~Qualcosa manca~

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Pov's Devon
Sento un urlo provenire dal piano di sotto. Mi alzo di scatto dal letto svegliando anche John. -Hey amico. Perché sei in piedi?-. Dice stropicciandosi gli occhi. -Niente torna a dormire-. Gli dico mentre si rigira sul letto. Esco dalla camera e mi fiondo al piano di sotto. La scena che mi si presenta mi stringe il cuore, la mia dolce Leila e seduta sul divano con le gambe che gli coprono il viso e tremiti che la muovono. Quando alza la testa mi guarda spaventa e impaurita, ma la cosa che mi stupisce sono i suoi occhi, uno giallo e uno azzurro. Perché hai paura di me piccola? Faccio un passo avanti ma mi ferma dicendomi di non avvicinarmi. Mi fa male vederla così. Mi avvicino ancora e lei dalla paura si alza e corre via da me. Le prendo il polso e la abbraccio accarezzandogli i capelli. -Hey, tranquilla, ci sono io qui-. Dico e sembra calmarsi. La prendo in braccio e la porto nella sua stanza. Ancora trema ma quando l'accarezzo e la tiro a me sdraiandomi si rilassa. Sento che ancora impaurita ma la sensazione che mi incuriosisce è la sua confusione. Perché è confusa? Sospiro. Questa ragazza nasconde così tanti segreti. Mi alzo cercando di non svegliarla e dopo averla osservata un'ultima volta esco e torno in camera. -Hey. Dove sei stato?-. Chiede mio fratello seduto sul letto a gambe incrociate. -Niente credevo di aver sentito qualcosa-. Dico io. -Quindi non era niente il fatto che ti ho visto entrare con la ragazza delle punte bianche in camera sua-. Sbuca Alessia del bagno. Sgrano gli occhi e poi sbuffo sedendomi sul mio letto. -Lo sentita urlare del piano di sotto e quando sono sceso l'ho vista....-. Mi blocco cercando di capire cosa le fosse successo. -Vista...?-. Chiede John attento alla spiegazione. -....spaventata-. Dico e loro mi guardano come se avessi tre teste. -Cosa c'è?-. Chiedo non capendo i loro sguardi. -Sembravi preoccupato quando hai detto che era spaventata-. Dice Alessia. -E lo sono infatti, non l'ho mai vista così, è sempre stata incazzata, o apatica, o felice ma spaventata mai, neanche quando era tornata ricoperta di sangue ed è svenuta-. Dico io. -Io ti avviso, stalle lontana, quella ragazza nasconde troppo e magari porta anche guai-. Mi avvisa John. -È questo il problema, so che porta guai e che nasconde più di quanto già sappiamo ma proprio non ci riesco, non so come starle lontana-. Dico io cadendo di peso sul letto. Il silenzio cala nella stanza e mi tiro su venendo che hanno la bocca che arriva al pavimento. -Si può sapere perché fate così?-. Chiedo alzando un sopracciglio. La bocca di Alessia si trasforma in un sorriso a trentadue denti dopo di che mi salta addosso. -Il mio fratellone si è finalmente innamorato!-. Mi urla nell'orecchio. Una volta che si è staccata se ne va e mio fratello mi guarda con una faccia alquanto sorpresa e maliziosa. -Apri bocca e ti stacco la lingua-. Dico per poi sdraiarmi sul letto e mettermi a dormire.

Il mattino dopo ci svegliamo sentendo delle urla al piano di sotto, sembra che qualcuno sia infuriato. Scendiamo tutti e ci ritroviamo una scena alquanto particolare. Atena e inveisce contro Leila e Syrius che stringe la sua donna in lacrime. -No! Non puoi averlo fatto!-. Urla Atena mentre dalla rabbia e anche dalla tristezza le scendono le lacrime. -Si che l'ho fatto-. Dice Leila. La sua voce non fa trasparire nessun sentimento come anche i suoi occhi che sono rimasti come quelli di ieri sera. Lei si alza ma quello che succede ci stupisce ancor di più. Atena le molla un sonoro schiaffo che le fa girare la testa. Sono ancora una di fronte all'altra ma nessuno si muove. Leila allora gira la testa guardandola e quello che fa ci lascia tutti confusi. L'abbraccia e Atena non reagisce. Si stacca e poi sospira. -L'ho fatto non perché so che a voi da fastidio ma in questo momento proprio non ce l'ha faccio. E ormai da un mese che continuo a essere così e sono letteralmente sfinita. Facendo ciò almeno loro non mi perseguiteranno per un po'. Datemi solo del tempo-. Dice guardando negli occhi Atena che però è a testa bassa. Con uno slancio abbraccia Leila come se da un momento all'altro possa svanire. -Due giorni, sai benissimo che ti fa male stare così per troppo tempo-. Dice Syrius con la voce incrinata. Lei annuisce senza ribattere e dopo tutto ciò si accorgono di noi. Nessuno parla e tutti ci guardano con uno sguardo vuoto. -Loro non dovevano sapere!-. Urla incazzata Jess. Si stacca da Syrius e se non fosse per Leila ci avrebbe aggrediti.

