~Non avvicinarti~

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Pov' Devon
È passato solo un cazzo di giorno e già mi sento in colpa. Ahhh, dovevo andare io, non lei!! -Devon basta così. È il terzo sacco che rompi-. Dice papà mentre la sabbia del sacco da boxe cade sul pavimento della palestra. -È stata tutta colpa mia. Lei non doveva andarci-. Dico io sedendomi e sbuffando. -È vero, è colpa tua ma lei sei è offerta perché sapeva che nessuno di noi è mai stato all'inferno-. Dice Alessia. -Si ma comunque non è colpa sua, lei mi aveva avvertito che non era una buona idea e io non l'ho ascoltata-. Dico io. -A proposito, Serena?-. Chiede John. -L'ho sospesa per l'intera settimana. Come a detto Leila, lei sapeva ma non ha detto niente. Così l'ho punita-. Dice tranquillo papà. Meglio così almeno Leila potrà stare un po' tranquilla. -Come mai t'importa?-. Chiede Alessia. Tutti mi guardano attentamente. Sbuffo. -Tu mi avevi detto che lei odia tutti noi perché la trattiamo male. Io stavo solo cercando di seguire il tuo consiglio e forse ero anche riuscito a farle cambiare idea ma poi ho rovinato tutto-. Dico io. -Perché credi di aver mandato tutto all'aria? Si è sacrificata per noi quindi ha cambiato idea-. Dice John ma papà scuote la testa. -No. Non ha cambiato idea. Ha detto che è successo già cinque volte e tutti per lo stesso motivo. Sapeva che era pericoloso infatti a percorso l'altro sentiero. È una un'ottima osservatrice e sa più cose di quello che possiate immaginare-. Dice lui. Sorrido. -La conosci molto bene-. Dico io. Sospira. -La conosco ma non alla perfezione. Nasconde segreti che solo il suo popolo conosce e che lei, di sicuro, non vuole svelare-. Dice lui. Segreti? Cosa nasconde quella ragazza? Sono passati altri due giorni e oggi Leila dovrebbe tornare. Io dovrei essere a lezione ma in questi giorni non riesco proprio a concentrarmi. *Oggi tornerà, allora perché sei frustrato?*. Mi chiede Blaze. In questi giorni è sempre rimasta con me. Sapeva che se sarei rimasto da solo avrei potuto fare male a qualcuno e, in genere è lei a calmarmi, soprattutto perché è l'unica che può avvicinarsi a me. *Infatti. Ma non é ancora qui. L'ora in cui è stata presa da Lucifero è già passata, allora perché non è ancora qui!*. Dico sferrando un altro pugno al sacco. Non ne posso più! Esco dalla palestra e mi avvio verso il cortile. Qualche minuto dopo sento dei fruscii dal bosco e subito Blaze si ingrandisce nelle sue dimensioni originarie. Una ragazza dai capelli neri come il vuoto e gli occhi rosso sangue esce dal bosco seguito da un ragazzo che... che ha in braccio Leila! Cose le hanno fatto?! Qualcuno mi affianca a me e sento diverse emozioni. Chi sconvolto, chi confuso, chi triste e chi... felice. -Chiunque stai sorridendo per questa scena sarà meglio che se lo tolga-. Dice la ragazza. -Preside Black, ci può dire qual è la stanza di Leila grazie-. Chiede il ragazzo che porta in braccio la ragazza in questione. -È la 529, nell'ala Est del dormitorio-. Dice papà. -Grazie. A proposito, quando si sveglia è meglio non starle vicino. Non l'avete ancora vista arrabbiata e non ve lo consiglio-. Dice il ragazzo. -Come vi chiamate?-. Chiedo io. -Io sono Nymeria e lui è Lux e siamo entrambe demoni-. Dice per poi incamminarsi all'interno dell'edificio.

