𝐀𝐧𝐧𝐢𝐞'𝐬 𝐩𝐨𝐯:
Non è cambiato tanto. Non è passato molto.
Come io ne sia uscita da quell'assurda situazione lo sa solo Allah.Il vero è che d'improvviso mi si sono palesati davanti troppi intrecci e più cerco di sgrovigliare quell'enorme nodo e più tutto mi riconduce ad un unica conclusione; una che tral'altro non mi piace affatto.
Apro in modo svogliato gli occhi -fin troppo gonfi per affrontare un nuovo giorno-
Di fatti essi sono infastiditi a tal punto da detestare anche la luce del sole che normalmente adoro.Alzo la testa dal cuscino, avvertendo in immediato un forte giramento di testa che mi conduce a riappoggiare il capo là dove è rimasto per quasi tutta la notte -ho una forte emicrania-
Questo perché ho iniziato a ripensare alle conseguenze alla mia reazione di ieri sera.
O perché ho iniziato di nuovo a chiedermi se mia madre avrà intuito qualcosa;
Le domande sono innumerevoli. Gli enigmi altrettanto e con loro anche i neuroni impazziti.Il telefono non ha fatto altro che suonare tutta la notte, ho dovuto mettere la vibrazione data l'insistenza.
Steven ha provato ad entrare in camera mia dall'ingresso più normale ossia la porta, ma l'avevo rigorosamente chiusa a chiave, così ha optato per la finestra ma anche quella era chiusa.
È rimasto lì come un fesso per non so quanto e...
«Günaydin!» esclama Tarkan irrompendo in camera mia. «Vedo che stai imparando il turco.»
«Devo ammettere che è molto bello...» dice sendendosi accanto a me, strappandomi un sorriso con una delle sue buffe espressioni.
«Senti-» esitiamo entrambi. «Prima tu...» continuiamo all'unisono ridendo subito dopo.
«Okay...inizio subito io con il dirti che sono felice che Mariel ti abbia aperto un bel sentiero. Ma stanne alla larga è una pessima persona, amica di Polen. Inoltre feriresti Demet.»
«Sei proprio maturata...» «In che senso?» chiedo inarcando un sopracciglio frastornata.
«No aspetta, non iniziare. Ho capito dove vuoi parare e no; sono sempre la stessa Annie, solo che voglio il tuo bene.»Tarkan piega il labbro in un sorriso e mi accarezza leggermente la guancia "malinconico"
«Cos'hai? Lo sapevo che dovevo starmi zitta...» «Ma no, hai fatto benissimo! Lo sai che la tua opinione conta più di ogni altra.» spiega Tarkan rasserenandosi.
«Allora cosa ti prende?» domando curiosa. «Beh...ieri eravamo dei bambini "terroristi" pensavamo a tutto fuorché ad essere maturi; e adesso guardaci, vecchi e con le pene d'amore.»«Tu nostalgico? Potrei chiederti a chi sei davvero interessato Tarkan?» inutile dire che mi è bastato uno sguardo per capire che il suo interesse è puntato tutto su Demet.
«E quindi, perché hai portato qui Mariel?»
«Annie, sai bene come sono fatto. Demet non merita un tipo stupido come me. Mariel non era e non è niente. Specie per ciò che ha fatto.»
«Già...» Sono così curiosa di sapere il rapporto tra Mariel e Steven, ma non ho provato neanche ad ascoltarlo.
Gli ho impedito di usufruire tutte le vie di comunicazione.
«Ed è proprio di questo che volevo parlarti.» «No Tarkan, non è il caso che tu ti arrabbi, Steven non mi farà più soffrire, glielo impedirò.»
Esclamo convinta.«No, ieri ero arrabbiato. Ma poi ho passato l'intera notte con Steven.» sgrano gli occhi incredula di quelle parole. «Con Steven?» «Proprio con lui.»

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Un "ti amo" detto a caso
RomanceMolti di noi dicono di essere innamorati o di amare pazzamente una persona. Fin ora ho visto solo persone che credevano di provare questo sentimento. L'amore. Quella cosa che noi tutti conosciamo come farfalle nello stomaco, tachicardia, e tutti si...