Pov's Leila
Trattengo Jess dal spezzare le ossa a tutti i ragazzi che, ora, ci stanno fissando. -Jessica. Calma-. Dico cercando di stare calma anch'io . -Loro non dovevano sapere! Loro non fanno parte del nostro popolo!-. Urla lei mentre l'abbraccio. -Jess. Tranquilla. Credo che siano abbastanza intelligenti da non aprire bocca e poi non credo che abbiano capito granché-. Dico io guardandoli tutti con un leggero astio. Non li odio, no questo no ma se vogliono rimanere vivi allora dovranno tacere tutti. Loro annuisco incapaci di parlare. -Bene. Fate colazione. Io vi aspetto alla "Caduta dell'angelo". Syrius, per favore accompagnali-. Dico io mentre esco di casa. Non ce l'ha facevo più. Continuare a rivivere quel momento è doloroso e spesso quando succede potrei inevitabilmente perdere il controllo e ciò non deve accadere se non in loro presenza. Mi avvio verso la Caduta dell'angelo, essa è un dirupo che si affaccia al mare. Qui le correnti sono più forti e quindi i draghi riesco a stare più a lungo in aria senza stancarsi. Anche in altre parti si può fare ma la cosa dura circa mezz'ora invece qui si può stare anche più di un'ora forse anche tre. Mi siedo vicino alla fine, appoggiata ad un albero. Sospiro sollevo la mano e una piccola fiammella bianca si materializza sopra essa. Sorrido anche se dovrebbe essere impossibile. *So che l'hai fatto perché ti stressa ma dovevi prima chiedere. Hai visto come hanno reagito*. Sospiro e nego con la testa. *Loro hanno altri problemi. Non posso aggiungermi anch'io*. Faccio sparire la fiammella e dopo dieci minuti i ragazzi arrivano con i loro draghi. Mi alzo noto che Aidan mi guarda con disappunto. -Non ti ci mettere anche tu Aidan, mi hanno già fatto la ramanzina stamattina-. Dico io. Lui sbuffa. -Salite sui vostri draghi e buttatevi, i draghi non posso sbattere le ali-. Dice girandosi verso i ragazzi. -Scusa ma ci schianteremo sull'acqua-. Dice Alessia. -Ha detto di non sbatterle non di aprirle-. Dico io. Prendo il cellulare dalla tasca e un piccolo drone che porto sempre con me. Lo lancio in aria e si attiva subito. Guardo i ragazzi che ancora sono lì impalati confusi sul da farsi. -Vi muovete o no?-. Dico io seria. Loro salgono e si buttano giù per poi risalire la corrente. Anche Aiden si butta e sorridendo va verso gli altri. *Vuoi che chiamo Hàides?*. *No. Non voglio disturbarlo. Di sicuro sta riposando*. Pochi minuti dopo un drago dell'aria mi affianca e abbassando la testa mi chiede, silenziosamente di salire. Così faccio e raggiungo gli altri. -Perché hai tirato fuori un drone?-. Mi chiede Eli. -Prima di tornare all'accademia decido di fare questa cosa e il drone mi serve per scattare una foto ricordo che poi manderò anche a tutti voi-. Dico io e lei annuisce. Scatto la foto e poi richiamo il drone che ripongo in tasca. Guardo in basso e noto che alcuni draghi d'acqua stanno per lanciare i pesci. -I vostri Draghi hanno già mangiato?-. Dice e un ragazzo mi risponde di no. Allora indicò in basso e i draghi si precipitano a capo fitto verso la loro colazione. Divertiti i ragazzi torniamo sulla corrente d'aria dove decido di fare una "camminata" sui draghi. Il primo da cui vado e Aidan. Gli altri sembrano assorti a guardare il panorama. -Per quanto tempo?-. Chiede mentre sono sulle ali del suo drago. -Oggi e domani-. Dico io facendolo avvicinare al drago di Jacob. -Bello il panorama vero?-. Chiedo mentre cammino sopra il suo drago, lui si gira di scatto e notandomi si spaventa un po'. Sorride e annuisce. Passo su tutti gli altri draghi facendo spaventare un po' tutti essendo che per loro è inusuale che qualcuno riesca a fare ciò che faccio io.

Ritorniamo a terra e quando siamo lì sento che qualcosa non va. Poco dopo un ragazzo con un balestra mi colpisce alla coscia e ringhio per il dolore. Tutti si girano verso di noi. E molti draghi ringhiano e circondano il ragazzo. -Mi stupisco che un cacciatore sia riuscito ad arrivare fin qui-. Dico io con una smorfia di dolore. -E io mi stupisco che dopo tutto quello che ti ha fatto il nostro capo tu faccia ancora parte di questo popolo. Vero Figlia dei Draghi?-. Dice ghignando. Ridacchio un po' ma poi divento seria. -Ripeti scusa?-. Chiedo gelida. Di scatto avvicino a lui spaventando tutti.

La  Ragazza senza DragoWhere stories live. Discover now