Capitolo 53

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Mi sveglio e faccio una doccia per andare a lavoro.
Luca intanto dorme ancora e non riesco a svegliarlo già,anche perché lui ci mette massimo venti minuti a prepararsi ed io sono sveglia già da mezz'ora e devo trovarmi a lavoro tra un'ora e mezza.
Se mi vedesse comincerebbe a dirmi che sono troppo ansiosa e che potrei restare a letto per un'altra ora piena.
D'altronde torto non ha,sono ansiosa,ho bisogno di essere puntuale altrimenti sto male.
Mentre sto mettendo le scarpe squilla il mio cellulare.
È un numero che non conosco.
-"Pronto?"
-"Ciao Marika sono papà"
Una sensazione strana pervade il mio corpo.
-"Ciao,come mai mi stai chiamando a quest'ora?"
-"Come stai?"
-"Bene e tu?"
-"Bene,stai andando a lavoro?"
-"Si"
Sono mesi che non lo sento.
Mi irrigidisco.
-"Vado di fretta,dovevi dirmi qualcosa?"
-"Nulla,volevo sentirti"
-"Bene,ci risentiamo ciao"
Poso il cellulare e resto per qualche minuto ferma a guardare un punto fisso.
Mio padre ha ricordato di avere una figlia.
Non riesce neanche ad avere una telefonata normale con sua figlia.
Gli ho parlato del tour mesi fa,e neanche durante quest'ultimo mi ha chiamata per sapere se andasse tutto bene.
Non riesco ancora a capire se provo odio nei suoi confronti o soltanto rabbia.
Sistemo la borsa con le cose che mi servono e Luca mi raggiunge in cucina finalmente sveglio.
Fa colazione senza proferire una parola,quasi mi preoccupo...ma poi ricordo che Luca alcune mattine fa sempre così,gli manca la voglia e non parla.
-"Buongiorno comunque Mr felicità" sostengo dopo un po',per rompere quel silenzio.
-"Buongiorno" fa una smorfia.
-"Mi ha chiamata papà" dico sistemandomi nuovamente i capelli
-"Che voleva?" Si gira di scatto per guardarmi negli occhi.
Luca mi ha vista piangere per colpa di mio padre,mi ha asciugata quelle stesse lacrime e poi ha scagliato un pugno al muro quando gli ho raccontato che quello stronzo mi aveva alzato le mani mentre litigavo con lui parlando di mia madre...quando lo nomino scatta.
-"Nulla non ho capito il senso della sua telefonata..."
Le lacrime cominciano a rigarmi il viso,anche se la mia è soltanto rabbia,credo.
Avrei voluto crescere con due genitori innamorati e affiatati.
Non avrei voluto nascondermi sotto al letto in camera mia da bambina per non sentirli litigare e non avrei voluto vedere mio padre alzare le mani.
Desideravo da piccola una famiglia come quelle delle mie compagne di classe.
Mia madre era l'unica che non avrei mai cambiato della mia vita.

LUCA'S POV
La guardo piangere e il cuore mi fa male,non so spiegare come mi sento.
Sto immaginando lei da bambina,con quel visino dolce e i suoi capelli lunghissimi,nascosta sotto al letto,terrorizzata dalle urla di quello stronzo di suo padre contro sua madre.E non riesco a togliermi dalla testa sua madre che piange con dei lividi e quella piccola bambina che osserva la scena.
CAZZO...se lo avessi davanti lo ammazzerei di botte,ma non potrei comunque...lei mi lascerebbe subito per aver ammazzato lo stronzo di suo padre prendendolo a cazzotti sul viso.
Ricordo quando Marika mi ha raccontato in lacrime quando da bambina aspettava il suo papà che le portasse il regalo di compleanno che aveva tanto aspettato,aveva indossato un bel vestitino rosa e bianco per il suo papà e aveva messo un fiocco tra i capelli.
Si è addormentata sul divano mentre aspettava e la sua mamma l'ha spostata nella sua camera,il suo papà non era tornato a casa e il giorno dopo non aveva nessun regalo per quella bambina così tenera.
Quella sera non ha spento neanche le candeline e non ha mangiato la sua torta di compleanno,neanche i giorni seguenti l'ha toccata.
Quella bambina adesso è la donna che ho davanti oggi ed è ancora in lacrime per la sua infanzia e adolescenza di merda,per colpa di suo padre.
È la stessa donna che soffre per la morte dell'unica persona che l'abbia amata,la sua mamma.
Mi avvicino a lei e la tiro tra le mie braccia.
Le lascio un bacio sulla fronte prendendole il viso tra le mani e le asciugo le lacrime,anche se il cuore mi fa sempre più male,non vorrei vederla piangere e non vorrei dover immaginare quella bambina sofferente e delusa.
Le accarezzo i capelli.
-"Sei la cosa migliore che mi sia capitata" mi dice.
Non immagina neanche come mi sento quando mi dice queste cose.
Io la amo più di qualsiasi altra cosa e persona al mondo.

𝕮𝖗𝖊𝖉𝖎𝖒𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖙𝖊 𝖋𝖆𝖗𝖊𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊🖤//Where stories live. Discover now