Capitolo 1

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"Luca smettila..." grido quasi in lacrime.
"Che cazzo ci fai in macchina con questo tipo?"
È arrabbiato.
Non rispondo.
Passano pochi secondi e i muscoli del suo viso cominciano a rilassarsi.
"Torna in quella cazzo di macchina e vattene via" dico con tono sicuro
Ed è quello che vedo fare ma che speravo non facesse.
Senza esitare,torna in macchina e sfreccia via.
Forse le mie aspettative erano troppo alte.
Non potevo pretendere dicesse "vieni con me" dopo tutto quello che è successo.
Mi illudo continuamente.

Per capire bene,bisogna tornare ad un anno fa,quando tutto iniziò.

Sono Marika,una semplice ragazza di 18 anni che vive a Milano.
Semplice non è proprio l'aggettivo che può descrivermi,in quanto piena di difetti,però mi piace definirmi così,forse per la spontaneità.


"Mamma sto uscendo"grido.
"Marika non tornare tardi" risponde.
"Tranquilla,domani scuola"
Esco di casa e ovviamente Alessia non c'è.
Alessia è la mia migliore amica,una ritardataria cronica.
Dopo alcuni minuti d'attesa la vedo arrivare.
Già ride.
"Giuro che non esco più se continui a fare tardi" le dico ridendo.
"Marika non trovavo la borsa seriamente" risponde.
Ridiamo entrambe,lo so che inventa tutte scuse,la conosco da troppo.
"Allora dove andiamo?" Chiedo
"Marika dobbiamo andare all'inaugurazione del lounge bar di Jane,dimenticato?"
"Che vuoi? elimino le notizie poco importanti dalla mia memoria..." le dico mentre accendo una sigaretta
"Alzheimer precoce amica mia...Alzheimer precoce" risponde prendendomi in giro.
...
Arriviamo al nuovo lounge bar e come immaginavamo c'è tanta gente,d'altronde Jane conosce il mondo intero e tutti le vogliono bene.
Tra le tantissime persone riusciamo a trovarla.
"Ehy ragazze entrate,venite al bancone e prendete un drink".
Il volume della musica è altissimo,infatti c'è voluto un po' per capire cosa stesse dicendo Jane.
"Ora si che si ragiona" risponde Alessia divertita.
Ci avviciniamo al bancone insieme,ordiniamo un drink e ci sediamo.
Alessia è già di nuovo in piedi che improvvisa qualche passo e mi porge la sua mano.
Ovvio che non posso rifiutarla.
E subito siamo tra le persone a sfrenarci come delle matte...era prevedibile,un classico!
Dopo svariate canzoni,non so precisamente quanto abbiamo ballato,decido di andare a prendere un po' d'aria e fumare una sigaretta.
Cerco di farmi spazio tra le persone ed è alquanto difficile.
Senza volerlo urto qualcuno.
"Scusa" dico guardando il tipo,che con un espressione antipatica e da stronzo mi liquida con un "Attenta" come se l'avessi fatto apposta.
Esco fuori dando poca importanza all'accaduto.
Accendo una sigaretta.
Penso a mia madre,ma la figura dello sconosciuto che ho spintonato dentro,mi distrae.
"Non ti avevo guardata bene dentro" dice appoggiandosi al muro e accendendo una sigaretta.
Il classico stronzo corteggiatore.Un cliché.
"Non si risponde?"insiste.
Sbuffo e spengo la sigaretta.
Gli rivolgo uno sguardo fuggente e torno da Alessia.
"Amo andiamo,è tardi,domani dobbiamo andare a scuola" le dico con fare tragico
"Hai ragione cazzo andiamo via" risponde

"Buonanotte mamma" le dico accarezzandola in viso e dandole un bacio.
Mia madre è molto malata,da poco l'abbiamo scoperto,dopo vari esami.
Non so come andranno le cose ma per il momento cerco di stargli accanto.
"Buonanotte amore" mi dice.

*DRIIIN*
È impossibile trovare un suono per la sveglia che non mi faccia alzare dal letto irritata.
Faccio una doccia per cercare di svegliarmi realmente.
Indosso una tuta per stare comoda e le mie amate Nike.
Di sera una diva del cinema,di mattina...vi lascio immaginare.
Prendo lo zaino,saluto mamma ed esco.
Stranamente trovo Alessia già fuori ad aspettarmi.
La trovo mezza addormentata.
Indossa degli occhiali da sole.
"Buongiorno cara...quanto è tragica la situazione?" Le dico ridendo
Si toglie gli occhiali per mostrarmi le sue occhiaie.
"Baby sembri una che non dorme da mesi cazzo" rido.
"Non ho chiuso occhio Marika,credo che dormirò tutto il giorno" dice ridendo
...
Arrivate a scuola,salutiamo qualcuno e prendiamo posto.
Abbiamo la maturità ma ancora dobbiamo prenderla seriamente,però ascoltiamo tutte le spiegazioni.
Terminata la giornata usciamo e uscite dal cortile noto un viso familiare,in una macchina che però non conosco.
Mentre cerco di mettere a fuoco vengo distratta dal nostro gruppo di amici.
"Cazzo quanto mi piaci in tuta" dice Thomas ridendo e strofinandosi le mani
"Cretino" ridiamo
Con lui c'è Andrea,Christian e Rafael.
"Ragazze stasera solito posto? È da un po' che non ci andiamo" chiede Andrea
"Per me va bene" risponde Alessia
"Anche per me,passo a prendere Alessia dopo cena e ci vediamo lì" dico accendendo una sigaretta.
Ci salutiamo e andiamo via.
...
"Amore com'è andata oggi?"
"Bene mamma"
Pranziamo e vado in camera a riposare e poi studiare.
...
"Non puoi abbatterti devi smetterla..."
sento gridare dalla cucina e capisco che è mio padre. Chi se non lui.
Corro a vedere cosa sta succedendo
"Ciao Marika,stavo spiegando a mamma che non deve abbattersi" mi dice
"Cazzo papà ma non puoi gridarle contro così e farla piangere"grido
"Marika torna in camera,non puoi rivolgerti a me così...
Meglio se torni in camera altrimenti non va a finire bene" Grida a sua volta.
Prendo le chiavi ed esco sbattendo la porta di casa.

𝕮𝖗𝖊𝖉𝖎𝖒𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖙𝖊 𝖋𝖆𝖗𝖊𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊🖤//Donde viven las historias. Descúbrelo ahora