Cole x Layn

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! TUTTI I CREDITI DELL'IMMAGINE A CHI L'HA FATTA !

🌸BOY X GIRL🌸

fandom= Ninjago (Layn è il mio oc, racconto la sua storia nel mio altro libro. Se siete interessati andate a dare un'occhiata)
richiesto da=  Anonymous 
tipologia= smut

siiii ci sono scene hihihi
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«🎶THIS IS HOW WE RISE UP! HEAVY AS A HURRICANE LOUDER THAN A FREIGHT TRAIN 🎶»

Se vi state chiedendo cosa sia questo baccano, era la mia piccola urlatrice intenta a "cantare" una canzone quando già ne avevamo sentite a bizzeffe.
Come? Beh, stavamo in macchina, tornando a casa dopo il concerto della sua band preferita, gli Skillet.
Ma a quanto pare non gli era bastato, perché stava ancora cantando tutte le canzoni che avevo nella Playlist dell'auto.
Finita The Resistance, spense la radio e appoggiò la testa sul sedile, con un sorrisone a trentatré denti.
Volevo vederla così per tutta la vita.

«Piaciuto?» chiesi, solo per stroncare il silenzio.
«Mh mh» rispose, annuendo in contemporanea.

Scendemmo dall'auto, con lei che canticchiava ancora. La presi per mano, stringendogliela appena solo per farla smettere, così non c'era il rischio di svegliare nessuno.
Entrammo in camera mia e solo lì le lasciai la mano.
Mi girai per togliermi la maglia, ma quando la stavo per buttare sopra alla sedia, Layn mi abbracciò da dietro, prendendomi un po' alla sprovvista, ma la cosa mi fece assai piacere. Girai la testa sorridendo e la guardai spingere la sua guancia contro la mia schiena ed abbracciarmi di più.
«È stata la serata più bella del mondo, grazie amore.»
Il mio cuore fece un piccolo salto e sorrisi ancora di piú, girandomi e prendendola in braccio, attento a non stringerla troppo.
«Di nulla, piccola» e la baciai.
Le sue piccole mani mi presero il viso, chiedendomi di non fermarmi al bacio a stampo.
Misi le mani sul suo fondoschiena, sia per tenerla meglio, sia perché mi andava.
Il fatto che era solo in mutande e una mia maglia rendeva la cosa tutto molto più semplice.
Senza smettere di baciarci, ormai con le lingue una contro l'altra, la attaccai al muro, forse sbattendola un po' troppo forte.
«Oi! Piano! Io non potevo canticchiare ma tu puoi sbattermi così forte al muro?» sorrise, maliziosa.
Ormai sentivo i pantaloni stretti: Layn non se ne doveva accorgere.
Feci spallucce e ricominciai a baciarla, questa volta mordendole anche il collo e lasciandole alcuni lividi che affatto mi dispiacevano.
Spostai la mano più all'interno del fonoschiena e con il mignolo sfiorai le mutande sulle sue parti intime: le mutande erano già zuppe.
Questo semplificava le cose.
Layn arrossì e tirò un piccolo gemito, mentre io ridacchiai. «Sei già bagnata fradicia.»
Appoggiò la testa sulla mia spalla, scuotendola. Ma sentivo che stava sorridendo.
Mi girai e la misi sul letto, dove lei, appena ci salii anche io, mi costrinse a mettermi seduto e si mise cavalcioni su di me.
«Tocca a me» mi spiegò.
Mentre teneva le sue mani sul mio petto, mi mordicchiò il collo ed il lobo nelle orecchie, facendomi solo rilassare. Ma il mio amico non si stava proprio rilassando.
A quanto pare Layn se ne era accorta perché aveva iniziato a muoversi sopra di me, con gemiti appena udibili. Musica per le mie orecchie.
Senza volerlo, le strinsi più forte i glutei, sbuffando di impazienza dal naso.
Amava farmi impazzire in quel modo, lo sa bene. E lei lo sa fare benissimo.
Si sfilò da sola la maglia, mostrandomi i suoi seni lattei che già conoscevo, ma che ogni volta mi sembrava la prima.
Li baciai, morsi e succhiai piano, solo per rubargli altri gemiti e farla bagnare ancora di più.
Si alzò da me e si mise a 90, mentre io, avendo già capito, mi stavo togliendo i pantaloni. Mi avvicinai col bacino vicino al suo fondoschiena e passai l'indice sul suo intimo zuppo, facendola solo incazzare.
