Sotto la pelle

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                          ~§~

Erano ormai tre giorni che Natasha era bloccata a letto con la febbre e per lei, che non stava mai un attimo ferma, stare sdraiata senza poter fare nulla di diverso dall'andare in bagno era davvero frustrante.

- Ci vediamo dopo l'ora di pranzo, ciao piccola Nat – salutò Wanda chinandosi su di lei per darle un bacio sulla fronte, sempre splendida nei suoi pantaloni a vita alta scuri, le magliette corte aderenti e la treccia su una spalla.

Natasha chiuse gli occhi a quel contatto così dolce e non si preoccupò di trattenere una smorfia nel sentire quel nome, anche se era divertita.

- Sembra il nome di una bambina – protestò quando ormai Wanda aveva la mano sulla maniglia d'ottone della porta. Si voltò a guardarla.

- Tu sei una bambina –

Natasha inarcò le sopracciglia in una pura espressione scettica,
– ma se sono più grande di te di due mesi!-

Wanda scacciò la questione con un gesto della mano aprendo la porta e facendo entrare, almeno un po', l'aria esterna e i rumori tipici di un college che alla rossa mancavano tanto, nella loro stanza,
– assolutamente dettagli. Buona giornata, Rossa – le lanciò un bacio volante e poi sparì senza sentire il borbottio:”sarà entusiasmante come al solito” di Natasha.

Steve si passò una mano nei capelli chiari cercando di capirci qualcosa di quella lezione di legge ma alla fine, senza Natasha, tutte le lezioni sembravano più noiose del solito, il che era tutto dire.

Non vedeva l'ora che finisse e tolse il telefono dalla tasca dei jeans per guardare l'ora.

Fra poco sarebbe stata ora di pranzo e sorrise a quel pensiero dato che il tempo di stare con la sua rossa preferita si stava avvicinando sempre di più.

Era andato ad Harvard con l'idea di non innamorarsi, ma poi aveva incontrato due paia di occhi verdi e tutti i suoi progetti erano andati a farsi fottere. Non poteva già dirsi innamorato di Natasha, ma gli stava piacendo, decisamente più del dovuto.



- Ma ciao, Rossa! – trillò Wanda entrando nella loro stanza e chiudendosi la porta alle spalle, il sorriso raggiante e i libri stretti al petto.

Natasha distolse lo sguardo dalla tempesta che infuriava ormai da tre giorni fuori dalla finestra e sorrise alla sua amica prima di ricominciare a tossire forte. Si portò un pugno alla bocca e Wanda rise davanti all'espressione scocciata della ragazza prima di posare i libri sulla scrivania e andare a sdraiarsi sul letto accanto a lei.

- Che hai fatto oggi? – domandò mordendosi il labbro nella speranza di non ridere.

Natasha la guardò in una chiara espressione da “la devi seriamente smettere di prendermi per il culo” e Wanda scoppiò in una risata buttando la testa all'indietro e battendo le mani un paio di volte.

- Lo sai di non essere divertente?–
domandò retorica mentre l'amica continuava a ridere senza riuscire a smettere.

- Si che lo sono, Ruby Daly– la canzonò e Natasha sorrise a quel soprannome perché se c'era un personaggio fantasy che stimava era proprio lei.

- Com'è andata oggi? – domandò poi la rossa.

Wanda sbuffò allungandosi sul comodino per prendere la barretta di cioccolato che Bucky le aveva comprato il giorno prima dopo un bel po' di proteste, suppliche e baci. La porse a Natasha che negò con la testa aspettando la sua risposta che non tardò ad arrivare.

- Bene, ma quella stronza della Morrison ci ha messo un test a sorpresa di legge e la Nicolson ha fatto lo stesso per italiano.-

Natasha rise tossendo un po',
– quante maledizioni hai lanciato ad entrambe?-

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