Pov's Leila
Mi alzo dal letto lasciando via le lenzuola. Mi avvio verso il bagno così da rinfrescarmi un po'. Uso il box perché se no starei troppo tempo lì dentro. Questa volta mi vesto con un crop-top nero un po' troppo attillato, dei jeans anche quelli attillati e degli stivaletti di pelle anch'essa nera. Lego i capelli in una treccia laterale e mi trucco con del mascara e del rossetto nero. *Si nota che non è giornata*. Dice lei. *Taci. Oggi non sono dell'umore*. Le rispondo e da lei sento solo un mugolio. Prendo un copri spalle bordeaux di pelle ed esco della camera ma prima mi guardo allo specchio e noto che i miei occhi sono più scuri del solito. *Vero ma almeno sei una figa assurda così*. Un ringhio basso esce dalla mia bocca e lei tace. Spero che non si faccia sentire per tutta la giornata. In genere dovrei mettermi la divisa scolastica ma oggi non ne ho voglia. Mi avvio verso mensa dove, in silenzio mangio la mia colazione. Le cuoche vedendomi entrare hanno immediatamente abbassato la testa. Non voglio che lo facciano ma oggi è meglio non starmi vicino o infastidirmi in qualunque modo. Mi alzo e mi avvio verso la Serra, forse riuscirò a calmarmi un po'. Di sicuro salterò la prima ora. Tanto è la lezione sulle capacità del draghi quindi posso anche non andare. Dopo una dannata ora le cose non cambiano. Sono ancora incazzata nera e forse anche più di prima. Odio essere così in queste situazioni ma ogni volta che ripenso a quel giorno penso che non devo fidarmi di nessuno. Suona la campanella e vado in classe. Essendo che ci sono circa dieci minuti tra una lezione e l'altra i ragazzi ne approfittano per prendere l'occorrente o per parlare con i ragazzi delle altre classi. Mi siedo in fondo dove in genere ci sono Serena e una delle sue "amiche". La campanella suona e i ragazzi entrano, non sembra che si siano accorti di me ma meglio così non ho voglia di parlare con nessuno adesso. Di punto in bianco vedo "l'amichetta" di Serena che sembra volersi sedere vicino a me. -Io non te lo consiglio-. Dico senza emozioni nella voce. Non c'è rabbia e nient'altro, non c'è niente. Lei sussulta e si siede da un'altra parte. La campanella suona e tutti si siedono. Il prof entra e guardando tutti, sembra essere confuso. -Amelia perché non sei al tuo posto?-. Chiede lui e la ragazza punta il dito verso di me facendo girare tutti. -Va bene per oggi rimanete così-. Dice notando che non ho neanche l'intenzione di alzarmi. -Non potrebbe stare lì. Quello è il posto di Serena-. Dice uno. -Come scusa?-. Chiedo mentre i prof si interrompe. -Ragazzi lasciatela stare. Quei ragazzi ci hanno avvertito e da come ha reagito il preside dobbiamo ascoltarli-. Dice lui. -Ma non è giusto tutti rispettano le regole perché lei non lo fa?-. Chiede lo stesso ragazzo di prima. Non spaccargli la testa e non picchiarlo. Faccio respiro profondi così da mantenere la calma. -Credi che sia facile mantenere la calma dopo aver visto la morte dei propri genitori e dei loro draghi per la sesta volta? Credi che sia bello rivivere il proprio inferno solo perché degli studenti come voi non hanno ascoltato quello che avevo da dire? Credi sia stato bello rivivere tre mesi di agonia perché degli stronzi mi hanno infilzato 243 coltelli per tre mesi di fila?!-. Dico io battendo le mani sul banco e alzandomi, il ragazzo sussulta alla mia reazione e dopo poco me ne vado da quell'aula ma non prima di essermi scusata col prof per il disturbo e l'interruzione della lezione. Esco molto più incazzata di prima e l'unica cosa che posso fare in queste situazioni e andare a caccia.

Pov' Devon
Non l'ha detto veramente vero? *Sei spaventato? O turbato da quello che ha detto Leila?*. Mi chiede Blaze. *Stranamente tutte e due*. Dico ma poi il prof sbuffa e ricomincia la lezione. All'ora di pranzo mi dirigo subito alla Serra sperando che sia lì e non da un'altra parte. Lì incontro papà che anche lui sembra stia cercando qualcosa. -Papà che cerchi?-. Chiedo avvicinandomi a lui. -Sto cercando lei. Ho saputo che ha saltato la prima ora e che poi ha cercato di seguire la seconda ma....-. Dice facendomi capire che sa tutto. -Stamattina era qui e credevo sarebbe tornata ma a quanto pare non c'è-. Dice lui. -Dove potrebbe essere?-. Chiedo io. -Potrebbe essere in biblioteca ma se non è la non saprei dove si sia cacciata-. Dice pensieroso. -Papà è vero quello che ha detto in classe?-. Chiedo grattandomi la nuca. -Nello specifico cosa?-. Chiede irrigidendosi. -Beh esplicitamente la parte dei 243 coltelli-. Dico e diventa praticamente un pezzo di marmo. -Scusa ma non posso dirti niente se lei non vuole. So com'è fatta. È molto riservata sul suo passato o sulle cose che la riguardano-. Dice lui accarezzando Drake. Annuisco e mi dirigo in biblioteca. 

