" Taehyung, incameramia! " Disse con tono serio il ragazzo che ci aveva scoperto baciarci, guardai un'ultima volta il corvino che mi teneva ancora stretto al suo corpo sorridendogli. Lasciandomi andare per uscire dalla cucina mi lasciò una sculacciata sulla natica destra, mi girai di scatto con sguardo sorpreso portandomi una mano sulla natica massaggiandola-anche se non avevo sentito tanto dolore-il minore mi guardò con espressione maliziosa mordendosi il labbro inferiore abbassando i sui occhi su tutto il mio corpo come ad imprimersi nella menta la mia immagine in quel momento.
Mi diressi verso la porta della cucina con gli occhi di tutti i quattro ragazzi rimasti con noi sulla mia figura, mentre camminavo abbassai la testa per l'imbarazzo che vi aveva invaso lo spirito-appena arrivai alla porta mi fermai, pensai di ripagandolo con la stessa moneta.
Cosi mi girai verso interno della cucina guardando il corvino negli occhi con lo sguardo più innocente che il mio viso riusciva a fare e mentre lo facevo portai un dito tra i denti mordicchiandolo leggermente, finito mi leccai il labbro inferiore guardandolo sempre con i miei occhi fissi nei suoi- il minore non aveva staccato neanche per un secondo lo sguardo dalle mie labbra leccandosi più volte il suo labbro inferiore, prima di girarmi completamente per andare in Jimin gli lancia un bacio volante. Lo sentì imprecare, corsi su per le scale arrivando alla porta del ragazzo dai capelli blu- aspettai dei minuti per riprendere fiato, bussai continuando a far entrare e uscire dai polmoni per far passare quel leggero fiatone.
" Avanti " disse una voce seria, accostai la porta sporgendo la testa all'interno per sbirciare.
Apri e entrai chiudendomi la porta alle mie spalle, il ragazzo era seduto sul letto con le gambe incrociate e un'espressione seria da mettere i brividi, a quel contatto visivo abbassai il capo, come quando i tuoi genitori ti sgridano per qualcosa che non dovevi fare e abbassi gli occhi.
Rialzai la testa lentamente riportando lo sguardo nel suo che si era addolcito, feci dei piccoli passi per avvicinarmi al suo letto fin quando non fui abbastanza vicino da vedere Jimin picchiettare il palmo della mano sul materasso-quel movimento mi ricordò Jungkook- sedendomi incrociai le mie gambe tra loro appoggiando le mani tremanti sulle ginocchia, non sapevo perché avessi così tanto ansia di parlare con il mio migliore amico o forse lo sapeva ma non volevo accettarlo. Ancora una volta il mio coraggio era scappato rifugiandosi in un posto in cui il suo aiuto non era richiesto, averlo cosi vicino mi faceva sentire in imbarazzo e iniziai a guardarmi le mani non riuscendo a fermare quel tremolio-il ragazzo posò le sue mani sulle mie ,