«Eddai Cole!» mi supplicò con la sua vocina.
«Tu hai fatto la stronza» le dissi dandole una sculacciata, «e ora tocca a te.»
«N-non ho fatto la stronza» gemette, «quello era nulla in confronto a quello che posso fare. Lo dovresti sapere bene, stronzo» mi sfidò guardandomi girando la testa con un sorriso pervertito.
Nemmeno feci in tempo ad abbassarle le mutande per farla stare zitta che iniziò a strusciare il sedere contro il mio membro, con così tanta foga che la voglia di ficcarlo ormai era straziante. Volevo sentirla urlare, fottendomene di chi ci poteva sentire.
La fermai tenendola per i fianchi e la feci mettere a sedere, mettendogli la guancia contro il muro, piano, sempre attento a non farle male. Presi i suoi capelli e li tirai un po', mentre con l'altra mano entravo nelle mutande, da dietro. Infilai ben tre dita immediatamente, facendola gemere e aprire la bocca.
«Ora la paghi» la informai, entrando più a fondo.
Si stava trattenendo, ma non era quello che volevo, così dopo altre cinque spinte misi la mano più avanti e arrivai al clitoride, dove iniziai a giocarci velocemente. Layn era in preda ai gemiti e a piccoli tremiti, perduta nella goduria. Ma questo era niente. Le lasciai i capelli e le tolsi le mutande.
La presi per i fianchi e la buttai sopra al letto, nuda, indifesa, mia.
Iniziai a baciarla dal collo per poi finire sotto all'ombelico, ma aveva già capito il mio scopo, perché aveva messo una sua mano fra i miei capelli e spingeva in giù, verso la mia parte preferita.
La accontentai, iniziando a leccare e succhiare a più non posso, solo per sentirla urlare il mio nome. Non passò molto tempo da quando iniziò a farlo e dovetti tapparle la bocca dopo il secondo orgasmo: forse era meglio se non svegliavamo nessuno.
Nonostante fosse già venuta due volte, continuai a tormentarla di piacere con la lingua fino a che non venne per la terza. Ripresi fiato e la lasciai riprendere fiato, mentre mi toglievo i boxer e lasciavo la mia asta pulsante fuori, cercando di trattenermi nel non ficcarla subito.
A quanto pare però Layn era impaziente quanto me perché si avvicinò spostandosi con i gomiti e appoggiò il sedere accanto alle mie gambe in ginocchio. Alzò le sue gambe e le tenne dalle cosce, in su.
A quanto pare voleva fare la posizione del missionario, ma volevo ancora tartassarla un po'.
Le passai un dito sulla sua amica mentre le mettevo le gambe sulle mie spalle.
«Cosa c'è, piccola?»
Lei sbuffò e fece una faccina imploratrice. Sorrisi.
Vedendo che la sua tattica non funzionava, la rafforzò: toccò le punte degli indici una contro l'altra, aspettando.
In quel momento persi il controllo delle mie azioni: ero dentro di lei già prima di accorgermene, spingendo così forte da farmi gemere anche a me.
Lei non sembrava dispiaciuta, anzi.
Continuai ad insidiarmi dentro di lei a ritmo regolare, facendoci provare piacere a più non posso.
Quando arrivai al culmine, accellerai il passo per non lasciarla insoddisfatta, e prima ancora di accorgemermene venni dentro, con lei al seguito.
Uscii da lei e ripresi fiato appoggiandomi sul suo seno, ascoltando il suo cuore battere all'impazzata, come il mio.
Ci mettemmo dritti nel letto e misi una coperta sopra al corpo di Layn che notai stava tremando dal freddo, come tutte le volte post-rapporto. Mi coprii le gambe e metà vita, poi mi avvicinai alla mia piccolina ma me la ritrovai sul mio petto, con una mano che mi accarezzava piano. La circondai col braccio e le baciai la testa, per poi passare a farle i grattini, cosa che la fece addormentare serenamente.
«Ti amo» le sussurrai, per poi addormentarmi anch'io.

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spero vi sia piaciutoh

❥One-Shot【Multifandom】Where stories live. Discover now