È da circa mezz'ora che giro per gli scaffali e non l'ho ancora trovata. Pensavo che magari si spostasse per gli scaffali così da non essere trovata ma a quanto pare mi sbagliavo. *De-Devon. Pu-puoi venire a-alla Serra, p-per favore?*. Mi chiede balbettando Blaze. *Qualcosa non va? Blaze che succede?*. Le chiedo ma risponde solo mugolando. Corro immediatamente alla Serra dove mi bloccò una volta entrato. Tutti i draghi sono in cerchio che guardano qualcosa, o meglio qualcuno. Mi faccio spazio tra i draghi e quello che vedo mi mozza il fiato. La ragazza dai capelli neri e le punte bianche quasi interamente coperta da sangue. Nessun sentimento, nessuna emozione. Niente che mi faccia capire cosa c'è dietro quello sguardo totalmente assente, spento e opaco. Prima, guardava il cielo e adesso guarda me con un sguardo indecifrabile. Faccio un passo avanti e lei stranamente sorride ma pochi secondi dopo mi ritrovo a dover sorreggere quel corpo così esile che sembra esser fatto di carta. Tutti i draghi mugolano e poco dopo devo correre in infermeria sentendo che il suo respiro si fa sempre più debole. -Ashton!-. Urlo mentre poso il suo corpo su un letto. -Devon. Un secondo, adesso arrivo-. Dice lui. -Ashton porta subito il tuo culo qui o ti spezzo le gambe!-. Gli urlo io e lui corre subito da qui. Vedendomi sembra confuso ma poi sposta lo sguardo su Leila e li strabuzza gli occhi. -Cosa stra-cazzo hai fatto?! Tuo padre ti ucciderà-. Dice correndo da lei e osservandola per bene. -I-io non le ha fatto niente. Blaze mi ha chiamato e sono corso alla Serra e l'ho vista così-. Dico gesticolando. 

Dopo circa due ore ha finito di curarla. Ashton mi ha detto che ha diverse ferite tutte superficiali tranne una che è sul fianco sinistro che è molto profonda. Ha anche detto che dovrà riposare per un po'. Cazzo tutto questo non sarebbe successo. È tutta colpa mia. Avrei dovuto ascoltarla! Devo staccare la spina, ora. Corro alla Serra dove chiamo Blaze e salgo su di lei. Cinque minuti e sono già in aria. -Ahh. Maledizione. Perché non le ho dato retta?!-. Dico sdraiandomi su di lei. *Non è colpa tua. Sei stato soggiogato, se si può dire così. È colpa di Serena*. Mi dice lei. -Si ma io sono stato stupido ad ascoltarla-. Dico io. -Vero ma non puoi darti la colpa di quello che è successo adesso-. Dice Alessia che a quanto pare mi ha raggiunto. -Che ci fai qui?-. Le chiedo io. -Stavo camminando per i corridori e passando vicino all'infermiera l'ho vista. Ho chiesto ad Ashton cosa fosse successo e mi ha detto che sei stato tu a portarla lì. Notando la tua assenza all'accademia e anche quella di Blaze ho pensato che fossi volato via e ti ho seguito-. Dice lei. Un urlo di frustrazione esce dalla mia bocca. -Ti prego, lasciami da solo-. Le chiedo e lei sembra andarsene. L'ho messa in pericolo e ora ne paga le conseguenze. Devo farmi perdonare, non importa quale metodo userò ma farò di tutto.

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Ciao a tutti. Spero che vi piaccia questa questo capitolo. Sembra che Devon si stia affezionando alla nostra protagonista. Voi che ne dite? Votare e commentate come sempre spero che vi stia piacendo questa storia. Per chi è nuovo ha scritto anche un'altra storia e se volete leggerla potete trovarla sul mio profilo. Baci e buona notte.

La  Ragazza senza DragoWhere stories live. Discover now