CAPITOLO 47

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Era il 27 Dicembre, e mi stavo preparando per andare in discoteca, anche se non ne avevo molta voglia e anche se l'alternativa, stare a casa con Adrien, era mille volte meglio; ma Emily era stata brava a convincermi, lei ci riusciva sempre, era difficile dirle di no, ed era ancora più difficile che accettasse un no come risposta. Mi misi un vestito blu e attillato poi delle scarpe col tacco, e infine mi truccai e mi sistemai i capelli. Adrien era giù ad aspettarmi, mi avrebbe accompagnato lui.

-Sei bellissima- mi disse

-Grazie. Stavo pensando, che potresti venire anche tu, basta che usi la compulsione per convincerli a farti entrare- gli dissi anche se immaginavo già la risposta

-Sai che non mi piace usare la compulsione, e poi nessuno deve sapere di noi, ricordi?-

-Sì, ma ormai lo sanno già tutti- dissi -o quasi- aggiunsi ricordandomi che Mike e Erik non lo sapevano

-Sei l'unica persona che conosco che ha bisogno di essere convinta per andare in discoteca- mi misi a ridere

-Be' sai, in questo caso, l'alternativa è migliore- gli dissi dandogli un bacio e lui si mise a ridere.

Quando arrivammo c'erano già Emily e Erik, mancavano solo Mike e Jack, che erano sempre in ritardo.

-Non ti preoccupare, Adrien, ci pensiamo noi a lei, sarà al sicuro, non le succederà niente- disse Emily con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, poi Adrien mi salutò e se ne andò. Poco dopo arrivarono, finalmente anche Mike e Jack, finalmente per Mike e sfortunatamente per Jack, ed entrammo.

-Ti va di ballare?- mi chiese Mike

-Okay-

Ballammo per un bel po' ma poi iniziarono a farmi male i piedi, gli svantaggi dei tacchi alti, andammo a bere qualcosa, Mike ordinò due cocktail, non l'avevo mai assaggiato, ma era buono, era al cioccolato. Dopo un po' si avvicinò Jack, l'inizio di tutti i miei problemi.

-Ehi Mike, quella mia amica laggiù, vorrebbe conoscerti- disse e Mike lo guardò un po' perplesso, Jack non disse niente, si limitò a fargli l'occhiolino, ma il suo silenzio fu molto eloquente. Guardai Mike, sperando che rimanesse con me, ma si alzò e andò verso l'amica di Jack; feci per alzarmi anch'io, ma Jack mi afferrò la mano.

-Che vuoi?- gli chiesi voltandomi verso di lui

-Parlare- disse lasciandomi la mano

-Mi dispiace, ma il volume della musica è troppo alto per poter parlare tranquillamente- dissi, era la prima scusa che mi venne in mente, sperai che mi lasciasse andare, non avevo voglia di sentire qualsiasi cosa volesse dirmi, non avevo voglia di parlare con lui.

-Per favore, concedimi solo dieci minuti, poi ti lascerò in pace, sparirò per sempre dalla tua vita- mi disse

-Per sempre?- chiesi, se sarebbe sparito per sempre, dieci minuti potevo concederglieli, visto quello che ci avrei guadagnato.

-Per sempre- mi disse

-Okay, ma non un secondo di più-

-Va bene- disse, dopo un po' iniziò a ridere

-Che hai da ridere?- chiesi irritata

-Niente, solo... Perché stai bevendo quel cocktail al cioccolato?-

-Non lo so, l'ha ordinato Mike e comunque è buono- dissi, non ero più sicura di volergli concedere dieci minuti. Che cosa gli importava che cocktail stavo bevendo?

-Mike, il solito bravo ragazzo, perché non ti sei fidanzata con lui?- mi chiese, ora mi stava veramente dando sui nervi

-Perché non lo amo, è il mio migliore amico e non volevo farlo soffrire più del... necessario-

We love bloodOù les histoires vivent. Découvrez maintenant