undicesimo capitolo

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Cinque:«Rimani tutto il giorno?
Anche a cena?» chiese il ragazzo contento dirigendosi verso di me.
Sembrava un bambino il giorno di Natale, nell'esatto momento in cui bisogna scartare i regali.

Era veramente bello e io continuerò a dire sempre di essere attratta da quel ragazzo.
Non so cosa mi attragga così tanto, però sicuramente avrei preferito passare una giornata con lui piuttosto che con Luther.
Non che Uno non sia simpatico, ma insomma.
Comprendete la situazione no?

Cinque:«Ecco perchè Pogo ci ha detto di mettere le maschere...se solo potessi»
Casey:«Cosa?»
Cinque:«Togliermela ecco.
Vorrei farmi vedere» disse avvicinandosi verso di me.
Casey:«Non è male questo velo di mistero in realtà»
Cinque:«Vorrei dire lo stesso...»

Io lo guardai meglio.
Aveva degli occhi bellissimi, brillanti.
Il riflesso della luce si bloccava proprio nelle sue iridi.

Lo guardai e subito dopo puntai lo sguardo a terra.

Cinque:«Aspetta un attimo però...
Se tu sei qui, e noi non stiamo con te.
Non dirmi che...» disse serrando la mascella
Casey:«Già...quando Pogo ha chiamato a casa ha detto che avrei passato la giornata solo con Uno.
Ma perché?»
Cinque:«Credo che papà abbia qualcosa che bolle in pentola ma non vuole dircelo»
Casey:«Probabilmente»
Cinque:«Sei salita su perchè ti stavi annoiando?» chiese ridendo

Alzai un sopracciglio

Cinque:«Si, perché è scontato tu stessi cercando me» disse avvicinandosi ancora di più.
Eravamo a pochi centimetri di distanza e i suo occhi erano fissi sui miei.
Sentivo le nostre mani sfiorarsi e il respiro unirsi in un unico soffio.

Casey:«Ti senti così importante?»

Mi girai e arrivai davanti alla porta, lasciando il ragazzo con un mezzo sorrisetto e spiazzato in mezzo alla stanza.
Forse ero l'unica persona al mondo che riusciva a tenergli testa.

Casey:«Stavo andando in bagno in realtà»

Sentii improvvisamente un dolore lancinante alle tempie e mi piegai in due dal dolore.

Cinque:«Casey?»

Il ragazzo si avvicinò a me.

Il dolore era sempre più forte, finché non sparì del tutto.
Ma questa volta sembrava quasi un falso allarme(?)
Non ho visto niente.

Cinque:«Tutto okay?
Che ti è preso?»

Casey:«Oh niente, sta tranquillo...»

Subito dopo ritornò il dolore alle tempie.
Ma questa volta ancora più forte.
Vidi una scena.

Signor Hargrevees:«Casey, ho visto che ti sei trovata molto bene con Numero Uno»
Casey:«Si è stata una bella giornata»
Cinque:«L'unica cosa che non ho ben capito è perchè lei debba stare solo con Luther»
Signor Hargrevees:«Numero Cinque, non mi sembra opportuno parlarne adesso»
Cinque:«Ah no? E perchè?»
Signor Hargrevees:«Ho visto una certa affinità tra i due che secondo me può far del bene all'intera accademia.
Ecco tutto»
Cinque:«Si certo» disse ridendo
Casey:«Cinque» dissi a bassa voce per fargli capire che doveva calmarsi.
Signor Hargrevees:«Non tollero questi episodi a tavola»

Uno scoppia a ridere.

Cinque non vedendoci più dalla rabbia si teletrasporta davanti a lui, lo prende per il colletto e lo sbatte al muro

Cinque:«Casey?
Devo chiamare qualcuno?»
Casey:«No, tranquillo.
Ora scendo, sennò penseranno che io sia scappata»
Cinque:«Non ti biasimerei in caso» disse ridendo e tornando seduto sul letto.

Andai verso di lui e gli lasciai un bacio sulla guancia.

Casey:«A dopo»
Cinque:«Si, a dopo»

«hi, i'm your neighbour»Where stories live. Discover now