La tua risata.

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Intanto grazie infinitamente per i commenti e i messaggi inerenti al capitolo precedente.
Sono felicissima che non vi sia dispiaciuto, il problema è che quando una one-shot piace tanto mi faccio sempre problemi per quella successiva ahahah ma vabbè spero vi piaccia.

Volevo solo farvi alcune precisazioni:
1) Questa raccolta di one-shot va a riempire il tempo che Maca e Zule hanno vissuto insieme prima di El Oasis, quindi io non arriverò mai alla fine della serie. Ergo, in questa raccolta non si arriva mai al punto in cui Zulema muore (magari scriverò un AU in futuro chissà ma non in questa raccolta)
2) le one-shot non sono in un ordine cronologico, ma per come mi viene l'ispirazione. Per questo vi preciso sempre il periodo di tempo dove sono basate.
3) cerco di bilanciare angst e fluff in ogni capitolo per renderle più reali possibili. Le cose non vanno sempre male o sempre bene, è una via di mezzo continua.

Questa shot è basata dopo gli eventi del Capodanno nella 1x07.
Credo che Zulema sia un po' spenta nel presente di El Oasis ed ho voluto immaginare il perché. E che Maca non sia poi tanto scema.


-

Quando Maca si svegliò, fu sorpresa dal vedere Zulema ancora addormentata accanto a sè, pancia in giù con il proprio braccio come cuscino.
La mora le diceva sempre che la notte si fregava il cuscino di entrambe per abbracciarlo, e che un giorno l'avrebbe soffocata con quello stesso cuscino. Però non lo faceva mai, e si riduceva sempre a dormire sul proprio braccio.
Non si era mai svegliata con Zulema accanto. Era sempre già in piedi, da qualche parte a fare qualcosa.
C'era qualcosa che non andava. C'era da giorni e questa mattina era solo una conferma.
Maca la scosse un po' e Zulema emise un suono grottesco.
"Ti ho lasciato in pace fino ad adesso, ma almeno oggi puoi dirmi che hai? Non è da te dormire fino a tardi."
Zulema rotolò sulla pancia e sospirò
"rilassati, Rubia, avevo solo più sonno del solito."
"Ma non è vero. Perché in tutto questo tempo passato insieme non mi sono mai svegliata una sola volta con te accanto."
"C'è una prima volta per tutto."
Maca scosse il capo "tu hai qualcosa che non va, Zulema, e ce l'hai da giorni."
"Davvero il solo trovarmi qui al tuo risveglio ti ha fatto pensare questo?"
"No è da quando hai comprato il tappeto elastico. E poi la polaroid che mi hai regalato. E il fatto che tu ti sia lasciata andare alla droga."
"Sarà stata una fatica mettere insieme tutto questo per il tuo piccolo cervello."
"Smettila, cazzo! Perché ti stai lasciando andare così? Tu non spendi soldi per delle stronzate a caso. Non provi le droghe solo perché ti chiedo di farlo e non mi fai un regalo così che io possa ricordarmi di te. Che cazzo succede?"
"Non sono affari tuoi" rispose girandosi su un fianco e dando la schiena a Maca.
"Invece credo proprio che lo siano" disse, superando Zulema e sdraiandosi di fronte a lei "ricordi quando nella rapina al bingo hai recitato le parole dei matrimoni? In salute e in malattia?"
Zulema semplicemente fissò Maca.
"Beh io ci credo, d'accordo?"
"Ma sei mi dici sempre che questo matrimonio prima o poi finirà."
"Credo anche in quello. Ma tutto a tempo debito, no? E al momento siamo insieme. Quindi parla con me."
La mora sospirò e chiuse gli occhi "lasciami sola, per favore."
Maca prese il cuscino dietro Zulema e la colpì dritta in faccia
"mio dio da quando dici per favore? Che cazzo ne hai fatto di Zulema?"
"Non ho voglia di spingerti giù dal letto a calci oggi."
"E magari io ne ho voglia eh?"
Zulema sorrise "hai solo voglia di farmi incazzare così che io reagisca."
Ma non voleva più incazzarsi. Non c'era motivo di reagire, urlare, combattere. Il suo finale era già scritto, e oramai aveva raggiunto una sorta di rassegnazione. Voleva solo starsene tranquilla. Ma non si aspettava che Maca lo capisse.
"Ma da quando sei così noiosa?" Alzò gli occhi al cielo.
"Sai, un tempo mi avresti pregato per essere così tranquilla ed oggi che lo sono non ti va bene, stai cercando in tutti i modi di farmi incazzare."
Maca non voleva farla incazzare, solo farla parlare. Malgrado la linea tra le due cose era sempre stata sottile quando c'era di mezzo Zulema.
Spinse le proprie gambe contro quelle della mora fino a falle incastrare tra loro.
"O mi dici che hai o ti alzi e torni ad essere la Zulema di sempre."
La mora la guardò "cos'è una minaccia?"
"Si."
"Sei diventata un po' troppo audace, Rubia" si alzò con uno scatto solo per sistemarsi sopra Maca, le gambe ai lati dei fianchi, così come le mani ai lati della testa "devo ricordarti chi sono?"
La bionda le scoppiò a riderle in faccia "tu pensi di farmi ancora paura, dopo tutto questo tempo?"
"Non lo penso, lo so."
"Sei un libro aperto per me."
"Non è vero."
"Ma si, lo sono anch'io per te. E so che non ti piace. Ma abbiamo solo l'un l'altra."
"E?"
"E se c'è una persona con il quale puoi parlare e che forse vuole aiutarti, sono io."
"Non ho niente da dirti."
Maca sorrise "tipico" sbuffò.
"Guarda che non ci metto niente a toglierti quel sorriso dalla faccia."
"Sono proprio curiosa di vedere come farai."
Zulema avvicinò il viso a quello di Maca tanto da poter percepire il respiro dell'altra sulla propria pelle.
Poi schioccò due dita contro la fronte di Maca "ti piacerebbe, puta" disse, alzandosi finalmente dal letto.
La bionda deglutì. Sapeva che ciò che era successo a Capodanno non doveva mai più succedere, che era stato solo un errore in preda all euforia di droghe e adrenalina. Eppure avere Zulema vicino continuava a farle desiderare un secondo round. Forse anche un terzo, un quarto... un centinaio.
Scosse il capo per allontanare quei pensieri.
"Allora?" Chiese la voce di Zulema.
"Cosa?"
"Ti ho detto di alzarti, sto facendo il caffè. Lo vedi che non mi ascolti quando parlo?"
Maca sorrise. Zulema sembrava essere tornata in sè, almeno per il momento.





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