere il solito antipatico, si può sapere cosa vuoi dalla vita!» alza la voce per poi ammutolirsi.

Replico immediatamente «Voglio te!» esclamo arrabbiato più con me stesso che con lui.

IL MIO POSTO È ACCANTO A TEWhere stories live. Discover now