Dune

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Sabbia. Sabbia ovunque. Sabbia per terra. Sabbia sulle scrivanie. Sabbia sui muri. Ci hanno già detto quelli delle pulizie che vogliono gli straordinari quando abbiamo finito, ma pazienza. Ci vuole sabbia, sabbia in ogni dove.

Anf... anf... regia, che arsura! Che sete!

Tò, c'è da bere sul tavolo!

Glu glu glu... mh, che colore giallo paglierino. E' uno di quegli integratori moderni di sali minerali con i coloranti un po' buffi che...

E' urina.

PPPPPFPGPGPPPGPPRPTPFPT!

Benedetto il creatore e la sua acqua.

Ma benedetta l'acqua sto paio di ciufoli, regia! Io capisco entrare nel mood, capisco che oggi uniamo l'AVVENTURA e la FANTASCIENZA, ma ci sono dei limiti al realismo. E poi se è vero che l'AVVENTURA porta a bere urina, la FANTASCIENZA la filtra mediante tute distillanti e la fa apparire come semplice acqua. Mi sembra che in questo siamo andati scarsini, eh! Filtro pochino! Glielo vada a dire al creatore!

Uhm... scusate, sulle intro evocative stiamo ancora registrando qualcosina. Intanto: Dune, di Frank Herbert.

Tempesta di sabbia, sabbia che vola e travolge il Pippo Bergamon.

Tempesta di sabbia, sabbia che vola e travolge il Pippo Bergamon

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Acc... Mh, si. Il deserto! Un luogo tipico dell'AVVENTURA! Una landa spietata solo apparentemente vuota, ostile alla vita, capace di racchiudere infiniti segreti. Non solo, magari non lo sapete, ma il deserto è anche una creatura avida, un vicino di casa scomodo che, metro dopo metro, cerca di divorare ciò che ha intorno, minacciando anche le persone. Frank Herbert confessa che proprio vedendo la lotta dell'uomo con il deserto, in Oregon, ha cominciato a pensare a una storia in cui si dovesse convivere con lui centellinando le risorse che concede e, soprattutto, imparando il suo ritmo. Però, nel disegnare la sua epica post-umana ha fatto deserto un intero pianeta, Arrakis, e lo ha riempito non solo di vermi giganti, ma anche di una potentissima sostanza fondamentale per viaggiare nel tempo e nello spazio, base su cui si fonda l'Impero.

Di imperi galattici è piena la space opera, partendo da quello Asimoviano da cui scaturisce il ciclo della fondazione per arrivare fino alla fantasmagoria piena di spade laser di Guerre Stellari. E' curioso come molti autori, pur arrivando a evolvere la civiltà umana fino al viaggio interstellare, abbiano poi deciso che la forma di governo finale dovesse essere quella più antica disponibile, quella retta da una creatura superiore e intoccabile, a volte retta anche dalla superstizione e da suggestioni religiose. E' in ogni caso una tendenza che comprendiamo: avere imperi significa avere principi e principesse, cavalieri e regni, lotte feudali e intrighi di palazzo. Insomma, anche l'impero è un po' sinonimo di AVVENTURA.

Il post-umanesimo di Herbert fa anche di più e delinea una complicata struttura politica che, ai giovinetti, potrà ricordare l'intreccio di Game of Thrones. Sotto l'imperatore Shaddam IV Corrino si contendono il potere le Grandi Case, rappresentate nei libri dai nobili Atreides e dai malvagi Harkonnen, che però devono guardarsi le spalle anche da un'infinità di altre sette e organizzazioni, tra cui la chiesa del Bene Gesserit, il pervertito ordine di assassini del Bene Tleilax e naturalmente la Gilda.

Gigantografia di Rita Hayworth.

La Gilda intesa come unione dei mercanti spaziali, regia!

Pippo Bergamon si aggira per le dune, musica evocativa. Pippo Bergamon tossisce.

Mh coff coff, sicuri non ci sia altro da bere?

Il fonico qua dice che gli scappa.

MA ANDIAMO AVANTI! Nonostante l'impero in Dune abbiamo avuto millenni per estendersi e ramificarsi fino a raggiungere ogni angolo della galassia, il libro è tutto incentrato sul pianeta deserto di Arrakis, un pianeta che non solo ha la caratteristica unica di poter produrre la spezia, ma è anche intriso di un profondo misticismo portato dai Fremen, gli sfuggenti uomini del deserto, adoratori dei vermi giganti (che chiamano rispettosamente creatori) e custodi di conoscenze che vanno ben oltre quelle utili a sopravvivere al deserto. Uno degli aspetti più affascinanti del lavoro di Herbert è come lui, dopo aver preso completamente le distanze dalla razza umana in quanto tale (non sentirete mai parlare di un pianeta Terra, probabilmente abbandonata e dimenticata millenni prima), decida si saccheggiare il vocabolario e i costumi delle genti del deserto e le tradizioni dei popoli arabi. Ecco così, per esempio, che la guardia dei fedelissimi di Muad'Dib prende il nome di Fedaykin, parola con più di un'assonanza con i Fedayyin, che nella storia hanno identificato diversi gruppi di militanti del mondo musulmano. In generale si ha l'impressione che la cultura terrestre sia sopravvissuta alla gigantesca diaspora che a portato la razza umana in ogni angolo della galassia e abbia continuato a perpetrarsi, cambiando forme e punti di riferimento, senza però perdere la sua identità.

Ok e l'AVVENTURA? Dune è un romanzo che, sebbene abbia dei ritmi non proprio incalzanti, contiene AVVENTURA per tutti i gusti. Paul Atreides, il protagonista, si troverà a dover sopravvivere a una vita famigliare satura di assassini e veleni solo per poi affrontare, a piedi o a cavallo di un verme, il terribile deserto di Arrakis, il tutto non solo per avere giustizia sugli intrighi degli Harkonnen e del Bene Gesserit, ma anche per compiere un destino che va ben oltre la difesa del suo blasone. Perché si, Dune è anche un libro di profezie, streghe e maledizioni, ma non perché esista la magia, ma perché la tecnologia si è talmente intrecciata alla tradizione ed è andata talmente oltre la conoscenza umana da aver creato culti nuovi, mitologie nuove, accessi nuovi a meraviglie oltre-umane.

Breve panoramica del chiosco ghiaccioli e gelati «Ornitottero di panna» dove potete trovare il mottarello al Succo di Sapho, la coppa di Nonno Fremen e il Gom Jabbar alla fragola e menta! Accorrete numerosi! Dopo sedici-diciotto ore a prendere il sole sulla sabbia di Arrakis cosa c'è di meglio?

...

Nel mondo delle immagini in movimento Dune ha avuto un destino travagliato. Jodorowsky accarezzò a lungo l'idea di trarne un lungometraggio, nientemeno che col supporto di Salvador Dalì (tra gli altri). Negli anni 80, anche per rispondere al montante successo di Star Wars il progetto di portare Arrakis su schermo fu affidato a David Lynch assieme a un budget altissimo e una schiera di attori pazzeschi (ci troverete anche un giovane Patrick Stewart e Sting!). La produzione e il regista ebbero una serie di insanabili conflitti che fecero sì che il buon David venisse allontanato dal progetto prima di finirlo e si arrivasse a chiuderlo in un qualche modo. A quello sono seguiti diversi tentativi di riduzioni televisive andate così così. Ora Denis Villeneuve dopo aver trattato piuttosto bene Blade Runner è intento a dirigere un progetto piuttosto sensato, che però non possiamo giudicare finché non sarà nelle sale.

AVVENTURA! FANTASCIENZA! INTRIGO! C'è tutto questo in Dune, ma anche politica, grandi personaggi, una visione molto personale del concetto di religione. Superato il primo volume della saga i pareri sui seguiti si fanno discordanti. I due volumi immediatamente successivi, ancora più densi di misticismo, sono piuttosto laboriosi da leggere, mentre i tre successivi aggiungono parecchio pepe a quella che diventa una vera saga galattica piena di combattimenti e colpi di scena.

Che altro dire? Che altro dire di fronte a questa meravigliosa, ma minacciosa, distesa di sabbia?

SIGLA!

Sotto il sole, sotto il sole

Di Riccione, di Riccione

Quasi quasi mi pento

E non ci penso più, e non ci penso più

Io, veramente, non...

Faccio a schiaffi, faccio a schiaffi

Con le onde e con il vento, le prendo

Come se fossero te

Come se fossero te

Come se fossero te, eh ho

Nel cuore dell'AvventuraWhere stories live. Discover now