Dressing to impress the boy

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Wanda si lasciò sfuggire un sospiro troppo forte e Bucky le soffocò gli altri con le sue labbra, cercando invano di non ridere mentre faceva vagare le mani sotto la sua maglietta e toccava tutto quello che le dita fameliche trovavano..

Era già eccitante stare con Wanda, ma il tutto era reso ancora migliore dal farlo di nascosto, nei vicoli dei corridoi di Harvard.

La mora gli strinse i capelli tra le dita mentre le loro lingue proseguivano la languida esplorazione del palato, mentre le mani di Bucky erano quasi insaziabili del corpo atletico della mora, delle sue forme proporzionate e tutte da sentire.

Il ragazzo smise di baciarle la bocca e le mordicchiò il labbro inferiore gonfio e arrossato per i precedenti morsi, passando al collo e Wanda quasi fu costretta ad aggrapparsi alle sue spalle muscolose per resistere ai brividi che la lingua e le labbra di Luke le stavano facendo provare.

Cercò di non farsi sfuggire mugolii mentre il moro continuava la tortura più dolce del mondo e Wanda inarcava il collo verso destra per lasciare ancora più spazio a quelle labbra che, cavolo, ci sapevano davvero fare.

- Mi stai facendo impazzire – esalò lei, gli occhi chiusi nel tentativo di resistere a tutte quelle emozioni, forse troppo forti perché riuscisse a sopportarle.

Wanda cercò le labbra di Bucky che non esitarono ad accontentarla, lasciando finalmente il collo e decise ad accarezzare quelle bramose e ancora arrossate della mora.

Le labbra piene di entrambi tornarono a volersi, mordersi, assaporarsi e prendendolo quasi alla sprovvista, le mani di lei si insuarono sotto il golfo verde militare di Bucky, accarezzandogli l'addome piatto e tonico, la schiena tesa e inarcata verso una Wanda più bassa di lui di almeno una decina di centimetri.

Il ragazzo fu costretto ad allontanarsi dalle labbra di Wanda, giusto un paio di centimetri, tenendole il viso con le mani, il petto ansante e il respiro corto.
– Sei tu che fai impazzire me, Wan – e a quel soprannome, la mora allacciò le mani al collo di Bucky e saltò per legare le gambe attorno alla sua vita.

Bucky riprese possesso di quelle labbra che già gli mancavano e si sbatterono al muro, troppo travolti dalle emozioni e da quello che erano in grado di farsi provare da non sentire neanche la campanella che annunciava l'inzio delle lezioni. Ma forse, a nessuno dei due importava abbastanza perché la smettessero di baciarsi.

                        ~§~

- Natasha ! – esclamò Steve vedendola entrare in classe dopo una settimana esatta che era mancata per la febbre.

- Ehi – sorrise, il volto ancora un po' pallido e delle leggere occhiaie sotto quegli occhi che il ragazzo non aveva mai visto più belli.

Il ragazzo fece il giro del banco facendo slalom tra un paio di studenti e avvolse Natasha tra le braccia senza pensarci un secondo di più. La avvolse a sé lasciando che seppellisse il viso nel suo petto e sorrise appena sentì le dita esili della ragazza che stringevano il retro del suo golfo blu scuro.

Respirò lo shampoo alle rose e quel profumo che rendeva Natasha più unica di quanto già non fosse e rimasero così, uno vicino all'altro, per degli istanti che parvero interminabili, senza preoccuparsi davvero delle occhiate degli studenti, dei mormorii perché, cavolo, quella coppia era discussa dall'inizio dell'anno.

Si allontanarono un bel po' di tempo dopo e Steve continuò a tenere le dita intrecciate dietro la schiena di Natasha mentre lei raggomitolava le braccia tra il suo petto e quello del biondo.

- Come stai? – domandò lui anche se si erano visti il giorno prima.

Natasha sorrise e annuì, poggiando la testa al petto tonico di Steve appena rispose,
– adesso decisamente meglio – e mai, in diciannove anni di vita era stata più seria che in quel momento.

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