Draco Malfoy aveva vagato a lungo in quel posto desolato, solo come un cane, e si era guardato attorno febbrilmente, senza però vedere altro che buio. Un buio totale e sconfinato. Soltanto il rumore secco dei passi ed il respiro nervoso dei suoi polmoni, lo avevano accompagnato in quel viaggio misterioso, al punto che la totale mancanza di qualsiasi riferimento visivo lo aveva perfino fatto dubitare della realtà, facendogli credere che fosse tutta un'illusione... e che magari, da un momento all'altro, si sarebbe svegliato nel letto di casa sua, alle sei del mattino, disturbato dal canto insistente e gioioso dei fringuelli.
Passarono molte ore, anche se lui non ebbe mai la percezione di ciò, e quando si rese conto che quel cieco vagabondaggio non lo avrebbe portato da nessuna parte, Draco si fermò in mezzo al nulla, cercando di placare il battito furioso del cuore. Si guardò le mani con la punta della bacchetta illuminata, muovendo le dita freneticamente, per assicurarsi della concretezza del suo corpo, della sua effettiva esistenza...
Purtroppo, c'era il serio pericolo di impazzire, lì dentro. Draco sapeva per certo che quel luogo senza spazio e senza tempo portava la psiche umana a perdere gradualmente la ragione, a dimenticare la vita, a desiderare di rimanere per sempre all'interno di quella dimensione folle: era il prezzo da pagare per chiunque volesse varcare quel portale. Già... Perché Draco Malfoy, molto tempo prima, aveva scoperto che il quadro maledetto non era altro che un accesso verso un mondo surreale, creato ad arte da un mago sicuramente molto potente ed abile nelle più complicate arti oscure; un luogo dove uomini e spiriti potevano accedere e mettersi in contatto, abbattendo così quel muro che, dalla notte dei tempi, aveva sempre separato il mondo dei vivi da quello dei morti.
Ma nonostante l'atto di coraggio insolito per uno come lui, Draco aveva un terrore disperato di rimanere intrappolato in quella dimensione, di perdere il senno e, soprattutto, di dimenticarsi chi era. Fino ad una manciata di mesi prima forse, avrebbe anche potuto cedere, lasciarsi andare a quella specie di oblio, immergersi in quel nulla assoluto e morirci... anzi, forse gli avrebbe fatto pure comodo: sparire così, senza lasciar traccia. Ma adesso? Adesso che aveva trovato la ragione più profonda per cui continuare a respirare, per cui continuare a lottare contro il disprezzo del mondo, onestamente gli faceva rabbia dover abbandonare la vita in un modo così sciocco. Non poteva. Non ora. Non più.
Respirava con affanno, ruotando su se stesso con la bacchetta spianata in un tenue Lumos, pronto a scorgere qualcosa in quelle fitte tenebre, quando un vuoto improvviso si allargò nella sua mente. Aggrottò le sopracciglia, confuso: aveva di colpo dimenticato il motivo per cui era entrato lì dentro. Cosa ce lo aveva spinto? Come aveva fatto? Doveva esserci per forza una ragione! Per forza! Ma Draco, sulle prime, non la ricordò. E ne fu terrorizzato, perchè ebbe la certezza che gli effetti negativi della permanenza in quel mondo oscuro e silenzioso, avevano iniziato a farsi sentire.
Si portò la mano libera sul volto con agitazione, strofinandosi la pelle, cercando nella sua testa un'immagine, un suono, qualsiasi cosa che fosse capace di riportarlo alla completa percezione di sé. Allora si inginocchiò al suolo, stringendo le mani sulle cosce, e cominciò a pensare, a sforzare la mente, a tornare indietro con i ricordi e... la prima cosa che gli apparve, fu il viso dolce di Hermione Granger. Sorrise scuotendo la testa, e tutto tornò chiaro. Sì!
Draco Malfoy aveva deciso di superare il portale ed entrare in quel mondo illusorio, effimero ed oscuro, solo per trovare l'anima di Damocles Belby, nella speranza che egli riuscisse a spiegargli la magia che impregnava il bracciale, chiarirgli i lati misteriosi del suo omicidio, ma soprattutto la strana connessione con Fenrir Greyback.

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Le fiabe oscure
FanfictionHermione Granger. Una maledizione, un gioiello... uno spirito che la tormenta senza un apparente motivo, e la grinta che a volte l'abbandona, facendole disperatamente chiedere perché non c'è mai pace, nella sua vita. Poi, Draco Malfoy. La sofferenza...