Prologo.

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"Il mio nome è..."

Le serate di Dicembre a Yokohama avevano sempre un odore familiare per Chuuya. Gli ricordavano momenti diversi trascorsi in compagnia di persone diverse,ma adesso che il Natale stava arrivando e nulla di significativo era successo nell'arco degli ultimi sette mesi,stava iniziando a preoccuparsi che avrebbe seriamente passato la sera della Vigilia con i suoi colleghi dell'Agenzia come se fosse un veterano prossimo alla pensione. 
Dazai aveva lasciato (o forse era stato cacciato,secondo Chuuya) il suo lavoro alla Mafia, ma non aveva voluto saperne niente di tornare nell'A.D.A. Insomma,la sua occupazione attuale era nullafacente mantenuto il cui unico scopo nella vita era consumare le sue scorte di cibo; vivevano entrambi all'appartamento del rosso,lo stesso che aveva acquistato mesi prima sperando in un po' di pace per la sua anima (cosa che non aveva ottenuto,insieme alla tanto agognata lontananza dal bastardo bendato),ma Dazai era stato recluso nell'angolo del divano dove dormiva,con una serie di avvertimenti e raccomandazione pena l'allontanamento immediato dal luogo di residenza e segnalazione alla polizia di Yokohama. 
Il moro se n'era fatto una ragione.

<<Dazai,come sto? Un parere sincero>>
Chuuya si girava e rigirava davanti allo specchio sistemandosi i capelli e la cravatta,aveva indosso uno smoking insieme al suo amato cappello. 
"Sembri una checca al primo appuntamento" pensò il bendato mentre lo osservava,ma si trovò a dover scegliere fra la sincerità più brutale o il suo giaciglio sul divano. 
<<Ti sta bene!>> sorrise <<devi solo sistemare la cravatta più a sinistra>>
<<A sinistra?>> quello cominciò ad armeggiare con l'indumento rischiando addirittura di strozzarsi <<io non l'ho mai messa questa cosa! E non capisco come faccia tu!>> 
Dazai scoppiò a ridere istintivamente e gli si avvicinò per aiutarlo. 
Chuuya non parve molto contento,e per la vicinanza e per l'umiliazione,ma non disse nulla oltre a mettere un broncio finchè il più alto non ebbe finito di sistemarlo. 
<<Non era così difficile,Chuu>>
<<Stai zitto>> 
Il rosso controllò l'orologio,erano le otto e mezza,se avesse camminato a passo svelto sarebbe riuscito ad arrivare in anticipo.
Dazai tornò a sedersi sul divano con le braccia incrociate dietro la testa e sbadigliò. 
L'odore di acqua di colonia da uomo arrivò alle sue narici quando il suo ex partner se ne spruzzò almeno mezza boccetta su tutto il corpo. 
<<Chuu,è una ragazza,non uno di quegli animali che si accoppiano in base all'odore del partner>> sentì lo sguardo del più basso fulminarlo. 
<<Ti sbatto fuori di casa se non stai zitto>>
<<Inoltre non capisco perchè vi vediate direttamente al ristorante! Insomma,abita al piano di sotto,potevate andarci insieme->>
Il rumore della porta di casa che sbatteva violentemente,Dazai giurò che avesse allentato i cardini,gli fece intendere che l'altro se n'era andato.
Scrollò le spalle e si sistemò la camicia senza però guardarsi allo specchio,prese il suo cappotto e le chiavi,per poi uscire a sua volta,ma con più delicatezza.

[...]

Il ristorante era in una zona piuttosto appartata di Yokohama,non molto lontano dal bar dove la prima volta si erano incontrati lui e Dazai quando quest'ultimo era stato ferito da un proiettile. Erano passati tre anni ormai,ma sembrava come se tutto quel tempo fosse stato un semplice sogno,come se non fosse mai accaduto realmente. Eppure il freddo sulla sua pelle era reale,l'adrenalina che fremeva attraverso il suo corpo era reale... e purtroppo anche il ragazzo seduto al tavolo esattamente accanto al loro,separato solo dallo schienale alto della poltroncina a muro sulla quale erano seduti,era reale. 
Marguerite era seduta esattamente di fronte a Chuuya,i capelli castani raccolti nei soliti boccoli morbidi e un vestito arancione coi fiori bianchi,insieme a un cappotto più pesante dello stesso colore dato che faceva freddo; sorrideva con aria tranquilla e gentile,salutando il moro che era inginocchiato sulla poltroncina del tavolo accanto per sbirciare con la testa verso di loro. L'espressione di Chuuya era invece indecifrabile. 
<<Come mai anche tu qui?>> chiese il rosso con finta cordialità che nascondeva invece una furia assassina. 
<<Io? Sarà stata una coincidenza! In una serata di Dicembre così bella chiunque sceglierebbe questo bel posticino per stare al calduccio!>> lui replicò ridacchiando,Marguerite annuì con convinzione. 
Il cameriere si avvicinò al loro tavolo giusto prima che l'altro stesse per replicare,chiedendo le loro ordinazioni; il posto era specializzato in cucina italiana,quindi ordinarono spaghetti alla marinara e pesce spada alla griglia per secondo,Dazai chiese solo un caffè guadagnandosi un'occhiataccia. 
<<Marge,puoi scusarmi un attimo? Dovrei chiedere una cosa al mio amico in privato..>> borbottò Chuuya alzandosi alla sua poltroncina e posando il fazzoletto che aveva sulle gambe sul tessuto rosso. La ragazza annuì con aria cordiale e senza alcun sospetto,Dazai si alzò a sua volta con un sorriso ma cercando disperatamente di chiedere aiuto con lo sguardo. 

‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali III (Utopia)Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα