MY LOCKER'S NEXT TO YOURS

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Indovinate un po'?

Come al solito i primi giorni dell'anno al McKinley per le Nuove Direzioni non erano stati il massimo.

Anzi!

L'essere arrivati dodicesimi alle Nazionali di New York ci aveva resi ancora più sfigati di quanto già non fossimo agli occhi degli altri studenti. Per loro eravamo dei perdenti, e nemmeno l'essersi qualificati per le Nazionali era servito a fargli cambiare idea. Per di più, come tutti gli anni, avevamo bisogno di membri: Lauren Zizes aveva deciso di lasciare il Glee Club perché non voleva essere ritenuta una sfigata, Sam aveva dovuto lasciare la città perché suo padre era stato trasferito per lavoro, e Quinn, beh, Quinn era semplicemente sparita. Nessuno sapeva che fine avesse fatto, nemmeno io. A metà estate aveva smesso di scrivermi, chiamarmi e chiedermi di uscire, non rispondeva più ai miei messaggi, alle mie chiamate e quando suonavo al suo campanello mi apriva sempre sua madre e mi diceva che Quinn non era in casa.

Come era possibile che fosse in giro a tutte le ore del giorno?!

Cosa aveva da fare 24 ore su 24?!

Ormai ero quasi rassegnata, anche se dentro di me la speranza di vederla per i corridoi del McKinley un po' mi confortava. Magari sarei riuscita a parlarle e a capire cosa le fosse successo.

Quindi, tornando alle Nuove Direzioni, avevamo bisogno di membri, e quale miglior modo se non mettere dei pianoforti viola in giro per la scuola, dandoci il compito di suonarli tutte le volte che ne vedevamo uno per attirare studenti?

Eh già, quello era il compito della settimana assegnatoci dal professor Schuester.

«Grazie ad Al Motta abbiamo recuperato dei pianoforti da case confiscate, sono degli scarti come tutti noi. Li ho fatti sistemare e dipingere di viola per dare via al progetto dei "Pianoforti Viola"!» ci spiegò il professore al nostro primo giorno di lezione «Per molti di voi questo sarà l'ultimo anno, rendiamolo speciale» aggiunse con una punta di tristezza nella voce.

Eh sì, quell'anno era l'ultimo anno di liceo per metà dei ragazzi del Glee Club, saremmo rimasti in pochi l'anno dopo, e se dovevamo avere un momento di gloria, quello era l'anno giusto.

«Ma, professore, il viola non porta sfortuna nello spettacolo?» chiesi io al professor Schuester, arricciando il naso poco convinta.

Non sono superstiziosa, ma eravamo già abbastanza sfigati, non potevamo permetterci di attirare anche la sfiga.

«Non possiamo essere più sfortunati di così» mi assicurò Tina divertita.

Risi anche io, ma in pochi giorni la mia idea non si rivelò affatto sbagliata. I pianoforti infatti non fecero una bella fine: il primo venne distrutto dalla coach Sylvester mentre Mike e Tina lo suonavano in corridoio, il secondo venne inondato di cibo e il terzo prese fuoco.

Ma andiamo con ordine.

Del primo ho già detto tutto quello che c'era da dire, del secondo invece no. Il professor Schuester lo aveva messo in mensa, dove eravamo seduti il nostro secondo giorno di scuola.

«Perché ignorate il compito del professor Schuester?» ci chiese Rachel con la sua solita saccenza e aria di rimprovero.

«Perché? C'è un pianoforte viola?» chiese Finn evidentemente ironico.

«Non ce ne eravamo accorti!» esclamò Mercedes con lo stesso tono.

Rachel sbuffò.

«Ragazzi, dobbiamo fare il numero» disse poi rimproverandoci.

«Sì, ma dobbiamo anche sopravvivere» la corresse Artie «Non è giusto che il pianoforte sia stato messo qui. Siamo troppo esposti!» aggiunse scuotendo la testa.

My Life Would Suck Without YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora